Epidemiologia - Sindrome di Down
Alfredo Cavaliere Converti
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Epidemiologia - Sindrome di Down
Interessa tutte le etnie, sia maschi che femmine e si manifesta (incidenza) in un caso ogni 700-1.000 nati vivi. Molti di più sono i concepimenti che riguardano la trisomia 21, dato che 3 casi su 4 si concludono con un aborto o con la nascita di un bambino/a morto/a. Se questo non avvenisse il rapporto sarebbe attorno a 1:200 circa.
Il grafico a destra ci mostra come l’età della madre sia correlata fortemente alla probabilità di avere un individuo affetto dalla sindrome di Down. Si nota, infatti, che, in media, la probabilità per donne di un’età compresa tra 20 e 24 anni è decisamente minore rispetto a quella di donne dai 45 anni in su (si parla di circa 1 su 1550 contro 1 su 25). Però il grafico può portare a delle inesatte affermazioni: il fatto che la probabilità sia così differente in relazione all’età della madre non deve far pensare che la maggior parte delle donne che partoriscono un figlio affetto da trisomia-21 sia d’età relativamente avanzata. Infatti, poche sono le donne che intorno ai 45 anni d’età decidono di avere un figlio. Quindi, i figli nati con trisomia-21 sono maggiormente partoriti da madri relativamente giovani (di fatto solo un neonato con sindrome di Down ogni cinque ha una madre con più di 35 anni), che concepiscono di più rispetto a donne più avanti nell’età. Non si pensi inoltre che donne d’età inferiore ai vent’anni non partoriscano figli affetti dalla sindrome di Down, bensì che sono, in parte, irrilevanti per il grafico.
Ad ogni modo si può affermare che l’età della madre è estremamente influente per la probabilità che un figlio sia affetto o meno da trisomia-21.
Qui di seguito sono proposti i dati esposti nel grafico con percentuale ogni 1000 nati:
Età della madre (anni) |
Numero di casi ogni mille nati |
Percentuale |
20-24 |
0,6 |
0,06 % |
25-29 |
0,8 |
0,08 % |
30-34 |
1,5 |
0,15 % |
35-39 |
2,6 |
0,26 % |
40-44 |
14,3 |
1,43 % |
45 in poi |
34,2 |
3,42 % |