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Seconda Osservazione - Jessica

Jessica, dopo alcune sedute, è apparsa irrequieta, ansiosa, turbata da quella situazione, forse tanto stretta quanto dispersiva.

Non riuscivo a contenerla, a rassicurarla, a prendere in mano, in un certo senso, la situazione. Allora il tono della mia voce ha preso una diversa impostazione, il mio contatto è diventato più forte e tutto questo ha fatto sì che chiedessi aiuto alla terapista che la conosceva di più, la quale non esitò a tenerla con sé.

Da questo momento, la bambina non ha voluto più saperne di quella situazione ed ogni volta lo manifestava sempre più marcatamente, dimostrandosi più oppositiva.

Ho cominciato a pormi mille domande sui motivi di quella reazione, sicuramente dipesa dalla mia non lettura della situazione, dal mio non ascolto dei desideri dell'altro e, sicuramente, dalla mia inesperienza in un caso così grave.

Alcune riflessioni sul mio vissuto

Rievocando i miei vissuti, posso dire che una situazione analoga l'ho provata personalmente, precisamente durante uno stage di formazione personale in cui la consegna era quella di fidarsi ed affidarsi all'altro. Bhe, in questo caso, ho provato delle grosse  frustrazioni perché il mio gruppo, al quale avevo dato la mia massima fiducia, non è stato in grado di leggere la mia richiesta che, in quei momento, era di contenimento, di sicurezza, di contatto forte cli emozioni ma lieve per quanto riguarda il tono. E' accaduto esattamente l'opposto e, quindi, non vedevo l'ora di liberarmi di quelle persone che non erano state attente a percepire le mie richieste.

Credo che sia a me che a Jessica è accaduta la stessa cosa.

Jessica mi ha portato a riflettere sul mio comportamento e sulle mie emozioni rispetto a lei. Ha preferito allontanarsi con il corpo perché non ero più all'ascolto delle sue esigenze, dei suoi desideri ma solo perché temevo la sua gravità.

Oggettivamente, in questo caso, è difficile ipotizzare qualsiasi intervento ma, dopo un mio periodo di riflessione, sono giunta alla conclusione che potevo ancora tentare di diventare un "portatore simbolico" per la piccola Jessica.

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