lavoro nelle scuole!
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12 Anni 2 Mesi fa #102
da simona marotta
Risposta da simona marotta al topic lavoro nelle scuole!
Esatto, anche in campo sanitario. Il punto è che ognuno dovrebbe specializzarsi nel proprio campo, non nel campo di altre professioni.
Buon lavoro e speriamo in un ordine!
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- Luisa Formenti
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12 Anni 2 Mesi fa #103
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic lavoro nelle scuole!
Consiglio su questo tema il libro PSICOMOTRICITA' EDUCAZIONE E PREVENZIONE, edito Erickson e scritto a più mani, perchè chiarisce molto bene quanto l'intervento preventivo non corrisponda all'intervento educativo. ma abbiano diverse specificità e richiedano formazioni differenti, cosa sulla quale abbiamo lavorato molto in questi anni, all'interno di ANUPI.
Vi è una prevenzione di primo grado, che corrisponde all'intervento educativo, che richiede una formazione di base sulla gestione educativa e metodologica dei gruppi, una conoscenza approfondita del setting psicomotorio e delle realtà educative e scolastiche e che può essere appresa anche da un 'educatore, che in ogni caso non vi ruba il posto occupandosi di riabilitazione e di clinica.
Chi ha invece una formazione anche clinica e riabilitativa può fare un intervento di tipo preventivo di secondo livello, volto anche alla rilevazione del rischio e al potenziamento dello sviluppo, in collaborazione con le équipes del territorio.
Chi ha entrambe le formazioni è in grado di spaziare dall'uno all'altro con sicurezza, fornendo anche supporto agli insegnanti rispetto all'evoluzione dei singoli e dei gruppi.
L'importante è essere prudenti ed affrontare ciò che si è in grado realmente di gestire con competenza, magari cercando anche un supervisore che ci sappia accompagnare.
Per quanto riguarda le figure professionali purtroppo siamo bloccati da diversi anni, in attesa di una regolamentazione proposta ormai da tempo, che ci aiuterebbe davvero a fare chiarezza. Purtroppo la situazione politica è quella che è e ci triviamo sempre davanti a nuovi governi con i quali cominciare ogni volta da capo.
Invito in ogni caso a non fare confusione tra educatore e pedagogista, perchè il primo si forma con laurea triennale e fa un lavoro di base con i bambini, in campo o socioeducativo (educatore sociale) o in campo sanitario (educatore sanitario) il secondo invece, con laurea magistrale, ha ruoli gestionali e formativi.
La realtà professionale è molto articolata ed è importante conoscere chi vi opera, per stabilire alleanze utili al nostro riconoscimento, sia come TNPEE che come psicomotricisi. Creando specializzazioni diversificate si risponde a domande diverse e la domanda è molto alta in questo momento, anche se poco strutturata.
Credo che sia utile impegnare tutta la nostra creatività, perchè siamo professioni giovani e non c'è nessuno a spianarci la strada, se non la nostra tenacia e la capacità di organizzarsi
Cordialmente, Luisa Formenti
Vi è una prevenzione di primo grado, che corrisponde all'intervento educativo, che richiede una formazione di base sulla gestione educativa e metodologica dei gruppi, una conoscenza approfondita del setting psicomotorio e delle realtà educative e scolastiche e che può essere appresa anche da un 'educatore, che in ogni caso non vi ruba il posto occupandosi di riabilitazione e di clinica.
Chi ha invece una formazione anche clinica e riabilitativa può fare un intervento di tipo preventivo di secondo livello, volto anche alla rilevazione del rischio e al potenziamento dello sviluppo, in collaborazione con le équipes del territorio.
Chi ha entrambe le formazioni è in grado di spaziare dall'uno all'altro con sicurezza, fornendo anche supporto agli insegnanti rispetto all'evoluzione dei singoli e dei gruppi.
L'importante è essere prudenti ed affrontare ciò che si è in grado realmente di gestire con competenza, magari cercando anche un supervisore che ci sappia accompagnare.
Per quanto riguarda le figure professionali purtroppo siamo bloccati da diversi anni, in attesa di una regolamentazione proposta ormai da tempo, che ci aiuterebbe davvero a fare chiarezza. Purtroppo la situazione politica è quella che è e ci triviamo sempre davanti a nuovi governi con i quali cominciare ogni volta da capo.
Invito in ogni caso a non fare confusione tra educatore e pedagogista, perchè il primo si forma con laurea triennale e fa un lavoro di base con i bambini, in campo o socioeducativo (educatore sociale) o in campo sanitario (educatore sanitario) il secondo invece, con laurea magistrale, ha ruoli gestionali e formativi.
La realtà professionale è molto articolata ed è importante conoscere chi vi opera, per stabilire alleanze utili al nostro riconoscimento, sia come TNPEE che come psicomotricisi. Creando specializzazioni diversificate si risponde a domande diverse e la domanda è molto alta in questo momento, anche se poco strutturata.
