Comunicazione Facilitata
La Comunicazione Facilitata in età evolutiva è una tecnica di comunicazione che mira a supportare la comunicazione di persone con disabilità che hanno difficoltà a parlare o a scrivere autonomamente. La Comunicazione Facilitata prevede l'assistenza di un facilitatore, che sostiene la mano o il braccio della persona con disabilità e la guida nella scrittura o nella selezione delle parole attraverso una tastiera o un altro strumento di comunicazione.
La Comunicazione Facilitata è stata utilizzata principalmente con persone con autismo, paralisi cerebrale e lesioni del midollo spinale, ma è stata oggetto di controversie a causa della mancanza di prove scientifiche riguardo alla sua efficacia e alla sua validità.
In particolare, la Comunicazione Facilitata è stata criticata per il rischio di involontaria suggerimento delle parole da parte del facilitatore, che potrebbe influenzare la comunicazione della persona con disabilità. Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato che la Comunicazione Facilitata non ha prodotto risultati significativamente diversi dalla comunicazione non assistita.
Nonostante queste critiche, alcuni sostenitori della Comunicazione Facilitata sostengono che la tecnica può essere efficace se utilizzata correttamente e in combinazione con altri interventi di comunicazione e terapia. Inoltre, alcuni sostengono che la Comunicazione Facilitata può favorire l'autonomia e l'empowerment delle persone con disabilità, permettendo loro di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni in modo più indipendente.
Tuttavia, è importante notare che la Comunicazione Facilitata non è una tecnica di comunicazione riconosciuta dalla comunità scientifica e medica, e che l'uso della Comunicazione Facilitata potrebbe essere considerato controverso e potenzialmente rischioso. Pertanto, è importante che i professionisti che lavorano con persone con disabilità valutino attentamente i rischi e i benefici della Comunicazione Facilitata e considerino l'uso di altre tecniche di comunicazione e terapia che abbiano una base scientifica solida e comprovata.
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"Ero cieco mentalmente, non conoscevo la
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grammatica delle relazioni, non capivo
le reali intenzioni degli altri,
anche se usavo il linguaggio,
è in questo nodo che sta il segreto
della condizione autistica.
Da molti punti di vista ero un idiota,
ero socialmente un idiota".
(Lapo Marini, 2007) -
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L’ecolalia dovrebbe essere considerata come una componente dinamica e integrante del funzionamento comunicativo del bambino piuttosto che come un comportamento isolato e disfunzionale, o per lo meno non sempre. Per valutare se si tratta di ecolalia interattiva o non interattiva è necessario tenere in
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Al termine di questo anno che mi ha visto impegnata in un percorso riabilitativo psicomotorio con bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico, sebbene il campione dei casi sia limitato, vorrei trarre delle conclusioni anche in virtù dei dati pervenuti dalla Scala Vineland.
Si è notato che, grazie al trattamento attraverso le linee guida TEACCH e dell’intersoggettività, i
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BIBLIOGRAFIA - Strategie d’intervento in bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - descrizione delle capacità comunicative e relazionali Attraverso l’utilizzo della Scala Vineland
- Camaioni Luigina e Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, il Mulino, 2007 (128-142)
- Cohen Donald J. – Volkmar Fred R. Autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo, Vol. II – Strategie e tecniche d’intervento, Edizione italiana a cura di Enrico Micheli, Vannini editrice, 2004 (10-20, 79-84, 208-215)
- Frith Uta,
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