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11 Anni 11 Mesi fa #220 da Alessia Leone
cara alessia, immagino che tu sappia perfettamente che nella parola neuro è incluso l'ampio concetto del neurocognitivo, del neuropsicologico e del neuromotorio e saprai perfettamente che il linguaggio è una capacità neurocognitiva..conseguentemente a questo dovremmo chiamarci terapisti dell'attenzione della memoria dell'espressione emotiva e del linguaggio, tutte condizioni neurocognitive..io non lavoro sul linguaggio a tavolino..io parto da un riequilibrio emotivo un incremento dell'attenzione..e in un gioco psicomotorio ci metto lo sviluppo della comprensione e produzione..qual'è il problema? Io anche mi sono laureata alla sapienza ma mi hanno dato un ottima preparazione che sto continuando con psicologia.ho fatto tirocinio al car dove le tnpee si occupavano dei neonati con pci e di tutti i disturbi dell'età evolutiva, comprero il linguaggio fino ai 6 anni per poi passare alle logo l'apprendimento.così come conosco terapiste che lavorano con gli anziani x far fare ginnastica..ecco cosa intendo per definire il nostro ruolo..

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11 Anni 11 Mesi fa #223 da ANTONELLA FUSCO
Buonasera colleghi e colleghe.. ho letto i vostri commenti e le riflessioni in merito all'argomento. Ed è bella la riflessione che fate sul fatto che spesso la nostra professione viene asserita ad una categoria perchè le altre non ci spettano. Considerato poi che il bambino è una globale unità inscindibile nelle diverse parti....;ho anche io diversi anni di tirocinio volontario fatto,e la convinzione della quale sono certa è che sarebbe estremamente difficile trattare con un bimbo autistico dislalico e disartrico,difficile farci un gioco se questo gioco non è verbalizzato e se non conosco le tecniche per fargli impostare i fonemi ed articolarli; ed in quel momento ti senti carente..dico fonemi per dire le specialità dei logopedisti o quelle dei fisioterapisti; eppure ogni professione ha una punta di diamante; gli uni hanno il tempo del tavolo e della sedia per il linguaggio,gli altri le parallele per il cammino,e noi abbiamo il meraviglioso tempo del gioco...un tempo unico ed intriso di sensazioni,un tempo in cui stanco e preso da ciò che sta facendo,il nostro piccolo si potrebbe anche addormentare...perciò non importa se non parliamo mentre svolgiamo il nostro lavoro cognitivo ed emotivo, o se ciò che il bimbo ci dice non riusciamo subito a capirlo,se non siamo tuttologi,ma che quel tempo sia intenso e sincero e che ciò che ci spetta,lo facciamo per bene. Questo è il mio pensiero. Buona serata. PS MA PERCHè NON ABBIAMO L'ALBO???? QUESTO CREDO SIA UN GRANDE PROBLEMA!
I seguenti utenti hanno detto grazie : claudio mancuso

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