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Contatto Corporeo

Il contatto corporeo è una forma di comunicazione non verbale che coinvolge il tocco fisico tra le persone. In età evolutiva, il contatto corporeo è importante per il benessere emotivo e fisico dei bambini.

Il contatto corporeo può includere il contatto fisico tra il bambino e i genitori o i caregiver, come il coccolamento, il tenere in braccio, il bacio e l'abbraccio. Questo tipo di contatto può aiutare a creare un legame emotivo sicuro tra il bambino e l'adulto, fornendo un senso di sicurezza e di amore.

Inoltre, il contatto corporeo può anche aiutare a stimolare lo sviluppo fisico e cognitivo del bambino. Il contatto fisico, come il massaggio o la manipolazione delle estremità, può aiutare a stimolare il sistema nervoso del bambino e migliorare la sua capacità di rispondere agli stimoli sensoriali.

Il contatto corporeo può anche avere un effetto positivo sulla salute mentale dei bambini. Il contatto fisico può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia, migliorare l'umore e promuovere il benessere psicologico.

Tuttavia, è importante tenere presente che il contatto corporeo dovrebbe sempre essere appropriato e rispettare i limiti del bambino. Inoltre, i bambini dovrebbero essere educati sulla consapevolezza del proprio corpo e sui limiti del contatto fisico con gli altri.

In sintesi, il contatto corporeo è importante per il benessere emotivo e fisico dei bambini in età evolutiva. Il contatto fisico tra il bambino e i genitori o i caregiver può aiutare a creare un legame emotivo sicuro e promuovere lo sviluppo fisico e cognitivo del bambino. Inoltre, il contatto corporeo può avere un effetto positivo sulla salute mentale dei bambini, ma dovrebbe sempre essere appropriato e rispettare i limiti del bambino.

  • PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DELLO STUDIO - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino

    SCOPO DELLO STUDIO

    Lo studio effettuato parte dalla necessità di analizzare le modalità di relazione all’interno di diadi mamma-bambino di culture diverse da quella italiana e di valutare se le modalità di interazione materne influenzano i comportamenti del bambino.

    Un primo obiettivo è quello di verificare la possibilità di utilizzo dello strumento Neuropsychomotor

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  • LE BASI TEORICHE DELLO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE DELLA RELAZIONE MAMMA - BAMBINO

    Negli ultimi trent’anni sono stati messi a punto diversi strumenti che permettessero di valutare la sensibilità materna all’interno della relazione mamma-bambino nel corso della prima infanzia.

    La prima ad ideare una scala unidimensionale di valutazione della sensibilità materna, che permettesse di differenziare modalità di comportamento sensibili o non sensibili, fu Mary Ainsworth...

  • ESSERE GENITORI NELLA MIGRAZIONE

    LA MIGRAZIONE

    Migrare è un fenomeno che non coinvolge solo l’individuo, ma anche la famiglia e la società in cui egli vive. È un evento sociologico nel quale, un individuo o una famiglia, lasciano il paese originario per trasferirsi in un altro luogo per ragioni multiple che possono essere politiche, economiche, personali, storiche: possono anche coesistere tutte queste ragioni.

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  • ACQUATICITÀ E IDROKINESITERAPIA: l’uso dell’acqua in prospettiva evolutiva e terapeutica

    Premessa generale

    L’acqua è la molecola più diffusa in natura ed è costituita da un atomo di ossigeno legato covalentemente a due atomi di idrogeno. Le molecole d’acqua, grazie alla loro conformazione sono in grado di legarsi tra loro, portando così numerosi effetti e possibili reazioni chimico-fisiche.

    Un neonato, ad esempio ha un contenuto idrico che raggiunge il 75% del

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  • Quante volte ci è capitato di sentir dire “Mio figlio fa già psicomotricità a scuola”, “Ma questa neuro psicomotricità a che serve?”, “Ma quindi qui si gioca?”

