lavoro nelle scuole!
- rosa ciolino
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12 Anni 2 Mesi fa - 12 Anni 2 Mesi fa #94
da rosa ciolino
lavoro nelle scuole! è stato creato da rosa ciolino
Salve sono una giovane laureata! mi chiedevo ma con la nostra laurea, aldilà dei progetti esterni convenzionati, è possibile lavorare nelle scuole? Potremmo avere uno spazio tutto nostro li un po' come delle figure affiancate alle insegnanti di sostegno? E' possibile inoltre. con il nostro titolo, accedere alla SISSIS? grazie!
Ultima Modifica 12 Anni 2 Mesi fa da rosa ciolino.
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- simona marotta
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12 Anni 2 Mesi fa #95
da simona marotta
Risposta da simona marotta al topic lavoro nelle scuole!
Bella domanda! Me lo chiedo anche io... Credo di si, dato che spesso i laureati in scienze dell'educazione effettuano psicomotricità preventiva (non chè il nostro lavoro) nei nidi, non vedo perchè non potrebbe essere il contrario! L'Anupi ad esempio propagandava un master di psicomotricità preventiva nei nidi per laureati in scienze dell'educazione (motivo per cui personalmente non mi sento per nulla tutelata dall'Anupi!) Putroppo finchè non ci sarà ordine sarà sempre un casino.....simona
I seguenti utenti hanno detto grazie : Raffaella Scavo
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- Luisa Formenti
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12 Anni 2 Mesi fa #98
da Luisa Formenti
Risposta da Luisa Formenti al topic lavoro nelle scuole!
Dobbiamo partire dal presupposto che il TNPEE è un Professionista Sanitario, che si occupa di riabilitazione, facendo riferimento al Ministero della Salute. La sua formazione è relativa all'intervento riabilitativo e preventivo ed è di prevalentemente sanitario, orientata all'intervento di cura, individuale o di piccolo gruppo.
La scuola fa invece riferimento al Ministero dell'Istruzione e i professionisti che vi operano sono formati all'interno delle Facoltà di Scienze della Formazione (educatori di nido, insegnanti dell'infanzia e della primaria) e sono orientati alla promozione dello sviluppo personale, all'interno di una dimensione collettiva. Per operare in tale ambito o si è educatori o si è insegnanti.
Viene inoltre fornito dalle cooperative personale educativo assistenziale, che si occupa dell'assistenza dell'handicap, in termini educativi o come supporto alla comunicazione e all'autonomia. Il loro ruolo è integrare il bambino nel contesto scolastico e fornire un supporto al loro sviluppo.
In questi casi capita che le cooperative assumano anche psicologi, TNPEE o altri laureati, ma il lavoro che svolgono è educativo-assistenziale.
Da molti anni si è definita una chiara separazione delle competenze tra formazione/educazione e cura/riabilitazione: nelle scuole non si vedono più ne' medici, ne' infermieri, ne' riabilitatori (che un tempo invece intervenivano in tale contesto).
Sono le scelte di politica sanitaria compiute "nello scorso secolo" anche per ragioni di politica economica.
Se un TNPEE vuole lavorare in ambito scolastico deve completare la formazione con i titoli richiesti nella scuola, oppure proporre un intervento di prevenzione neuropsicomotoria, in collaborazione con l'AUSL di riferimento e con la Dirigenza scolastica.
L'intervento psicomotorio educativo richiede invece una specifica formazione in conduzione di gruppi di psicomotricità, cosa che viene insegnata nei master o nelle scuole di psicomotricità ed è generalmente abbozzata all'interno del corso di laurea per TNPEE.
Difficilmente una laurea fornisce la formazione completa in psicomotricità, perchè richiede stages di formazione personale e approfondimenti relativi alla metodologia psicomotoria. E' per questo che sono nati i Master e le formazioni permanenti in psicomotricità, per dare, oltre alla teoria universitaria, anche il tirocinio, la formazione corporea e la tecnica di conduzione gruppi, nonchè indicazioni precise per la costruzione di un progetto e il lavoro in rete, in ambito socioeducativo.
Condurre gruppi di psicomotricità non è più semplice di un intervento riabilitativo, ma è altrettanto complesso, perchè richiede la capacità di seguire in contemporanea lo sviluppo di più bambini, in una dimensione di gioco spontaneo.
