CONCLUSIONI - Valutazione della funzione cammino in due bambini con diplegia spastica che utilizzano un tutore multilivello
Dalla ricerca bibliografica effettuata sulle banche dati, è emerso come non siano presenti lavori che dimostrino a livello scientifico la maggiore efficacia del multilivello rispetto ad altri tipi di tutore, in quanto tale ortesi è brevettata privatamente dal Dott. Mario Cerioli.
L’obiettivo di questo studio era quindi quello di valutare se l’utilizzo del tutore multilivello rendesse il cammino di due bambini con diplegia spastica più funzionale.
Dalle valutazioni effettuate, è emerso come il tutore multilivello, esercitando la sua azione a livello di più distretti corporei contemporaneamente, assicuri al bambino un allineamento più corretto degli arti inferiori e del tronco, agendo positivamente sulla stabilità posturale e favorendo l’allungamento muscolare, senza tuttavia interferire negativamente con la dinamica del cammino, grazie all’assenza di vincoli articolari rigidi.
In questo modo, esso rappresenta un notevole aiuto a migliorare lo schema del passo e prevenire le deformità torsionali secondarie.
Inoltre, essendo le componenti strutturali del tutore ridotte al minimo e composte di materiali molto leggeri, il bambino ha la possibilità di sperimentare una situazione di movimento più dinamica, ma stabile allo stesso tempo. Ciò è reso possibile anche dall’assenza di vincoli articolari rigidi all’interno dell’ortesi.
Nei casi osservati la “compliance” al tutore multilivello è buona, il comfort e la tollerabilità dell’ortesi risultano maggiori rispetto ad altri tipo di tutore più vincolanti. Il caso di E. inoltre può rappresentare un esempio di come sperimentare il movimento privato da particolari restrizioni, possa favorire l’apprendimento motorio.
Sebbene anche le altre ortesi di tipo dinamico presenti in commercio siano basate sul principio di sfruttare al meglio le competenze residue del bambino per aumentare la sua funzionalità, si differenziano dal tutore multilivello in quanto quest’ultimo esercita contemporaneamente la propria azione a livello di tutte le articolazioni dell’arto inferiore e del bacino. La premessa teorica che sta alla base della scelta strutturale di questo tutore, a differenza degli altri, è che tutti i segmenti corporei sono considerati come in rapporto elastico tra di loro e, pertanto, interdipendenti.
D’altro canto, il multilivello, rispetto agli altri tipi di tutore presenti in commercio, presenta dei limiti che più che di ordine clinico sono di ordine burocratico ed economico. La prescrivibilità va fatta riconducendo il tutore per funzione ad altri tipi di ortesi presenti sul nomenclatore con conseguenti possibili difficoltà nell’ottenere da parte della famiglia l’autorizzazione dell’ASL. Alcuni dei componenti, come le molle, sono direttamente spedite al tecnico ortopedico dal Dott. Cerioli e questo può comportare un tempo maggiore per la realizzazione.
Inoltre, se confrontato con quello degli altri tutori, il costo del multilivello è molto elevato. A ciò si aggiunge la spesa che deve essere sostenuta per le frequenti modifiche che devono essere apportate all’ortesi in quanto, trattandosi di età evolutiva, i soggetti che ne fanno utilizzo sono in continua e rapida crescita. Per questo motivo, il tutore deve essere regolarmente adattato alle modificazioni somatiche del bambino oltre che al suo apprendimento motorio.
Infine, il multilivello, per esercitare la sua azione, fa leva a livello dei collari di propilene, che costituiscono le cosiddette “prese”. Questo facilita la comparsa di lesioni da pressione in corrispondenza di queste ultime con conseguente dolore da parte del bambino ed impossibilità ad utilizzare l’ortesi.
Nonostante il campione di riferimento non fosse statisticamente significativo per poter affermare la maggior efficacia clinica del multilivello rispetto ad altri tipi di tutore, da entrambe le valutazioni è emerso come esso rappresenti uno strumento utile a migliorare lo schema del passo e rendere il cammino più funzionale e dinamico nei casi di diplegia spastica.
A mio avviso, sarebbe utile approfondire l’argomento attraverso lavori su campioni di riferimento statisticamente significativi. Se si ottenessero delle evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che tutori basati su questi principi dinamici possono realmente favorire l’apprendimento motorio attraverso la possibilità di esercitare ed apprendere anche gli aggiustamenti posturali, alla base dell’equilibrio tra statica e dinamica, questo rappresenterebbe una rivoluzione di pensiero nella costruzione delle ortesi, nelle situazioni neurologicamente meno compromesse di Paralisi Cerebrale Infantile. Inoltre, nell’ottica di una medicina basata sull’evidenza il clinico avrebbe maggiori garanzie riguardo all’appropriatezza prescrittiva di tale ortesi e sulle indicazioni specifiche nell’ambito dei diversi quadri di PCI.
Indice |
ABSTRACT - INTRODUZIONE |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Michele GHIGO |