    Quante volte ci è capitato di sentir dire “Mio figlio fa già psicomotricità a scuola”, “Ma questa neuro psicomotricità a che serve?”, “Ma quindi qui si gioca?”

    L’esigenza di scrivere un articolo nasce da queste

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  • Il ruolo del TNPEE tra clinica e prevenzione: modelli teorici di riferimento

    Il progetto BEST si colloca all’interno di un quadro teorico che fa riferimento principalmente a due tipi di metodologie rivelatesi particolarmente adatte al raggiungimento degli obiettivi preposti.

    La metodologia di B. Aucouturier

    E’ solo da poco più di due secoli che, in Europa, si è cominciato a guardare al mondo infantile e al corpo con più attenzione, riconoscendo loro

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  • Dalla concettualizzazione alla clinica: giocare con le intenzioni in terapia neuropsicomotoria

    CAPITOLO TERZO

    Per ritrovare nella clinica le affermazioni teoriche rispetto alle intenzioni ho scelto quattro casi clinici, che, seppur nella loro diversità e specificità individuale, presentano delle caratteristiche che li rendono adatti all’argomento trattato e agli scopi prefissati.

    Si tratta di due maschi e due femmine d’età

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  • Valutazione e Trattamento dello Schema Corporeo

    La Valutazione dello Schema Corporeo in Neuro e Psicomotricità

    Come già affermato in precedenza non esiste una vera e propria batteria di test per la valutazione dello schema corporeo, risulta essere quindi necessario avvalersi di più test di valutazione, di singole scale di test più completi o di un'osservazione approfondita del paziente.

    Per quanto riguarda l'osservazione

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  • CONCLUSIONI - Dal senso di onnipotenza al principio di realtà

    La ricerca fatta sul processo di acquisizione del senso di realtà, con la capacità di rapportarsi all’altro e ai propri limiti che esso implica, mi ha portato a comprendere che la normalità nel campo delle relazioni interpersonali non si ha all’interno di un sistema di “quiete”, ma di “conflittualità”. Il ché significa saper costruire relazioni in cui nessuno prevarichi sull’altro in

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  • IN TERAPIA NEUROPSICOMOTORIA - Dal senso di onnipotenza al principio di realtà

    Indagare sullo sviluppo del bambino e della relazione precoce, in particolare del passaggio da un’illusione onnipotente ad una progressiva disillusione che porta a tener conto della mente dell’altro, delle regole di gioco e di quelle sociali, mi ha portato a chiedermi quali conseguenze possano esserci se una o più delle tappe suddette venga a mancare o se, a causa di gravi patologie, vengano

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  • MATERIALI, METODI, RISULTATI e DISCUSSIONI - Trisomia 21 - "Sindrome di Down": l’approccio terapeutico neuropsicomotorio

    Materiali e metodi

    Per completare il nostro lavoro, sono stati costruiti dei questionari che cercassero di indagare tutti quegli aspetti che sono stati d’interesse durante tutto il percorso. Per la scelta del campione, ci siamo rivolti al gruppo di soggetti Down frequentanti il Circolo Culturale Giovanile di Porta Romana. Esso rappresenta un’iniziativa nata nel 2000 da un gruppo di

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  • Disturbi di Regolazione in bambini con Autismo - Esperienze personali - Le scale di valutazione - Il trattamento - I pazienti

    Esperienze personali

    Introduzione

    L’obiettivo di questo lavoro è quello di evidenziare la presenza di disturbi della regolazione e la loro evoluzione in bambini affetti da DPS. A questo scopo è stata somministrata una checklist dei sintomi che valuta il funzionamento in alcune aree, che possono essere deficitarie in questa patologia, di cinque piccoli pazienti che svolgono

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  • Intervento riabilitativo - Le cerebro lesioni acquisite

    Prima del 1980, data nella quale il Consiglio Mondiale della Sanità ha dato una precisa definizione di “disabilità”, “menomazione” ed “handicap”, con il termine “disabilità”, si intendeva un puro problema riguardante gli organi e le funzioni correlate ad essi.(48) Il concetto di persona era ridotto a processi bio-funzionali tralasciando gli aspetti soggettivi, relazionali e motivazionali:

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  • La costruzione dell’io Corporeo e delle capacità di apprendimento

     

    “ Non si accede al mondo se non percorrendo quello spazio che il corpo dispiega attorno a sé nella forma della prossimità o della distanza dalle cose”.

