Titolo Psicomotricista
valutazione del titolo di psicomotricista
- Giusi Gambino
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11 Anni 5 Mesi fa #437
da Giusi Gambino
valutazione del titolo di psicomotricista è stato creato da Giusi Gambino
Salve, sono una Psicomotricista diplomata in una Scuola triennale privata. Noi Psicomotricisti non sentiamo altro che ripeterci che il nostro titolo è valido nell'ambito educativo-preventivo ma non in quello sanitario, tuttavia ho fatto l'amara esperienza di non aver avuto riconosciuto questo mio titolo nemmeno in ambito educativo. Mi spiego meglio... Qualche anno fa, dopo aver inviato un mio Curriculum all'AIAS di Palermo, sono stata reclutata per la validità del curriculum, ma mi sono sentita dire che purtroppo con il mio titolo di Psicomotricista non potevo lavorare in ambito sanitario. L'anno scorso, invece, il Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi, ha bandito una selezione per l'inserimento nella graduatoria di soggetti autorizzati a svolgere un servizio di assistenza specialistica a favore degli alunni disabili presso le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado e, nello specifico per il profilo dell'Operatore Specializzato, tra i requisiti di accesso veniva richiesta la Laurea triennale di Terapista della Neuropsicomotricità dell'età evolutiva oppure quella in Logopedia escludendo così noi Psicomotricisti formati per operare nell'ambito educativo-preventivo-rieducativo. La stessa cosa mi è successa in un Istituto Privato di Palermo che non mi ha inserita in un progetto SED (Servizio Educativo Domiciliare), sempre finanziato dal Comune di Palermo, motivando la mia l'esclusione per l'inadeguatezza del titolo. A questo punto mi chiedo se non sia il caso di iniziare una campagna di informazione presso i servizi educativi Comunali, Provinciali, Regionali e Statali, pubblici e privati, che non hanno ancora capito quale sia il profilo dello Psicomotricista e non sanno neanche come valutare questo titolo, preferendo la figura professionale sanitaria soltanto perchè in possesso di una Laurea Triennale (più facile da valutare!). Io penso che i due settori debbano essere ben distinti oppure interscambiabili, altrimenti ci sarà sempre chi ne avrà la peggio (noi Psicomotricisti!!).
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- Luisa Formenti
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11 Anni 5 Mesi fa #438
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic valutazione del titolo di psicomotricista
Buongiorno Giusi,
la questione è relativa ai titoli riconosciuti dallo Stato, per lavorare nei diversi ambiti: ormai da molti anni la laurea è richiesta obbligatoriamente, quindi se non hai un titolo riconosciuto dagli Enti pubblici, come la laurea specifica per lo specifico settore, sei al punto di partenza!
La formazione triennale in psicomotricità è una specializzazione, che ti può essere utile come titolo in più, se vuoi andare a fare l'insegnante o l'educatore, ma non ti dà accesso a concorsi. La possibilità di lavoro che puoi percorrere è la libera professione, lavorando in un centro privato o proponendoti nelle scuole, aggregandoti in Associazione con altri colleghi.
E' per questo che ANUPI ha deciso di rendere necessaria dal 2014 la laurea, per l'accesso formazione in psicomotricità, per non illudere le persone circa la riconoscibilità del titolo e per collocarla ad un livello di formazione post universitaria.
Forse questo non ti è stato detto nella scuola che hai frequentato, ma è da molti anni che la situazione è questa.
Se vuoi quindi lavorare come libero professionista ti consiglio di entrare nel Registro Professionale di un'Associazione, se invece vuoi fare dei concorsi, scegli una laurea e percorri quella strada.
C'è sempre tempo! Io mi sono laureata a 45 anni ...
Cordialmente, Luisa Formenti
la questione è relativa ai titoli riconosciuti dallo Stato, per lavorare nei diversi ambiti: ormai da molti anni la laurea è richiesta obbligatoriamente, quindi se non hai un titolo riconosciuto dagli Enti pubblici, come la laurea specifica per lo specifico settore, sei al punto di partenza!
La formazione triennale in psicomotricità è una specializzazione, che ti può essere utile come titolo in più, se vuoi andare a fare l'insegnante o l'educatore, ma non ti dà accesso a concorsi. La possibilità di lavoro che puoi percorrere è la libera professione, lavorando in un centro privato o proponendoti nelle scuole, aggregandoti in Associazione con altri colleghi.
