Tesi di Laurea

  • La parola grido

    Argomento di questo intervento è una riflessione sul significato della parola in terapia psicomotoria. Credo, tuttavia, che quanto dirò possa valere anche per altri tipi di interventi messi in atto con bambini.

    La psicomotricità utilizza essenzialmente un linguaggio non verbale, tuttavia, negli ultimi anni, un numero crescente di psicomotricisti, in modo sempre più massiccio, "mette"

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  • Presentazione del caso: Jessica

    Il 05 /03/2001 finalmente arrivo al centro di riabilitazione per dare inizio al progetto coordinato con il docente per quest'ultimo anno di corso.

    Sono ansiosa ed allo stesso tempo spaventata all'idea di incontrare quella bambina che precedentemente frequentava il centro in cui attualmente lavoro e che mi veniva descritta dalla sua ex terapista come difficile, con una diagnosi

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  • Alcuni riferimenti sull'Autismo

    L'Autismo è una malattia che colpisce bambini d'ogni razza, nazione Religione e stato sociale.

    Sulla frequenza di questa malattia ci sono dati discordanti. Alcuni autori riferiscono una frequenza di 418 bambini su 10000 nati con frequenza superiore nei maschi, con un rapporto di 2 a 4. Solitamente le femmine presentano sintomi più gravo quando ne sono affette, con un deficit

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  • Dati Anamnestici - Jessica

    Jessica è la secondogenita di un parto gemellare, nata a Sarno nel settembre del 1990.

    Il padre è morto (per un infarto miocardio) quando la piccola aveva 3 mesi e, a quanto racconta la madre, si trovava in braccio al padre quando è accaduto.

    La madre ha 37 anni, disoccupata ed analfabeta. I fratelli godono di a.b.s.. Nell'anamnesi familiare si riscontra che un fratello della

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  • Prima Osservazione - Jessica

    Il mio primo impatto con questa situazione è stato a dir poco toccante, sia dal punto di vista umano che terapeutico.

    La mia reazione istintiva è stata quella dì non essere in grado "almeno"di interagire con quella bambina così "particolare".

    Jessica mi viene affidata dopo il pranzo nella mensa del centro che frequenta in regime di semiinternato.

    La presi per mano e

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  • Seconda Osservazione - Jessica

    Jessica, dopo alcune sedute, è apparsa irrequieta, ansiosa, turbata da quella situazione, forse tanto stretta quanto dispersiva.

    Non riuscivo a contenerla, a rassicurarla, a prendere in mano, in un certo senso, la situazione. Allora il tono della mia voce ha preso una diversa impostazione, il mio contatto è diventato più forte e tutto questo ha fatto sì che chiedessi aiuto alla

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  • Progetto Psicomotorio

    Non c'è tecnica in Psicomotricità, non ci sono regole fisse, bisogna creare, innanzitutto, una relazione significativa. Ma come?

    Nel caso di Jessica: la bambina incontra una persona, la terapista, che le offre delle attenzioni, un aggruppamento affettivo tonico-sensoriale-emotivo. La stessa deve rispondere ai bisogni della bambina, deve aggiustare modularítà, come tono, postura,

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  • Tre parametri squisitamente psicomotori

    Cercherò ora di approfondire il tema della significatività del rapporto con il bambino autistico o, per meglio dire, cercherò di chiarire in che termini lo Psicomotricista può diventare oggetto significativo, cioè portatore di significati, nell'esistenza del bambino autistico.

    Ricorrerò qui a tre parametri squisitamente psicomotricisti:

    1. lo SPAZIO,
    2. il
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  • La comunicazione verbale e non verbale - CONCLUSIONI

    Ho scritto e riscritto questa parola, "conclusioni", tantissime volte perché, nonostante i tre anni di formazione, nonostante il marcato impegno, è sempre duro tirar fuori quello che si ha dentro. Forse è vero che le parole non bastano e quasi sempre ci si riduce ad usare le stesse, ma è pur vero che l'esperienza, non solo questa descritta e raccontata ma anche quella globale che ho vissuto,

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  • La comunicazione verbale e non verbale - BIBLIOGRAFIA
    1. Aucouturier B., Darrault I., Empinet J.L. « La pratica psicomotoria Rieducazione e terapia » Armando, Roma, 1986
    2. Berti E., Comunello F., Nicolodi G. « Il labirinto e le tracce» Giuffrè, Milano, 1988 
    3. Berti E., Comunello F., « La costruzione del senso » Masson, Milano, 1995
    4. Giordano G.G., Vertucci P., Militerni R., Ferrara R. « Manuale di neuropsichiatria
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