Quante volte ci è capitato di sentir dire “Mio figlio fa già psicomotricità a scuola”, “Ma questa neuro psicomotricità a che serve?”, “Ma quindi qui si gioca?”
L’esigenza di scrivere un articolo nasce da queste domande che quotidianamente vengono poste; l’emergere negli anni di corsi più o meno validi di psicomotricità, di psicomotricità funzionale o di semplici seminari, ha portato da un lato la diffusione della psicomotricità, dall’altro il mancato controllo dell’esercizio della professione senza che vi siano le basi e questo ha comportato una gran confusione sia tra gli operatori sanitari stessi che tra i genitori, che spesso non comprendono il significato di un trattamento neuro psicomotorio.
La figura del Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’età evolutiva è una figura sanitaria piuttosto recente; voluta fortemente dal Professore Giovanni Bollea, che nel 1973 crea all’interno dell’Università La Sapienza, presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile la prima scuola in Italia di Tecnici riabilitatori della Neuropsicomotricità dell’Età Evolutiva.
Con la riforma universitaria il corso diviene Corso di Laurea di Primo Livello, inserito all’interno delle Classi di Laurea della Riabilitazione Sanitaria.
Il Decreto Ministeriale n.56 del 1997 definisce il profilo professionale del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva,
“ È individuata la figura professionale del terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, con il seguente profilo: il terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, in collaborazione con l'équipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell'area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo.”
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva svolge attività di prevenzione, di abilitazione di riabilitazione. In particolare:
Attività di prevenzione
interviene nella duplice prospettiva:
- di “prevenire” sviluppi atipici nelle situazioni di rischio, sia biologico che sociale;
- di “prevenire” processi di esclusione del soggetto con disabilità, favorendo la generalizzazione delle competenze apprese nel setting terapeutico agli abituali contesti di vita.
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva dovrà quindi essere in grado di individuare i bisogni di salute e di effettuare attività di prevenzione nei confronti dei singoli e della collettività, sia in condizioni di salute che con problemi di disabilità; promuoverà le azioni necessarie al mantenimento dello stato di salute e contribuirà, attraverso le proprie competenze professionali specifiche, all’individuazione delle situazioni potenzialmente a rischio in età evolutiva.
Attività di abilitazione
Interviene sullo sviluppo di funzioni non ancora acquisite, favorendo l’emergere delle abilità: di motricità; di apprendimento e applicazioni delle conoscenze; di comunicazione; di interazioni e relazioni interpersonali, per svolgere compiti e richieste specifiche e generali, al fine di garantire le attività e la partecipazione del soggetto, compatibilmente all’età alla patologia e al livello di sviluppo rispettando l’originalità della crescita e le caratteristiche dell’ambiente.
Attività di ri-abilitazione
Interviene nel recupero delle funzioni che per ragioni lesive o patologiche sono state ridotte o compromesse attuando interventi terapeutici-riabilitativi nelle menomazioni delle funzioni mentali globali e specifiche, delle funzioni sensoriali, delle funzioni neuro-muscolo-scheletriche e correlate al movimento per favorire i processi di riorganizzazione funzionale svolge attività terapeutica per le disabilità neuromotorie, neuropsicomotorie e neuropsicologiche utilizzando tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di sviluppo, adattando gli interventi alle particolari caratteristiche dei pazienti con quadri clinici multiformi che si modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti.
Ma a chi si rivolge la figura del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva?
La risposta è semplice. A tutti i bambini e i ragazzi dai 0 ai 18 anni. Il neuro psicomotricista è abilitato a trattare tutte le patologie che possono emergere in età evolutiva; è in grado di effettuare valutazioni nell’ambito neuromotorio, neurosensoriale, neuropsicomotorio e neuropsicologico.
L’approccio neuro psicomotorio è di tipo globale, prende in esame tutte le aree di sviluppo del bambino (relazionale-sociale, motoria, cognitiva, prassica, linguistica) per permettere uno sviluppo armonico e quanto più adeguato alle capacità del bambino stesso.
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva è l’UNICA figura nell’ambito delle Professioni Sanitarie che incentra TUTTA la sua formazione sul bambino, dallo sviluppo tipico delle varie tappe allo sviluppo atipico, dalle patologie congenite a quelle acquisite. Studia per essere in grado di Valutare e trattare tutte le patologie inerenti all’età evolutiva.
Nel primo anno di università si studiano le materie di base (Biologia, chimica, fisica ecc) e si inizia a studiare lo sviluppo normale del bambino; nei seguenti due anni la formazione si incentra su tutto ciò che riguarda il bambino, sull’individuare punti di forza e punti di debolezza e su come elaborare ed incentrare un intervento adeguato e soprattutto individualizzato.
In Neuropsicomotricità si gioca?
Si certo! Il punto di forza del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva è l’approccio ludico, il contatto corporeo, il conoscere sé stesso e l’altro. Attraverso il gioco il bambino apprende e lo fa con motivazione, con consapevolezza, con il piacere di farlo; per questo il piccolo è contento di entrare nei nostri setting! Sono colorati, pieni di giochi e l’adulto che si trova davanti è disposto a stare a terra con lui, a stare a piedi scalzi a fantasticare con lui.
In Ultimo… DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI!
Attenzione!!! La Psicomotricità si diffonde a macchia d’olio! Ma no… anche se nelle palestre o nelle scuole si parla di psicomotricità non è la NEUROPSICOMOTRICITÀ. Fare un percorso con cerchi e coni non equivale alla neuro psicomotricità, è semplice movimento. Quella che una volta si chiamava “attività motoria” ora fa più scena chiamarla psicomotricità, attira di più!
Lo psicomotricista (funzionale, ecc.) non è una figura riabilitativa sanitaria, bensì una figura socio-educativa; pertanto se un neuropsichiatra suggerisce un trattamento neuro psicomotorio, non è questa la figura a cui ci si deve rivolgere ma é il Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’età evolutiva.