E' per questo che ANUPI ha deciso di rendere necessaria dal 2014 la laurea, per l'accesso formazione in psicomotricità, per non illudere le persone circa la riconoscibilità del titolo e per collocarla ad un livello di formazione post universitaria.
Forse questo non ti è stato detto nella scuola che hai frequentato, ma è da molti anni che la situazione è questa.
Se vuoi quindi lavorare come libero professionista ti consiglio di entrare nel Registro Professionale di un'Associazione, se invece vuoi fare dei concorsi, scegli una laurea e percorri quella strada.
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- Lara Pugnalini
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11 Anni 5 Mesi fa #440
da Lara Pugnalini
Risposta da Lara Pugnalini al topic valutazione del titolo di psicomotricista
Penso che tu possa informarti per richiedere l'equipollenza del titolo. Non so, però, di preciso come funziona.
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- Luisa Formenti
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11 Anni 5 Mesi fa #441
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic valutazione del titolo di psicomotricista
La cosa è molto complessa e riguarda le persone che hanno fatto la scuola di psicomotricità prima che fosse uscita la laurea in TNPEE. La normativa dà come limite massimo di conseguimento del titolo il 1999, perchè poi richiede come unico titolo la laurea in TNPEE. Per richiedere l'equivalenza del titolo bisogna inoltre dimostrare di star lavorando in ambito sanitario da almeno 5 anni.
Cordialmente, Luisa Formenti
Cordialmente, Luisa Formenti
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11 Anni 4 Mesi fa - 9 Anni 1 Mese fa #442
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Risposta da al topic valutazione del titolo di psicomotricista
Messaggio eliminato!
Ultima Modifica 9 Anni 1 Mese fa da Alfredo Cavaliere Converti.
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- Luisa Formenti
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11 Anni 4 Mesi fa #443
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic valutazione del titolo di psicomotricista
Conosco bene il liceo psicopedagogico, perchè mia figlia lo ha concluso da un anno e la formazione in alcuni alcuni aspetti è di livello universitario, in altri un po' meno. La scelta che abbiamo fatto come Associazione va al di là di una formazione di base specifica, vuole valorizzare, per il futuro della nostra professione, una cultura approfondita di base, che venga arricchita da una formazione personale, culturale e professionale in psicomotricità, altrettanto seria.
Ci siamo dati un anno, per comunicare questa scelta e per non lasciar fuori nessuno, tantomeno quelli che si stanno formando attualmente in psicomotricità, avendo il solo diploma. C'è quindi il tempo di entrare in Associazione entro il dicembre 2013, come soci aderenti o come studenti, poi vogliamo seguire le linee di indirizzo europee più recenti relative alle libere professioni, che richiedono una formazione universitaria.
Questo per noi ha significato anche un salto culturale forte, perchè andiamo ad arricchirci della cultura di partenza di diversi profili professionali, potendo alzare anche la qualità dell'elaborazione teorica e metodologica del nostro profilo, cosa non di poco conto per l'afformazione di una professione. E' naturalmente chiaro che per chi è già dentro l'Associazione non vi è alcuna discriminazione, se non l'invito, come per tutti, di continuare la propria formazione permanente, per essere in grado di affrontare la complessità della realtà educativa attuale. Cordialmente, Luisa Formenti
Ci siamo dati un anno, per comunicare questa scelta e per non lasciar fuori nessuno, tantomeno quelli che si stanno formando attualmente in psicomotricità, avendo il solo diploma. C'è quindi il tempo di entrare in Associazione entro il dicembre 2013, come soci aderenti o come studenti, poi vogliamo seguire le linee di indirizzo europee più recenti relative alle libere professioni, che richiedono una formazione universitaria.
Questo per noi ha significato anche un salto culturale forte, perchè andiamo ad arricchirci della cultura di partenza di diversi profili professionali, potendo alzare anche la qualità dell'elaborazione teorica e metodologica del nostro profilo, cosa non di poco conto per l'afformazione di una professione. E' naturalmente chiaro che per chi è già dentro l'Associazione non vi è alcuna discriminazione, se non l'invito, come per tutti, di continuare la propria formazione permanente, per essere in grado di affrontare la complessità della realtà educativa attuale. Cordialmente, Luisa Formenti
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