    (Umberto Galimberti – Il corpo pag. 73)

    “Lo sviluppo delle abilità della mano va di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza: la mano è così l’organo di prolungamento dell’intelligenza”.

    (Maria Montessori

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  • CASI CLINICI - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo

    CASISTICA E METODOLOGIA

    Sono stati seguiti due casi, entrambi di sesso maschile, un bambino di 11 mesi e l’altro di 12 mesi. Al primo bambino è stata diagnosticata una Lissencefalia di tipo 1 con anomalie del gene LIS1, il secondo caso clinico è ancora in fase di accertamento diagnostico per la sindrome di Silver Russell.

    Entrambi i bambini sono stati valutati e seguiti

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  • Early Start Denver Model - STUDIO OSSERVAZIONALE: materiali e metodi dello studio, descrizione casi clinici

    STUDIO OSSERVAZIONALE

    Nei capitoli teorici introduttivi è stato illustrato come sia di fondamentale importanza all’interno del trattamento dei disturbi dello spettro autistico un intervento precoce e individualizzato; ma allo stesso tempo come non sia stato ancora individuato un metodo riabilitativo risolutivo e adatto per

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  • Mosse del terapista nella pratica neuro psicomotoria e nell’Early Start Denver Model

    Dopo aver presentato in modo analitico l’Early Start Denver Model, ritengo ora importante metterlo a confronto con l’approccio neuropsicomotorio e il ruolo del TNPEE. 

    Saranno evidenziate le caratteristiche, le affinità e le differenze, mettendo in luce come la metodologia ESDM sia

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  • Early Start Denver Model - NELLA PRATICA: DOBBIAMO GIOCARE ASSIEME! - Setting; Metodologia; Attività

    NELLA PRATICA: DOBBIAMO GIOCARE ASSIEME!

    Per chiarire la metodologia che il TNPEE può utilizzare all’interno del suo intervento neuro psicomotorio ispirandosi ai principi e al modello dell’ESDM, riporto la descrizione di alcune attività esemplificative della metodologia di lavoro

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  • Il Disturbo dello Spettro Autistico

     

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  • Disturbi da Dipendenza Tecnologica - L'intervento Neuropsicomotorio: Proposte Riabilitative

    Disturbi da Dipendenza Tecnologica

    "Campanellino, perché non riesco a volare?" "Peter Pan, per volare hai bisogno di ritrovare i tuoi pensieri felici." J. Barrie

    Si può parlare di

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  • Disturbo dell'Integrazione Sensoriale

    Il disturbo dell’integrazione sensoriale o disfunzione dell’integrazione sensoriale (SID) è una condizione neurologica che deriva dall’incapacità del cervello di integrare le informazioni ricevute dai cinque sistemi sensoriali base del corpo.

    La parola disfunzione equivale a “malfunzionamento”; il cervello non ha maturato la capacità di processare in modo naturale ed

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  • L’ESPERIENZA - L’intervento del TNPEE in Oncoematologia Pediatrica

    I casi trattati

    Nel corso dei 6 mesi durante i quali è stato svolto questo progetto è stato possibile interagire con un totale di 8 bambini. Di questi otto bambini, quattro hanno potuto compiere un percorso psicomotorio completo, composto da almeno tre sedute iniziali di valutazione, un ciclo di almeno cinque sedute di trattamento neuropsicomotorio e una valutazione

