Disturbo Autistico
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CASI CLINICI - Imitazione e Autismo
Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di andare ad analizzare come in bambini con spettro autistico, l’imitazione attiva e passiva, possa andare a modificare il loro modo di interagire con gli altri.
Sono stati presi in esame quattro bambini, in trattamento presso il Centro di Riabilitazione ex art.26 Legge 833/1978- ASL 1 Abruzzo- L’Aquila, ai quali è stata posta la
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Strumenti di valutazione - Imitazione e Autismo
Vado di seguito a spiegare gli strumenti di valutazione che sono stati utilizzati per valutare i quattro casi clinici, di sotto riportati. In particolar modo mi soffermerò:
- sull’SCQ, in quanto, è lo strumento che ci aiuta a capire il grado di interazione sociale dei bambini;
- e sul Berges e Lezine, che ci aiuta, invece, a capire il grado di imitazione dei
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Disprassia e Autismo
Molti studi hanno trovato una correlazione tra i Disturbi dello Spettro Autistico e una funzione motoria ridotta, intendendo con questi termini un’andatura goffa o comunque insolita, disturbi nella coordinazione, nell’equilibrio, nel tono, nella postura e problemi per quanto riguarda le prassie.
Sebbene il DMS-V-TR riconosca come segni cardine per i DSA la presenza
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INTRODUZIONE - Comportamenti non sociali nei Disturbi dello Spettro Autistico
Definizioni
La parola autismo deriva dal greco autòs che significa “se stesso” proprio perché, come modello particolare di struttura
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INTRODUZIONE - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’ Autismo
PREMESSE
Un'ipotesi piuttosto attuale sull'origine del linguaggio propone che la capacità umana di esprimersi verbalmente si sia evoluta dal gesto manuale (Armstrong, 1999; Corballis, 2002; Donald, 1991; Givon 1995). Una questione critica per le teorie che sostengono che l'evoluzione del linguaggio sia avvenuta dal gesto manuale riguarda il come abbia avuto luogo il
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All’inizio era il verbo? No, all’inizio era l’azione! Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
Riassunto
Introduzione:...
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MATERIALI, METODI e RISULTATI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
PRESUPPOSTI TEORICI
Nel loro studio del 2001, Gentilucci e collaboratori, dimostrarono che l'esecuzione di prensioni manuali di diverse dimensioni, cui pertanto corrispondevano differenti cinematiche e aperture delle dita, influenzava la contemporanea apertura della bocca, nonostante fosse richiesto ai partecipanti di aprirla di una quantità costante tra le prove.
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DISCUSSIONE - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
Nel presente studio si sono analizzati gli effetti della prensione di oggetti grandi e piccoli sui parametri dello spettro vocale di parole (/palla/) pronunciate appena dopo la prensione. Il razionale dello studio è che lo stabilirsi di nessi motori tra apertura delle dita e apertura della bocca interna, legate all'articolazione del parlato, sia un buon
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CONCLUSIONI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
A partire dall'ipotesi che guida il presente studio, che propone che la presenza di nessi motori tra l'apertura delle dita e l'apertura della bocca sia un buon indicatore dello sviluppo motorio, linguistico e comunicativo del bambino, sono stati analizzati tali nessi in un soggetto con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, patologia in cui si osserva un
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BIBLIOGRAFIA - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
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Allen G, Chourchense E (2003). Differential effects on cognitive and motor functions in the cerebellum: an fMRI study of autism. The American Journal of Psychiatry,160: 262-273.
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Ambrosini C, De Panfilis D, Wille AM (1999). La psicomotricità. Corporeità e azione nella costruzione dell'identità. Xenia Edizioni,
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