Funzione Visiva

La funzione visiva in età evolutiva si riferisce alla capacità dei bambini di percepire e di elaborare le informazioni visive, e di utilizzare questa informazione per esplorare l'ambiente e interagire con gli altri. La funzione visiva è importante per lo sviluppo cognitivo, motorio e sociale dei bambini.

Nel corso dei primi mesi di vita, i bambini imparano a focalizzare gli occhi e a seguire gli oggetti in movimento. In seguito, sviluppano la capacità di percepire la profondità, la forma e la dimensione degli oggetti, e di utilizzare queste informazioni per esplorare l'ambiente e interagire con gli altri. Questi progressi nella funzione visiva sono il risultato di una combinazione di fattori biologici e ambientali, come ad esempio la maturazione del sistema visivo e l'esperienza diretta.

La funzione visiva in età evolutiva ha molteplici benefici. Ad esempio, aiuta a sviluppare la percezione spaziale, la memoria visiva e la cognizione visiva, migliorando così la capacità dei bambini di apprendere e di risolvere problemi. Inoltre, la funzione visiva è importante per lo sviluppo motorio, poiché aiuta i bambini a sviluppare la coordinazione oculo-manuale e la capacità di muoversi in modo indipendente. Infine, la funzione visiva è importante per la socializzazione, poiché aiuta i bambini a comprendere le espressioni facciali e il linguaggio del corpo degli altri.

Per aiutare i bambini a sviluppare la funzione visiva in modo efficace, è importante fornire un ambiente ricco di stimoli visivi, che includa i giocattoli colorati, le immagini e le attività artistiche. Inoltre, i genitori e gli educatori possono utilizzare tecniche di gioco e di narrativa per aiutare i bambini a sviluppare la percezione spaziale e la memoria visiva. Infine, l'identificazione precoce e il trattamento di eventuali disturbi visivi possono aiutare i bambini a sviluppare la funzione visiva in modo efficace e prevenire eventuali ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio.

In sintesi, la funzione visiva in età evolutiva si riferisce alla capacità dei bambini di percepire e di elaborare le informazioni visive, e di utilizzare questa informazione per esplorare l'ambiente e interagire con gli altri. Questa funzione è importante per lo sviluppo cognitivo, motorio e sociale dei bambini, e può essere sviluppata attraverso l'esperienza diretta, l'ambiente ricco di stimoli visivi e le tecniche di gioco e di narrativa.

  • Le caratteristiche della Sindrome di Dravet

    Nonostante la scarsità di materiale scientifico riguardante l’aspetto clinico della Sindrome di Dravet, è comunque possibile individuare in letteratura i punti di debolezza e i punti di forza che stabilmente si trovano in questo tipo di pazienti e che è fondamentale conoscere prima di intraprendere un percorso Riabilitativo. Come il Medico infatti deve sapere cosa aspettarsi dal paziente

    ...
  • INTRODUZIONE - I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet)

    I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet) - Francesca ORSINI

    La Sindrome di Dravet non può essere considerata, come in

    ...
  • Ippoterapia: Benefici, Indicazioni e controindicazioni

    Nel parlare di benefici, indicazioni e controindicazioni si deve tener conto di due vasti campi d’interesse neuropsicomotorio : effetti a livello fisico ed effetti a livello psicologico e relazionale.

    Benefici fisici

    L’assetto del cavaliere

    Se vogliamo analizzare quali sono i benefici che un paziente può ottenere dalla Riabilitazione Equestre. è importante, per

    ...
  • Disprassia e Autismo

     

    Molti studi hanno trovato una correlazione tra i Disturbi dello Spettro Autistico e una funzione motoria ridotta, intendendo con questi termini un’andatura goffa o comunque insolita, disturbi nella coordinazione, nell’equilibrio, nel tono, nella postura e problemi per quanto riguarda le prassie.

    Sebbene il DMS-V-TR riconosca come segni cardine per i DSA la presenza

    ...
  • CONCLUSIONI - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius

    Entrambi i casi si sono rivelati estremamente interessanti dal punto di vista clinico: ridotta sensibilità e motilità a livello dell’emilato facciale destro, della zona orale e periorale, deficit visivo importante e sviluppo motorio influenzato da tali deficit neurosensoriali. Altrettanto interessante è stato anche verificare come queste difficoltà, all’interno di ogni singolo caso, sono

    ...
  • Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius

    Casistica

    Il campione è costituito da 2 bambine, della stessa età circa ( 3 e 4 mesi), a cui è stata fatta la diagnosi di Sindrome di Moebius. Entrambe, attraverso percorsi differenti, sono arrivate presso il nostro centro, il Dipartimento  di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile (UOC B) di Roma “La Sapienza”, dove è avvenuta la loro presa in  carico.

    I due casi si sono

    ...
  • Elenco degli allegati - Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni

     

    • Allegato 1a: linee guida per la compilazione dell’ICF-CY checklist
    • Allegato 1b: ICF-CY checklist 0-3 anni
    • Allegato 1c: parallelo protocollo osservativo neuropsicomotorio - codici ICF-CY( 0-3 anni)
    • Allegato 2: tabella VI – Bambini entro il primo anno di vita
    • Allegato 3: tabella VII – Bambini oltre il primo anno di vita
    • Allegato
    ...
  • CONCLUSIONI - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco

    Precisazioni metodologiche

    Per sette mesi ho assistito e partecipato alla terapia neuropsicomotoria individuale di G., condividendone i progressi, le regressioni transitorie, lo spazio e il tempo della seduta. Ho cercato di cogliere, con occhio vigile e mente attenta, ogni cambiamento intervenuto, di carpire i dettagli del processo che andava definendosi e dispiegandosi. Se,

    ...
  • La Sindrome di Down

    Come abbiamo visto  la Sindrome  Down , definita anche trisomia 21, è la più frequente tra le anomalie cromosomiche autosomiche. Benché il quadro clinico sia conosciuto dalla metà del  XIX secolo (Seguin 1846), è dal 1959 che fu ricollegato da Turpin, Lejeune e Gauthier ad una anomalia cromosomica: cromosoma 21 supplementare (45XY). Nel 92% dei

    ...
  • I GESTI CHE CURANO - LES GESTES QUI SOIGNENT - 4, 5, 6 aprile 2014 - Milano

    2014-04-04-milano

     

    Presentazione

    L’iniziativa prende le mosse dal Congresso ANUPI di Riva del Garda dello scorso anno nel quale erano presenti colleghi francesi che

    ...