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  • BIBLIOGRAFIA - “Equitazione Terapeutica” - Intervento riabilitativo integrativo e non alternativo
    • ALTIERI, R., ANGELINI, N., GIANNOTTI, A. (1994). La riabilitazione equestre: una prospettiva d’integrazione neuro – psichiatrica. Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, 61
    • BIAGINI B, Allori P, Murano AC, Pasquinelli A Significato della Riabilitazione Equestre in soggetti con patologia psichiatrica grave In: Di Norscia G (Ed): Koinos Quaderni "Lavorare nelle strutture
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  • “Equitazione Terapeutica” - Dal mito alla Terapia

    Essere meraviglioso difficilmente domabile, almeno nella propria essenza, è facilmente comprensibile come abbia conquistato un posto così rilevante nel corso dei secoli: che sia bianco come la luce a rispecchiare la divinità che incarna, oppure nero come gli inferi di cui pure si fa talvolta messaggero, che sia quindi legato all’acqua, al fuoco oppure all’aria nella quale vola

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  • Lo sviluppo motorio dai 3 ai 6 anni

    Il movimento è l’espressione vitale per eccellenza, permette lo spostamento, la conoscenza di ciò che ci circonda, di quello che possiamo fare e delle possibilità di relazione, ed è il motore del nostro comportamento, poiché implicato in ogni attività percettiva (Colina, 2015).

    Studi neurofisiologici vanno a dimostrare che disponiamo di recettori-anticipatori capaci di produrre

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  • AGGRESSIVITÀ - Il progetto riabilitativo e la valutazione neuropsicomotoria - Risultati

    IL PROGETTO RIABILITATIVO per il caso G.F.

    In seguito all’analisi del caso, all’approfondimento delle valutazioni multidisciplinari, e all’osservazione neuropsicomotoria  effettuata nel mese di Maggio, si propone, in accordo con l’equipe del servizio, il seguente progetto riabilitativo che tiene in considerazione i

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  • AGGRESSIVITÀ - I casi clinici

    Metodologia di lavoro

    Ai fini di individuare e sviluppare un progetto riabilitativo globale ma contemporaneamente centrato sull’approfondimento dei comportamenti aggressivi, si è scelto di analizzare i casi di G., K., e M..

    I tre bambini, già in carico al servizio età evolutiva di Este, partecipano settimanalmente alle sedute di neuropsicomotricità, e mi è

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  • AGGRESSIVITÀ - Materiali e metodi

    Scheda di Osservazione/Valutazione Neuropsicomotoria

    ideata da G. Gison, E. Minghelli, V. Di Matteo

    La scelta di utilizzare la scheda di osservazione/valutazione neuropsicomotoria (SON), nasce dall’esigenza di inquadrare in modo complessivo il funzionamento, le competenze e le abilità dei   tre bambini  scelti come casi clinici, nonché di individuarne i

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  • Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius

    Casistica

    Il campione è costituito da 2 bambine, della stessa età circa ( 3 e 4 mesi), a cui è stata fatta la diagnosi di Sindrome di Moebius. Entrambe, attraverso percorsi differenti, sono arrivate presso il nostro centro, il Dipartimento  di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile (UOC B) di Roma “La Sapienza”, dove è avvenuta la loro presa in  carico.

    I due casi si sono

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  • Approcci riabilitativi di tipo evolutivo

    Intervento di sviluppo relazionale

    RDI è un acronimo per Relationship Development Intervention, che, tradotto, significa Intervento per lo Sviluppo Relazionale.

    Questa terapia è stata sviluppata dal Dr. Steven Gutstein e mira a risolvere i problemi di tipo relazionale e sociale presenti nelle persone ASD (= con un disturbo dello spettro autistico).

