CONCLUSIONI - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
Entrambi i casi si sono rivelati estremamente interessanti dal punto di vista clinico: ridotta sensibilità e motilità a livello dell’emilato facciale destro, della zona orale e periorale, deficit visivo importante e sviluppo motorio influenzato da tali deficit neurosensoriali. Altrettanto interessante è stato anche verificare come queste difficoltà, all’interno di ogni singolo caso, sono andate ad incidere in maniera differente nella sua evoluzione.
Nel primo caso, le cadute maggiori si riscontravano nell’area della motilità orale e periorale, mentre la funzione visiva e lo sviluppo motorio, nonostante alcune cadute, rientravano nei limiti della norma. Nel secondo caso, invece, le difficoltà venivano riscontrate a livello dei movimenti coordinati degli occhi, e della funzionalità visiva in generale, e a livello motorio, con l’emergenza di un ritardo nelle varie tappe di sviluppo.
Nonostante non ci siano state indicazioni o criteri specifici da tenere in considerazione durante l’iter riabilitativo e nonostante alcuni pareri, a causa della poca conoscenza della sindrome, considerassero che un intervento riabilitativo fosse poco utile in questi casi o che, addirittura, non ce ne fosse alcuna ragione per intraprenderlo, possiamo affermare che il nostro lavoro, basato su un approccio riabilitativo tempestivo e globale ha facilitato ed influenzato l’acquisizione delle diverse competenze, permettendo, in entrambi i casi, di raggiungere un profilo più armonico e consentendo loro di adattare quanto acquisito alle richieste ambientali.
Più specificatamente, nel caso di Rachele l'intervento riabilitativo ha facilitato un miglioramento della suzione e un più facile e agevole svezzamento, permettendo alla bambina di affrontare il momento dell’assunzione al cibo con maggiore serenità.
Questo lavoro è stato sostenuto e monitorato andando anche a tranquillizzare e sostenere la famiglia, in particolar modo la madre, diminuendo i livelli di ansia e preoccupazione. Si è così avuta una ricaduta positiva in tutta quell'area che riguarda la sfera alimentare e tutto l'aspetto emotivo ed affettivo ad essa connesso.
Nel caso di Layla, invece, l'intervento riabilitativo tempestivo ed integrato è andato principalmente ad incidere su tutti gli aspetti legati al ritardo psicomotorio, in particolare gli aspetti "cognitivi" (vedi prensione e uso dell'oggetto) legati al ritardo delle acquisizioni delle tappe "motorie", come il controllo del capo e del tronco, i passaggi posturali e i vari tipi di spostamento. È andato inoltre a prevenire l'insorgenza di un'eminattenzione destra, legata al deficit della motilità oculare, ottenendo, invece, una maggiore attenzione di quel lato, evitandone la perdita funzionale da mancato utilizzo.
In entrambi i casi abbiamo ottenuto, inoltre, un aumento della sensibilità a livello dell’emilato facciale destro.
A conclusione del lavoro svolto emerge che anche in presenza di deficit neurosensoriali importanti è possibile ottenere delle importanti modificazioni, funzionali al miglioramento delle condizioni qualitative della vita.
In riferimento a questo sarebbe pertanto interessante e doveroso continuare a monitorare lo sviluppo di entrambe le bambine, soprattutto riguardo agli aspetti linguistici e, più in là, riguardo alla loro influenza sull’acquisizione degli apprendimenti scolastici.
Indice |
INTRODUZIONE |
CAPITOLO I LA SINDROME DI MOEBIUS: epidemiologia, classificazione ed eziopatogenesi
CAPITOLO II
CAPITOLO III LA SINDROME DI MOEBIUS: prognosi, diagnosi e terapia
CAPITOLO IV Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
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CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Alessandra MURRU |