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dubbi professionali

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11 Anni 9 Mesi fa #311 da Elda Castelluzzo
Ciao a tutti, la mia provincia - Benevento- sta attraversando un periodo abbastanza buio x la sanità. A causa dei tagli i npi prescrittori dell'asl stanno radicalmente riducendo le prescrizioni di npm favorendo quelle di lt. Sembrano i primi a dubitare della valenza della terapia neuropsicomotoria. Io mi chiedo: sono quasi dieci anni che esercito la professione(sempre nell'ottica di fare bene e meglio, credendo fortemente nella mia disciplina e spesso mettendomi in gioco), sempre a partita iva perché da noi ai npm non viene proprio proposto il contratto, ma se questa è la prospettiva quel è il nostro ruolo nella riabilitazione? Da voi cme sono le situazioni :(

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11 Anni 9 Mesi fa #314 da michela zaninetti
Risposta da michela zaninetti al topic dubbi professionali
Non conosco bene il funzionamento della sanità Campana, ma posso capire il tuo sconforto.
Io lavoro in ASL e ci ho messo un po' a far capire ai NPI che cosa faccio e che il mio lavoro serve, ma per convincerli serve lavorarci insieme, spalla a spalla, a stretto contatto e da quello che dici, dove sei tu, non funziona così.

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11 Anni 9 Mesi fa - 11 Anni 9 Mesi fa #315 da Alfredo Cavaliere Converti
Gentile Elda,

ho letto con rammarico il suo post e sinceramente sono dispiaciuto per quello che lei sta vivendo e per i dubbi che manifesta verso una professione così giovane che è riuscita a mettersi dignitosamente alla pari con altre, le quali da tanto tempo operano nel Sanitario!

Ovviamente, non dimentichiamo che
SIAMO IN UN MOMENTO DI CRISI IN CUI TUTTI I SETTORI SONO COINVOLTI (…).

Sottolineo inoltre che la sua esperienza si riferisce alla provincia di Benevento probabilmente ad un ASL specifica, ma soprattutto ad uno o due professionisti in particolare (in questo caso medici proscrittori). Se canalizzo l’attenzione verso i professionisti, è perché purtroppo, una persona che copre un ruolo, nel caso specifico NPI, rappresenta una ASL e “addirittura” nel nostro settore una provincia intera.

Ipotizzando che quanto scritto da lei sia oggettivo, ritengo che sia la mancanza d’informazioni che permette a tali professionisti di operare in un certo modo, penalizzando una professione specializzata per la ri-abilitazione di tutte le aree di sviluppo nell’età evolutiva. Ripeto, comunque ci riferiamo ad un luogo ed a persone circoscritte che ad ogni modo generano opinioni negative (che lei esprime chiaramente in questo post) anche in genitori o persone fuori dal settore sanitario, recando così un reale danno alla nostra professione.

Riporto due realtà vicinissime a Benevento e nella stessa regione, mi riferisco alle rispettive zone:
• Angri in provincia di Salerno
• Pompei in provincia di Napoli

Entrambe strutture private convenzionate con SSN, coinvolte in tagli imposti dalla “Crisi” (senza entrare nei dettagli) a cui sono stati dati dalle rispettive ASL dei “TETTI MASSIMI DI TERAPIE” da non superare durante l’arco di un anno (…).

Salerno - La struttura in cui personalmente opero è situata ad Angri, anch’essa ha dovuto attenersi alle “normative contro la crisi” riducendo il numero di terapie, ma “fortunatamente”, l’operazione è stata effettuata in maniera equivalente tra le professioni che operano all’interno della struttura (fisioterapisti, logopedisti, neuropsicomotricisti)

Napoli - La struttura riabilitativa che conosco è situata a Pompei ed anch’essa ovviamente è stata condizionata dai “tagli anti Crisi” imposti dall’ASL di riferimento che, come l’esempio di prima, sono stati eseguiti in maniera equivalente tra i professionisti. Inoltre intendo precisare che in questa di Pompei è presente un’idea riabilitativa in cui viene data la giusta importanza alla terapia Neuropsicomotoria e pertanto l’ASL di appartenenza ed in particolare i relativi medici proscrittori, di conseguenza sono stati sensibilizzati in maniera positiva e tangibile verso questa professione.

