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CONCLUSIONI - Confronto interculturale della comunicazione nella diade Mamma-Bambino attraverso il Neuropsychomotor Video Analysis

Questo studio ci ha permesso di osservare e valutare il tipo di relazione che intercorre tra diadi mamma-bambino di diverse culture ponendole a confronto con le modalità relazionali che sono presenti in diadi italiane.

Si sono riscontrate difficoltà nel reperire un campione sufficientemente ampio anche se lo strumento è stato presentato alle mamme con le educatrici delle strutture educative di Monza interessate, riconosciute come figure di riferimento garanti. Molte mamme si sono mostrate interessate allo studio, ma quando, al colloquio con l’operatore, veniva loro spiegato l’utilizzo della videoregistrazione, si dicevano contrarie e rifiutavano di partecipare allo studio.

La videoregistrazione, infatti, come diversi studi mostrano29, è un fattore stressante per le madri, in particolar modo per quelle africane, che per una questione culturale sono reticenti a farsi videoregistrare, e questo lo si è potuto anche verificare nella postura assunta dalle mamme che hanno deciso di partecipare allo studio, che spesso voltavano le spalle alla videocamera.     

In questo studio è stato difficile suddividere il campione secondo il continente di provenienza, poiché all’interno di uno stesso continente, in particolare Asia e Africa, sono presenti più culture molto diversificate le une dalle altre.

Dal confronto effettuato tra le modalità di interazione delle mamme straniere e italiane, si è osservato come le difficoltà delle donne nell’interazione con il loro bambino cambino nel tempo e siano legate al tempo trascorso dal distacco dal paese di origine.

 Come suggerito dalla letteratura, queste modalità di interazione potrebbero essere dovute alle difficoltà riscontrate nell’inserirsi nel paese di accoglienza a seguito del trauma migratorio e della separazione dal proprio ambiente familiare.17

Lo studio ha evidenziato come per gli stranieri non vi sia una correlazione tra il livello di studi acquisito (il 50% possiede il diploma di scuola superiore o la laurea) e il lavoro effettuato in Italia, confermato dai dati Istat sul lavoro e sull’istruzione degli stranieri in Italia23, quindi tra le aspettative dalla partenza dai paesi di origine, il lavoro trovato e il livello socio economico raggiunto.

Dallo studio emerge come condizioni deprivanti sia emotive che socio-economiche delle famiglie, in particolare di quelle asiatiche, incidono negativamente sulle modalità di interazione mamma-bambino. Questi dati sono confermati anche in letteratura da altri studi, che mostrano come condizioni di precarietà economica e sociale siano indice di maggiori problematiche comportamentali17 e di salute24.

Sarebbe utile seguire con particolare attenzione le diadi extracomunitarie che sono a rischio maggiore perché migrate da poco in Italia e/o in situazioni socio economiche disagiate attraverso progetti specifici per migranti e di accompagnamento alla crescita per sostenere e prevenire disturbi di sviluppo sostenendo le competenze genitoriali

È stato infine dimostrato come un intervento di sostegno alla relazione come quello offerto dal videofeedback da uno studio precedente della Clinica NPI (N.V.A. an instrument for assessing the mother-child interaction: study of a population at risk of atypical development due to premature birth or Down’s syndrome) possa rivelarsi una risorsa molto importante all’interno del percorso di accompagnamento alla crescita. La tecnica di videoregistrazione permette infatti alle mamme di rivedersi nella relazione con il proprio bambino, riconoscendo i comportamenti che sostengono e favoriscono il suo sviluppo globale.

 

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