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Perché il termine “NEUROPSICOMOTRICISTA” viene associato al "Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’Età Evolutiva" ?

CONCLUSIONI - LA SENSORIALITÀ NEL DISTURBO DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO: valutazione e stesura del profilo sensoriale individuale

I disturbi sensoriali sono stati riconosciuti ed accreditati come sintomo fondamentale per la diagnosi dello Spettro dell’Autismo, soltanto nel 2013 con la pubblicazione del DSM-5 (APA, 2013). Dall’analisi della letteratura, è emerso che queste esperienze di percezione sensoriale insolita influenzano le modalità con cui gli individui autistici filtrano, organizzano ed elaborano gli stimoli sensoriali, provocando delle differenze nell'interpretazione e nella concettualizzazione dell'ambiente esterno. Inoltre, si è evidenziato che possono avere un impatto sui comportamenti, sugli aspetti cognitivi, sull’acquisizione del linguaggio e sullo sviluppo sociale e comunicativo (Bogdashina, 2016; Simpson, 2019; Vivanti, 2016). 

Per questo motivo, lo scopo del mio progetto di tesi è stato quello di stilare il profilo percettivo sensoriale dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico, mediante l’utilizzo di differenti strumenti di valutazione e tramite l’osservazione neuropsicomotoria, al fine di mettere in evidenza le modalità di percezione e d’interazione con l’ambiente (ipersensibilità o iposensibilità) e le strategie spontanee che ogni bambino mette in atto in risposta agli stimoli sensoriali (iper-reattività o ipo-reattività); per poter comprendere i comportamenti attuati nei vari contesti di vita e riconoscere le esigenze del singolo individuo.

Analizzando le valutazioni e i dati ottenuti dai test e i questionari somministrati, è stato possibile fare un confronto tra i casi clinici presi in considerazione, dal quale è emerso che alcuni profili sono condivisibili da più bambini; ma che tuttavia non esistono profili sensoriali maggiormente rappresentati all’interno del nostro campione, rispetto ad altri, sia per quanto concerne la sensibilità (ipo o ipersensibile), sia per quanto riguarda le modalità di risposta del singolo bambino (ipo o iper-reattività). Inoltre, si è osservato che non esiste una specifica correlazione tra i profili sensoriali, tra quelli evidenziati dalla nostra analisi, e l’andamento del livello adattivo/di sviluppo ottenuto dalla somministrazione del test PEP-3.

Quindi, è possibile osservare che esistono diverse tipologie di percezione e che sono riscontrabili nelle stesse modalità in più individui; per questa ragione è possibile evidenziare un profilo emergente (Seeker, Sensor, Avoider, Bystander) che permette di avere un iniziale inquadramento del profilo sensoriale. Tuttavia, i dati emersi dai test ci permettono di fare una riflessione aggiuntiva sulla difficoltà di categorizzare in modo definito e preciso i bambini con disturbo dello spettro autistico all’interno di un unico profilo standardizzato; poiché si è osservato che per alcuni bambini esiste una compresenza di due profili sensoriali, e che anche in bambini che presentano lo stesso profilo emergente sono state riscontrate alcune peculiarità in relazione alla percezione di stimoli riferibili a determinati sensi, che possono influenzare la percezione generale del bambino.

Di fatti, le sensibilità percettive e le differenze nella percezione sono molto variabili tra gli individui, come si evidenzia dalle valutazioni e attraverso la compilazione dell’Arcobaleno con le tabelle di Olga Bogdashina, ragion per cui un individuo spesso può essere sia iposensibile sia ipersensibile agli stessi stimoli, a seconda di diversi fattori sia individuali sia ambientali, poiché la percezione sensoriale può fluttuare e non sempre risulta costante (Bogdashina, 2016). Pertanto, sono state discusse alcune linee e consigli sull’adattamento del setting e delle modalità di relazione generalizzabili ai vari profili, ma che come suggerito sopra devono essere modificate ed adattate dalle terapiste alle caratteristiche di ogni bambino.

Poiché i bambini autistici presentano delle differenze individuali, è importante che tutte le persone che entrano in contatto con il bambino siano consapevoli dei problemi percettivi sensoriali che sperimenta e dei possibili modi per aiutarlo; poiché questi aspetti possono influenzare i suoi comportamenti (in alcuni casi è presente aggressività, autolesionismo, rigidità o isolamento), il suo funzionamento generale e le sue modalità di apprendimento (Bogdashina, 2016).

Per tutti questi motivi, all’interno del mio progetto di tesi si è deciso di strutturare uno strumento di conoscenza del bambino individualizzato, il “Passaporto Sensoriale”, che racchiudesse al suo interno una sintesi e un’analisi complessiva del profilo sensoriale del bambino: partendo dai profili standardizzati ricavati dai test, e arricchendoli attraverso un’analisi più approfondita delle osservazioni svolte ed evidenziando le peculiarità di ogni bambino; avendo in questo modo un analisi completa con differenti punti di vista in relazione a contesti differenti. Il Passaporto Sensoriale è uno strumento basato sulle caratteristiche tipiche di ogni individuo, unico e strutturato “su misura”; può essere un importante aiuto per tutte le persone “nuove” che entrano in contatto con il bambino per percepire e comprendere maggiormente il significato di un gesto o di un comportamento “insolito” del bambino. Inoltre, il coinvolgimento dei genitori in questo progetto, mediante la compilazione del questionario e fornendo la loro prospettiva e il loro punto di vista, ha contribuito a rafforzare l’alleanza terapeutica tra caregiver e operatrici; permettendo di avere una visione unica e condivisa del bambino.

A tal proposito, un possibile ampliamento futuro del progetto potrebbe essere quello di estendere la valutazione degli aspetti sensoriali in ambito scolastico, somministrando gli appositi questionari del Child Sensory Profile 2 anche alle insegnanti delle scuole materne e primarie poiché permetterebbe di avere un ulteriore analisi e osservazione in un contesto di vita che ha un grande impatto sulla vita del bambino, sia dal punto di vista educativo, sia dal punto di vista sociale e relazionale con i pari.

In conclusione, in questo progetto di tesi attraverso la valutazione del singolo bambino,

si è riusciti a stilare un profilo sensoriale personalizzato, fornendo un quadro completo, individualizzato e unico in relazione agli aspetti sensoriali. Le informazioni relative al profilo sensoriale sono state raccolte nella strutturazione del Passaporto Sensoriale.

Questo strumento può essere considerato un punto di partenza, per successivi studi, sia per osservare la modificabilità del bambino nei vari contesti di vita in relazione all’utilizzo di tale strumento, sia per la strutturazione di interventi riabilitativi “su misura”, al fine di rispondere alle esigenze sensoriali di ogni bambino.

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