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Test di BENDER

Il test di Bender è uno strumento di valutazione psicologica utilizzato per valutare la maturità visuomotoria dei bambini e degli adulti. Il test è stato sviluppato da Lauretta Bender nel 1938 e consiste nella riproduzione di una serie di figure geometriche su un foglio di carta.

Il test di Bender è stato utilizzato per valutare la maturità visuomotoria in diverse popolazioni, tra cui bambini con disturbi del neurosviluppo come l'autismo, la sindrome di Down e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Il test è anche stato utilizzato per valutare la presenza di lesioni cerebrali o altre disfunzioni neuropsicologiche.

Il test di Bender prevede la riproduzione di nove figure geometriche sul foglio di carta. Il test è composto da due parti: nella prima parte, il soggetto deve copiare le figure mentre le osserva, mentre nella seconda parte, il soggetto deve riprodurre le stesse figure di memoria, dopo che gli è stato chiesto di ripetere la serie.

La valutazione delle riproduzioni delle figure viene eseguita da un professionista qualificato, che valuta la precisione, la posizione e l'orientamento delle figure riprodotte dal soggetto. Sono prese in considerazione anche altre caratteristiche come la pressione del tratto, la velocità e la frequenza degli errori.

Il test di Bender è stato utilizzato come strumento di screening per valutare la presenza di disfunzioni neuropsicologiche, ma non fornisce informazioni dettagliate sulla natura o la causa della disfunzione. È importante notare che il test di Bender non è un test di intelligenza, ma piuttosto una valutazione delle abilità visuomotorie e delle disfunzioni neuropsicologiche.

Il test di Bender è stato utilizzato in molte ricerche per valutare le abilità visuomotorie e per identificare eventuali disfunzioni neuropsicologiche, ma è stato anche criticato per la mancanza di standardizzazione e per la dipendenza dall'interpretazione soggettiva del valutatore. Per questo motivo, il test di Bender è stato spesso utilizzato in combinazione con altri strumenti di valutazione per fornire una valutazione più completa del funzionamento cognitivo e neuropsicologico del soggetto.