Che cosa voglio dire?

Voglio dire che è necessario informare o sensibilizzare rispetto alla nostra professione e verso il nostro operato, i professionisti delle ASL , ma anche i genitori, gli insegnanti, ecc. , attraverso un feedback tra Centri di riabilitazione, ASL di riferimento, genitori di bambini che effettuano neuropsicomotricità, Terapisti della Neuro e Psicomotricità e altri operatori sanitari .

Facile a dirsi, ma cosa è necessario fare?

Innanzitutto CONTINUARE AD ESSERE QUANTO PIÙ POSSIBILE PROFESSIONALI sul campo senza “gettare la spugna”, anche nei casi più disperati: Rispettando il nostro profilo professionale; lavorando con buon senso e rispettando l’etica professionale.

Se lei non si fa prendere dallo sconforto e CONTINUA A CREDERE NELLA NOSTRA PROFESSIONE ed a mettersi ancora in discussione, sicuramente continuerà a “produrre”. Uso il termine produrre, perché purtroppo, per far “quadrare i conti” è necessario fornire un servizio che permette di guadagnare o risparmiare “Soldi” anche al S.S.N., ai centri di riabilitazione e perfino alle struttura O.N.L.U.S..

Continuando ad operare professionalmente lei proseguirà al raggiungimento degli obiettivi terapeutici dei bambini che ha in cura e di conseguenza a trasmettere messaggi positivi ai genitori di ogni bambino:

• Mio figlio è migliorato perché Elda …

Quasi in maniera naturale, il genitore assocerà il suo nome ai miglioramenti di suo figlio, ma anche alla terapia e quindi alla professione:

• La terapista della neuro e psicomotricità ha aiutato mio figlio.

Lo stesso genitore divulgherà la notizia nella propria famiglia e successivamente agli amici. Quando poi porterà il figlio alla visita di proroga, il medico prescrittore, ascolterà le parole del genitore soffermandosi sull’entusiasmo della mamma o del papà e quindi in maniera naturale il dottore, sarà condizionato positivamente dal racconto e probabilmente continuerà a prescrivere la stessa terapia (senza preferire un’altra professione) nel caso in cui ce ne fosse ancora bisogno.

Ad esempio questo è una delle strategie che premetterà la divulgazione positiva della nostra professione!

Ma anche la struttura in cui lei lavora avrà i benefici del buon operato che continuerà a compiere. Nel frattempo gli insegnanti del bambino che si mostra più evoluto si chiederanno: ma che cos’ è la terapia neuro psicomotoria? Cosa fa?

Può sembrare favoloso questo discorso e forse fuori dalla realtà, ma sono convinto che le persone che gestiscono il nostro futuro (politici, dirigenti, responsabili sanitari, medici proscrittori, ecc.) basano le proprie scelte su questi semplici concetti (…).

Nel caso in cui i medici prescrittori, oppure i dirigenti delle ASL non riescono ad afferrare il concetto della nostra professione e della sua importanza (fatemelo dire) dovrebbero chiedere informazioni al riguardo oppure FARSI UN IMPORTANTE ESAME DI COSCIENZA e pensare al benessere del bambino piuttosto che alla PRODUZIONE ... !!!! (OVVIAMENTE OPINIONE E SFOGO PERSONALE)

Purtroppo le devo anche dire che mi sono state fatte altre segnalazioni simili alla sua, ma le assicuro che sono pochissime e quasi tutte hanno in comune la mancanza d’informazioni, pertanto non dobbiamo farci abbattere da quei pochi NPI o medici prescrittori o altri professionisti ancora convinti che il bambino venga solo a giocare da noi.

Dovremmo tutti noi iniziare a descrivere meglio gli aspetti tecnici della nostra professione (anche attraverso le relazioni cliniche), soprattutto durante i colloqui con genitori, con gli insegnanti o nelle riunioni di equipe.

MA SOPRATTUTTO COME LEI SCRIVE, CONTINUARE A CREDERE FORTEMENTE NELLA NOSTRA PROFESSIONE !!!
Ultima Modifica 11 Anni 9 Mesi fa da Alfredo Cavaliere Converti.

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