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Mio figlio presenta disturbi nell'area della NEURO e PSICOMOTRICITÀ - Che cosa devo fare?

INTRODUZIONE - La Disprassia Verbale e generalizzata dell’Età Evolutiva: “correlazione tra Movimento e Linguaggio”

Tesi di Laurea di: Alessandra SCILLIA - La Disprassia Verbale e generalizzata dell’Età Evolutiva: “correlazione tra Movimento e Linguaggio” - Università degli Studi di Messina - Anno Accademico 2020-2021.

‹Se osservo imparo, se ascolto dimentico, se faccio capisco›. (Confucio)

Circa 6 bambini su 100 soffrono di disprassia, una condizione nella quale emerge una problematicità a programmare e compiere azioni intenzionali. Molte volte questi bambini vengono definiti goffi, impacciati e spesso una diagnosi tardiva influenza negativamente non soltanto le performance ma anche l’aspetto emotivo; sono bambini che possono e vogliono dare il meglio di loro stessi ma non riescono e, non di rado, l’ambiente che li circonda non comprende queste difficoltà o ancor peggio vengono minimizzate e tutto ciò devasta il bambino e travolge negativamente la sua autostima. Ma quanto si conosce della disprassia? Quanto è possibile intervenire sul disturbo di questi bambini e quanto si riesce ad aiutare i genitori? Quanto legame c’è tra movimento e linguaggio? In questo elaborato ho cercato di rispondere quanto più possibile, attraverso le mie ricerche, a tutte queste domande. La mia attenzione si è rivolta sulla disprassia in generale, ma in particolar modo su quelle che sono la disprassia verbale evolutiva e la disprassia generalizzata, per comprendere come l’aspetto motorio influisca sul linguaggio e viceversa. Questo elaborato si basa altresì sull’approfondimento dell’utilizzo del protocollo per la valutazione delle abilità prassiche e della coordinazione motoria (APCM2) il quale fornisce un valido supporto nella formulazione della diagnosi; infine si andrà ad analizzare  un caso clinico, personalmente osservato, a conferma di tutte le teorie e gli approfondimenti effettuati.

Le mie ricerche si basano anche sull’importanza di “guidare” i genitori in questo mondo della disprassia talvolta sconosciuto, di come sia importante la figura del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e della collaborazione del logopedista per lavorare a 360 gradi sul bimbo, presentando giochi e strategie da poter effettuare sia a casa sia a terapia.

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