Per questo la prima cosa che vi chiedono è il curriculum: che formazione avete, quali esperienze, quale supervisione.
In base al vostro curriculum è possibile lavorare in un contesto o in un altro, secondo la normativa vigente.
Credo profondamente nell'integrazione tra formazione sanitaria e formazione educativa, pur essendo questo un cammino impegnativo,
in questo modo è possibile proporsi nei diversi ambiti, ma non solo, arricchire la propria esperienza e la propria proposta, potendo intervenire in più campi e su diversi soggetti.
La cosa importante è comprendere il proprio campo di interesse e formarsi in quel senso, in modo da trovare poi i riconoscimenti che cerchiamo. Io ho impiegato dieci anni per laurearmi in pedagogia, non solo perchè nel frattempo ho cresciuto una figlia, ma anche perchè ho avuto bisogno di tempo per capire che quel campo era per me importante.
E' un cammino lento quello della professione, tantopiù in questi tempi, ma la specializzazione è l'unica strada per riuscire ad affermare la propria professionalità
Buona strada, Luisa Formenti
La scuola fa invece riferimento al Ministero dell'Istruzione e i professionisti che vi operano sono formati all'interno delle Facoltà di Scienze della Formazione (educatori di nido, insegnanti dell'infanzia e della primaria) e sono orientati alla promozione dello sviluppo personale, all'interno di una dimensione collettiva. Per operare in tale ambito o si è educatori o si è insegnanti.
Viene inoltre fornito dalle cooperative personale educativo assistenziale, che si occupa dell'assistenza dell'handicap, in termini educativi o come supporto alla comunicazione e all'autonomia. Il loro ruolo è integrare il bambino nel contesto scolastico e fornire un supporto al loro sviluppo.
In questi casi capita che le cooperative assumano anche psicologi, TNPEE o altri laureati, ma il lavoro che svolgono è educativo-assistenziale.
Da molti anni si è definita una chiara separazione delle competenze tra formazione/educazione e cura/riabilitazione: nelle scuole non si vedono più ne' medici, ne' infermieri, ne' riabilitatori (che un tempo invece intervenivano in tale contesto).
Sono le scelte di politica sanitaria compiute "nello scorso secolo" anche per ragioni di politica economica.
Se un TNPEE vuole lavorare in ambito scolastico deve completare la formazione con i titoli richiesti nella scuola, oppure proporre un intervento di prevenzione neuropsicomotoria, in collaborazione con l'AUSL di riferimento e con la Dirigenza scolastica.
L'intervento psicomotorio educativo richiede invece una specifica formazione in conduzione di gruppi di psicomotricità, cosa che viene insegnata nei master o nelle scuole di psicomotricità ed è generalmente abbozzata all'interno del corso di laurea per TNPEE.
Difficilmente una laurea fornisce la formazione completa in psicomotricità, perchè richiede stages di formazione personale e approfondimenti relativi alla metodologia psicomotoria. E' per questo che sono nati i Master e le formazioni permanenti in psicomotricità, per dare, oltre alla teoria universitaria, anche il tirocinio, la formazione corporea e la tecnica di conduzione gruppi, nonchè indicazioni precise per la costruzione di un progetto e il lavoro in rete, in ambito socioeducativo.
Condurre gruppi di psicomotricità non è più semplice di un intervento riabilitativo, ma è altrettanto complesso, perchè richiede la capacità di seguire in contemporanea lo sviluppo di più bambini, in una dimensione di gioco spontaneo.
Per questo la prima cosa che vi chiedono è il curriculum: che formazione avete, quali esperienze, quale supervisione.
In base al vostro curriculum è possibile lavorare in un contesto o in un altro, secondo la normativa vigente.
Credo profondamente nell'integrazione tra formazione sanitaria e formazione educativa, pur essendo questo un cammino impegnativo,
in questo modo è possibile proporsi nei diversi ambiti, ma non solo, arricchire la propria esperienza e la propria proposta, potendo intervenire in più campi e su diversi soggetti.
La cosa importante è comprendere il proprio campo di interesse e formarsi in quel senso, in modo da trovare poi i riconoscimenti che cerchiamo. Io ho impiegato dieci anni per laurearmi in pedagogia, non solo perchè nel frattempo ho cresciuto una figlia, ma anche perchè ho avuto bisogno di tempo per capire che quel campo era per me importante.