    L’intervento si

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  • Elenco degli allegati - Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni

     

    • Allegato 1a: linee guida per la compilazione dell’ICF-CY checklist
    • Allegato 1b: ICF-CY checklist 0-3 anni
    • Allegato 1c: parallelo protocollo osservativo neuropsicomotorio - codici ICF-CY( 0-3 anni)
    • Allegato 2: tabella VI – Bambini entro il primo anno di vita
    • Allegato 3: tabella VII – Bambini oltre il primo anno di vita
    • Allegato
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  • Ricerca - azione, gruppo preventivo 0 - 3 anni

    Conduzione del gruppo: metodologia e setting

    Entriamo ora nel merito della questione andando ad analizzare il funzionamento e lo svolgimento di un progetto di prevenzione psicomotoria nella fascia 0-3 anni.

    Il progetto si colloca all’interno di un pensiero sulla prevenzione così come è stato presentato nei capitoli precedenti; punto di partenza l’accoglienza del bambino e

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  • La prevenzione in psicomotricità

    Secondo la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute viene definita come“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", pertanto nell’ambito della sanità viene considerato come prevenzione ciascun atto volto

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  • IL CASO DI G. - Oltre la diagnosi

    Anamnesi

    Il caso di G. viene sottoposto all'attenzione di Davide e Golia Onlus nel Settembre 2011, su indicazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e della Neuropsichiatria Infantile di Firenze. I motivi dell'invio riguardano la presenza di un ritardo psicomotorio nel contesto della Sindrome di Sturge Weber (SSW), associata a sospetta Sindrome di Klippel

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  • Caso clinico - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico

    Introduzione

    Durante la mia esperienza di tirocinio presso il polo territoriale dell’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza ho avuto l’occasione di seguire il percorso terapeutico di una bambina con diagnosi di paralisi cerebrale infantile.

    Nel

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  • Approcci terapeutici e sviluppo del bambino straniero

    Verso un dispositivo di metissage e cosmopolita

    L'Etnopsicoanalisi è una disciplina nuova, in corso di formazione e attualmente assai polimorfa. Tale tipo di approccio terapeutico risulta essere una pratica psicoterapica ad orientamento psicanalitico che integra nella comprensione e nella risoluzione dei suoi

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  • Sindrome di Down - Un Caso Clinico

    Il contesto operativo e la presa in carico

    Il luogo dell’intervento psicomotorio è quello di uno studio professionale privato ove, oltre alla psicomotricista referente del caso presentato, opera anche una logopedista con competenze specifiche in ambito neuropsicologico e psicomotorio. L’orientamento degli

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  • L’Intervento Neuropsicomotorio

    Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e la Pratica Psicomotoria.

    Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ha il compito di analizzare il ruolo del movimento nella determinazione e nel recupero di un deficit globale, di proporre eventuali indicazioni di trattamenti di tipo psicomotorio o di suggerire una fisioterapia specifica, qualora vi

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  • Primo stadio: dalla vita intrauterina al terzo mese

    Nel corso della vita intra-uterina i bisogni metabolici del feto sono automaticamente soddisfatti. La sua attività motoria si esprime attraverso un vero comportamento posturale, che si manifesta molto precocemente attraverso il suo riequilibrarsi nel liquido amniotico grazie alla stimolazione labirintica. Nel corso dello stadio fetale, lo sviluppo è sorretto

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  • Modalità di approccio ai disordini dell’empatia e strategie terapeutiche

    Aspetti generali della riabilitazione nel bambino

    “ La parola neuropsicomotricità si presenta affascinante nella sua intenzione di conciliare i due termini estremi della concezione dualistica della persona umana. Concezione che la cultura di questo secolo stempera via via sotto l'impulso di esperienze e fenomeni che hanno visto riproporsi sempre più energicamente l'interazione

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  • CONCLUSIONI - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    Al termine di questo percorso sembra opportuno ripercorrere brevemente il cammino svolto.

    La prima parte del lavoro è stata dedicata ad approfondire lo sviluppo della voce.