Credo che sia utile impegnare tutta la nostra creatività, perchè siamo professioni giovani e non c'è nessuno a spianarci la strada, se non la nostra tenacia e la capacità di organizzarsi
Cordialmente, Luisa Formenti
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12 Anni 2 Mesi fa #104
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic lavoro nelle scuole!
Conosco persone formate in quella scuola e sono professionisti molto seri.
La formazione è molto approfondita, sia a livello personale, che didattico e metodologico!
Consigliabile!
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12 Anni 2 Mesi fa #105
da simona marotta
Risposta da simona marotta al topic lavoro nelle scuole!
....Infatti c'è una disputa in corso ormai da molti anni anche tra educatore sociale ed educatore sanitario.
Ovunque troppe figure poco definite, e troppi interessi economici e politici.
Scusa se esprimo nuovamente la mia opinione Luisa, ma sono informata, e come tnpee non mi sento tutelata dall'Anupi, per questo è nata da parte di colleghi anche un' altra associazione, per soli TNPEE, L'AITNE.
Buona serata, Simona
Ovunque troppe figure poco definite, e troppi interessi economici e politici.
Scusa se esprimo nuovamente la mia opinione Luisa, ma sono informata, e come tnpee non mi sento tutelata dall'Anupi, per questo è nata da parte di colleghi anche un' altra associazione, per soli TNPEE, L'AITNE.
Buona serata, Simona
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12 Anni 2 Mesi fa #106
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic lavoro nelle scuole!
Quando parlo di creatività, professionalità e progettazione chiaramente intendo un contesto nel quale ci si possa organizzare in base alle proprie convinzioni e scelte.
Ciò che raccomando è in ogni caso la capacità di approfondire la storia e non solo il presente, per comprendere perchè ...
... perchè i fisioterapisti affermano un territorio nel quale precedentemente erano unici (la riabilitazione neuromotoria)
... perchè la scuola dell'autonomia vuole questo e non quello, lasciando fuori gli "specialisti"
... perchè un educatore o un istruttore di scienze motorie vuole fare psicomotricità
... perchè un TNPEE vuol fare educazione
... perchè uno psicomotricista vuol fare terapia
E definire dei paletti ben precisi, nell'europa del 2012, in cui la qualità e la formazione siano riferimenti discriminanti per la scelta, anche considerando che tante professioni hanno territori di confine in cui si intersecano e devono collaborare.
Come competono le scuole sul territorio e vengo riconosciute per ciò che offrono in termini di qualità formativa (ti parlo come insegnante), così i professionisti che sanno muoversi con competenza sono riconosciuti e chiamati a lavorare.
Non è attaccare l'altro che ci permette il riconoscimento professionale, ma la capacita di riconoscere la complessità ed accettare il diverso, dimostrando in ogni caso ciò che si offre e ciò che si vale. Nel rispetto crescono le alleanze, a favore dell'utenza, che ha bisogno di riabilitazione, educazione, prevenzione, formazione ... di qualità.
Poi le associazioni si scelgono personalmente, per fare il proprio cammino, solo perchè camminare da soli è triste.
In ogni caso è certo che nessuno è perfetto! Nemmeno le associazioni professionali.
Cordialmente, LF
ps. vi assicuro che poi mi taccio per un po' .... ma queste tematiche mi coinvolgono molto, essendo multiprofessionale.
Ciò che raccomando è in ogni caso la capacità di approfondire la storia e non solo il presente, per comprendere perchè ...
... perchè i fisioterapisti affermano un territorio nel quale precedentemente erano unici (la riabilitazione neuromotoria)
... perchè la scuola dell'autonomia vuole questo e non quello, lasciando fuori gli "specialisti"
... perchè un educatore o un istruttore di scienze motorie vuole fare psicomotricità
... perchè un TNPEE vuol fare educazione
... perchè uno psicomotricista vuol fare terapia
E definire dei paletti ben precisi, nell'europa del 2012, in cui la qualità e la formazione siano riferimenti discriminanti per la scelta, anche considerando che tante professioni hanno territori di confine in cui si intersecano e devono collaborare.
Come competono le scuole sul territorio e vengo riconosciute per ciò che offrono in termini di qualità formativa (ti parlo come insegnante), così i professionisti che sanno muoversi con competenza sono riconosciuti e chiamati a lavorare.
Non è attaccare l'altro che ci permette il riconoscimento professionale, ma la capacita di riconoscere la complessità ed accettare il diverso, dimostrando in ogni caso ciò che si offre e ciò che si vale. Nel rispetto crescono le alleanze, a favore dell'utenza, che ha bisogno di riabilitazione, educazione, prevenzione, formazione ... di qualità.
Poi le associazioni si scelgono personalmente, per fare il proprio cammino, solo perchè camminare da soli è triste.
In ogni caso è certo che nessuno è perfetto! Nemmeno le associazioni professionali.
Cordialmente, LF
ps. vi assicuro che poi mi taccio per un po' .... ma queste tematiche mi coinvolgono molto, essendo multiprofessionale.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Gigliana Mainardi
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