E' un cammino lento quello della professione, tantopiù in questi tempi, ma la specializzazione è l'unica strada per riuscire ad affermare la propria professionalità
Buona strada, Luisa Formenti
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- rosa ciolino
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12 Anni 2 Mesi fa #99
da rosa ciolino
Risposta da rosa ciolino al topic lavoro nelle scuole!
Grazie mille per l'esauriente risposta! Devo dire che di confusione ce n'è tanta e spesso è difficile orientarsi per noi neolaureati! Io vorrei orientare la mia carriera professionale verso l'ambito educativo-relazionale. Proprio per questo mi sono informata e sono andata a visitare la scuola di "psicomotricità relazionale" del prof. Mauro Vecchiato.Qualcuno sa parlarmi di psicomotricità relazionale? così per avere qualche consiglio...A me la scuola d'impatto è piaciuta!
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- simona marotta
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12 Anni 2 Mesi fa #100
da simona marotta
Risposta da simona marotta al topic lavoro nelle scuole!
Bisogna partire dal presupposto che il TNPEE non si occupa solo di riabilitazione , ma di prevenzione (“ svolge gli interventi di prevenzione e riabilitazione” Decreto ministeriale).
Per questo spesso i nidi richiedono la figura dell’ “educatore nido psicomotricista”, nonché di un laureato TNPEE senza alcun bisogno di specializzazione o master (essendo già specialista).
Come in questo nido ad esempio : offerte-lavoro.vivastreet.it/offerte-lav...omotricista/47817924
E’ inoltre opportuno sottolineare che quella che viene denominata educazione psicomotoria, coincide di fatto con la “prevenzione psicomotoria” soprattutto nella prima infanzia dove motricità e psichismo sono strettamente fusi.
Partendo da questo concetto è facile dedurre che non è corretto che con un master in “psicomotricità preventiva nido” un laureato in scienze dell’educazione abbia accesso al lavoro del TNPEE (prevenzione, da Decreto), e invece un laureato TNPEE con un master non abbia accesso al lavoro dell’educatore!
Segnalai questa situazione tempo fa all’ANUPI (gestito in parte anche dalla gentile dott.ssa Luisa Formenti ).
E’ necessario un ordine professionale.
Una definizione più precisa della figure professionali PEDAGOGISTA e NEUROPSICOMOTRICISTA. E una definizione precisa dei limiti dei campi di intervento e di specializzazioni.
Buona giornata
Per questo spesso i nidi richiedono la figura dell’ “educatore nido psicomotricista”, nonché di un laureato TNPEE senza alcun bisogno di specializzazione o master (essendo già specialista).
Come in questo nido ad esempio : offerte-lavoro.vivastreet.it/offerte-lav...omotricista/47817924
E’ inoltre opportuno sottolineare che quella che viene denominata educazione psicomotoria, coincide di fatto con la “prevenzione psicomotoria” soprattutto nella prima infanzia dove motricità e psichismo sono strettamente fusi.
Partendo da questo concetto è facile dedurre che non è corretto che con un master in “psicomotricità preventiva nido” un laureato in scienze dell’educazione abbia accesso al lavoro del TNPEE (prevenzione, da Decreto), e invece un laureato TNPEE con un master non abbia accesso al lavoro dell’educatore!
Segnalai questa situazione tempo fa all’ANUPI (gestito in parte anche dalla gentile dott.ssa Luisa Formenti ).
E’ necessario un ordine professionale.
Una definizione più precisa della figure professionali PEDAGOGISTA e NEUROPSICOMOTRICISTA. E una definizione precisa dei limiti dei campi di intervento e di specializzazioni.
Buona giornata
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12 Anni 2 Mesi fa #101
da rosa ciolino
Risposta da rosa ciolino al topic lavoro nelle scuole!
Si è vero...in teoria dovremmo essere dei professionisti completi però,almeno per quanto mi riguarda, sento il bisogno di "specializzarmi" in un ambito, seguire una strada! la preparazione universitaria è troppo "generica". Che poi non ci sia chiarezza è evidente...lo si vede non solo in ambito "socio-educativo", ma anche nell'ambito sanitario quando casi di nostra competenza vengono invece trattati da fisioterapisti e accade spessissimo!
solo un ordine professionale può definire la situazione!
Saluti e buon lavoro a tutti!
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Saluti e buon lavoro a tutti!
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