    E’ emerso in questo modo come la voce sia connessa allo sviluppo emozionale, relazionale e dialogico fin dalla fase gestazionale. La diade madre-bambino si struttura sul contatto corporeo, sul

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  • Dialogo Tonico e Sonoro: semplicemente Ninna-nanna

    La sintesi di Dialogo Tonico e Dialogo Sonoro si palesa in un rito tanto semplice quanto antico: la ninna-nanna.

    La ninna-nanna è un rituale che madre e bambino costruiscono insieme fin dai primi giorni di vita e ha una duplice valenza: è utile per far rilassare o addormentare il bambino, è significativa per la relazione.

    “Nella ninna nanna la funzione dell’addormentamento si

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  • Obiettivi del trattamento - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    L’osservazione e l’interazione con i bambini durante il tirocinio ha fatto emergere quali siano gli obiettivi principali nel trattamento neuro e psicomotorio di cui, indipendentemente dalla diagnosi e dalla patologia del paziente, si cerca di promuovere il raggiungimento.

    Quando ho avuto la possibilità di inserirmi direttamente nel trattamento di questi bambini, ho concentrato la mia

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  • La voce in Terapia - Il Dialogo tonico e sonoro

    Nella prima parte di questo lavoro è stato analizzato lo sviluppo della voce. E’ stato così possibile giungere alla consapevolezza del rilievo della voce nei rapporti vissuti dalla triade, già durante l’età gestazionale. Il percorso di crescita e di integrazione della voce con tutte le altre componenti dello sviluppo si identifica come un percorso naturale, fatto di interscambi, di variazioni

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  • La Comunicazione nella relazione terapista-paziente - 14/15 dicembre 2014 - Napoli

     

    2014-12-14-napoli

     

    La Comunicazione nella relazione terapista-paziente: 14/15 dicembre presso ospedale Cardarelli di Napoli.

    15 crediti ecm per tutte le categorie.

    Il professionista sanitario risponde ad una

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  • Applicazione della scheda Berti-Comunello

    Competenze del bambino

     

    Competenze motorie

    Per quanto riguarda la motricità di base, N. ha acquisito tutte le competenze in modo adeguato all’età: esegue i passaggi posturali con facilità e senza bisogno di aiuto o di appoggi, gli spostamenti vengono effettuati utilizzando un

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  • Prima Osservazione - Jessica

    Il mio primo impatto con questa situazione è stato a dir poco toccante, sia dal punto di vista umano che terapeutico.

    La mia reazione istintiva è stata quella dì non essere in grado "almeno"di interagire con quella bambina così "particolare".

    Jessica mi viene affidata dopo il pranzo nella mensa del centro che frequenta in regime di semiinternato.

    La presi per mano e

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  • La comunicazione verbale in terapia psicomotoria

    Se la comunicazione non verbale assume in terapia primaria importanza, che dire di quei momenti in cui la parola affiora nell'interazione tra bambino e psicomotricista? E' evidente che l'aspetto verbale della comunicazione in terapia assume vari significati. E' opportuno che lo psicomotricista sappia riconoscerli per non permettere ad un'area non controllata dell'interazione di produrre

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  • Il Ritardo Psicomotorio - Analisi di un "Caso Clinico" - Anamnesi e Osservazione

    M. ha attualmente 4 anni e mezzo, ha cominciato il percorso terapeutico (psicomotricità) all'età di 3, con una diagnosi d'entrata di "Ritardo dello Sviluppo Psicomotorio" e Difficoltà Relazionali. La terapia logopedica è stata avviata più tardi, all'età di quasi 4 anni.

    Dalle informazioni raccolte, emerge:

    • allattamento artificiale (non si è attaccato al
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  • Schema corporeo, immagine corporea e malattia

    Lo schema corporeo e l’immagine corporea sono concetti che nascono dall’unione di aspetti fisiologici e psicologici importanti e sono alla base dell’approccio psicomotorio.

