INTRODUZIONE - L’Attività Assistita con animali nella Sindrome di Rett: ipotesi di Terapia di supporto finalizzata al miglioramento del Comportamento e delle Abilità Grosso-Motorie
Il presente studio si è incentrato sulla Sindrome di Rett (RTT), una patologia neurologica complessa, di origine genetica che colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile. Nel nostro paese, la RTT è la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine dopo la sindrome di down, mentre nei maschi si esprime raramente e nella maggior parte dei casi risulta letale.Si manifesta durante i primi anni di vita dopo un periodo di apparente normalità, con la perdita delle abilità precedentemente acquisite, come la parola, l’uso funzionale delle mani con conseguente difficoltà di controllo dei movimenti. Le bambine RTT presentano una concomitante presenza di disturbi percettivi, motori e cognitivi che determinano l’impossibilità o la difficoltà di interazione con l’ambiente circostante con conseguenti ed importanti alterazioni dello sviluppo. Uno degli aspetti peculiari di queste bambine è il loro sguardo, profondo e comunicativo, infatti, l’unico canale che permette loro di comunicare e di esprimersi è quello visivo.
Le bambine che hanno partecipato a questo progetto hanno tutte una mutazione del gene MECP2 che va a caratterizzare la forma più comune della RTT: la forma classica.
Tale studio è volto ad analizzare se l’Attività Assistita dai delfini (AAD) abbia un’efficacia sulle bambine RTT, permettendo loro di migliorare le problematiche comportamentali caratterizzanti la RTT e le abilità grosso-motorie. Al progetto hanno partecipato 8 bambine divise in due gruppi, 1) il primo ha effettuato AAD con interazione diretta con gli animali, 2) il secondo, invece, ha effettuato semplici facilitazioni in acqua. Tale divisione ha permesso di analizzare le differenze tra i risultati ottenuti dai due gruppi e di indagare così l’efficacia dell’attività assistita con il delfino nel miglioramento del comportamento e delle abilità grosso-motorie nelle bambine RTT grazie ad un’attiva partecipazione. Per l’analisi dei risultati, in merito alla presenza di miglioramenti clinici e al loro mantenersi nel tempo, sono state effettuate valutazioni e test nel mese precedente al periodo di inizio del progetto (T0), entro i 15 giorni dall’ultima sessione (T1) e dopo 3 mesi dalla fine del progetto (T2). È stata, infine, effettuata un’analisi statistica volta a valutare la significatività dei risultati ottenuti dai due gruppi messi a confronto attraverso l’utilizzo del T-student.