    Sono direttamente coinvolti nella terapia di  tutte le patologie ove il corpo resti gravemente offeso, ed hanno giovato delle recenti teorie sulla plasticità cerebrale come possibilità di migliorare/ottimizzare le

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  • Bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - Risultati della Scala Vineland

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    Qui di seguito si riportano le informazioni ricavate dalla madre del bambino del primo caso trattato, relativamente all’età di tre anni, all’inizio della presa in carico riabilitativa. Sono emersi i seguenti elementi degni di nota:

    • Nei primi due anni di vita il bambino non prestava attenzione al suono della voce della madre e non prevedeva quando
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  • Bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - Storia clinica dei casi in esame e trattamento riabilitativo

    Obiettivi di lavoro

    Questo strumento è stato somministrato alle madri di quattro bambini, in carico nel reparto di NPI dell’Ist. C. Golgi di Abbiategrasso a Milano . La somministrazione è stata effettuata in due diverse occasioni:

    • La prima volta è stato richiesto ai genitori di ricordare le caratteristiche indagate tramite la Scala al
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  • Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Psicomotricità e Comunicazione. Efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento della triade sintomatologica dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

    Carmela Giordano, Psicomotricista, TNPEE

    Premessa

    Un argomento come la comunicazione, studiato ed approfondito da diverse discipline, racchiude in sé il desiderio e la volontà dell’essere umano di

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  • "Medium sonoro": supporto nella pratica Neuro-psicomotoria

    Dunque, un elemento che viene introdotto da alcuni terapisti per sostenere l’evoluzione del gioco è proprio l’accompagnamento del motivo musicale, il quale più specificamente, può contribuire alla conquista di importanti obiettivi:

    • facilitare la comparsa del gioco simbolico nei bambini con ritardo mentale, accrescendo e stimolando le capacità di base: attenzione,
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  • Il Tono Muscolare

    Il Tono Muscolare

    Il tono muscolare è definito come l’attività primitiva e permanente del muscolo; costituisce lo sfondo di ogni attività (tono residuo o di riposo).

    Il tono è mantenuto o adattato ai bisogni della postura,

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  • La Postura

    La postura corrisponde agli atteggiamenti individuali, assunti dal soggetto, definiti dai rapporti che si stabiliscono tra i vari segmenti corporei, inseriti nello spazio. È dipendente dalla personalità, dalla possibilità del corpo di agire, dallo stato d’animo, dal sesso, dall’età. Qualsiasi patologia che modifica il tono modifica come conseguenza anche la postura.

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  • La Produzione Fonica nella Comunicazione Non Verbale ...
  • La pratica terapeutica della comunicazione non verbale

    La comunicazione non verbale risulta lo strumento,  per lo più inconscio, attraverso cui il bambino, soprattutto quello piccolo, riesce a comunicare desideri, bisogni, frustrazioni e tutto quello che è per lui emozione. Questa espressione del bambino è ascoltata,  percepita dal terapista che a sua volta ne fa il mezzo con cui comunicare e rimandare alcuni significati al bambino

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  • Riflessioni - La Comunicazione non Verbale

    Nella pratica psicomotoria viene costantemente messa in gioco la persona e le sue emozioni, i sentimenti, i pensieri, espressi in particolar modo attraverso il corpo. La comunicazione non verbale è propria del bambino, in modo inconscio, quanto del terapista, che deve essere consapevole dei messaggi che invia a questo livello oltre che saper ricevere quelli del bambino.

    La scelta di

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  • Si è spento Domenica 6 aprile 2008 a Hyeres (Francia) il Professor Andrè Lapierre.

    lapierreLa notizia solleva l’inevitabile dolore da parte di tutte le persone che lo hanno conosciuto o incontrato durante la sua intensa attività in Italia tra gli anni 70 e 90. Un uomo straordinario che ha saputo dare un contributo notevole al mondo educativo e terapeutico,

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