Area Motorio-Prassica
L'area motorio-prassica è un'area del cervello che si occupa del controllo e dell'organizzazione del movimento volontario, incluso il linguaggio e la comunicazione non verbale. Questa area si trova nella corteccia cerebrale, la parte esterna del cervello che è coinvolta in molte funzioni cognitive, tra cui la percezione, l'elaborazione delle informazioni e il controllo motorio.
L'area motorio-prassica è composta da diverse sottoparti, tra cui l'area di Broca, che si trova nella parte anteriore della corteccia cerebrale nel lato sinistro del cervello (per la maggioranza delle persone). L'area di Broca è fondamentale per la produzione del linguaggio parlato ed è associata alla formazione di frasi grammaticalmente corrette e alla costruzione di parole. L'area di Broca è anche coinvolta nella pianificazione e nell'organizzazione del movimento del volto e della bocca durante la parola.
Altre sottoparti dell'area motorio-prassica includono l'area premotoria, che si trova nella parte anteriore della corteccia cerebrale vicino all'area di Broca, e l'area motoria primaria, che si trova nella parte posteriore della corteccia cerebrale. L'area premotoria è coinvolta nella pianificazione del movimento e nella coordinazione delle azioni motorie complesse, come la scrittura o la guida. L'area motoria primaria è responsabile dell'esecuzione del movimento, riceve le informazioni sensoriali dal corpo e le elabora per generare una risposta motoria.
L'area motorio-prassica è importante per la comunicazione non verbale, come i gesti e le espressioni del viso, e per la comprensione del linguaggio parlato. La lesione dell'area motorio-prassica può causare disturbi del linguaggio, come l'afasia di Broca, che si manifesta con difficoltà nella produzione del linguaggio parlato e nella grammatica.
La stimolazione dell'area motorio-prassica può essere utilizzata in terapie riabilitative per aiutare i pazienti a recuperare la funzione motoria e del linguaggio dopo un ictus o un infortunio cerebrale. La stimolazione può essere effettuata attraverso la terapia occupazionale, la fisioterapia e la logopedia, che possono aiutare i pazienti a migliorare la coordinazione motoria, la forza muscolare e la produzione del linguaggio parlato.
In sintesi, l'area motorio-prassica è un'area del cervello coinvolta nel controllo e nell'organizzazione del movimento volontario, inclusi il linguaggio e la comunicazione non verbale. Questa area è composta da diverse sottoparti, tra cui l'area di Broca, che è fondamentale per la produzione del linguaggio parlato, e l'area motoria primaria, che è responsabile dell'esecuzione del movimento. La lesione dell'area motorio-prassica può causare disturbi del linguaggio, come l'afasia di Broca. La stimolazione dell'area motorio-prassica può essere utilizzata in terapie riabilitative per aiutare i pazienti a recuperare la funzione motoria e del linguaggio dopo un ictus o un infortunio cerebrale.
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SCOPO DELLO STUDIO - MATERIALI E METODI - Valutazione dello Sviluppo Motorio in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico con ICF-CY
SCOPO DELLO STUDIO
Il presente studio osservazionale si pone l’obiettivo di indagare attraverso l’applicazione di una specifica Scheda di Valutazione ICF-CYle peculiarità dello sviluppo motorio dei bambini con Disturbo dello Spettro Autisticoattraverso l’analisi delle informazioni relative alle caratteristiche del comportamento motorio rilevate in un campione
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Autismo e motricità: le stereotipie motorie
Dal punto di vista motorio il comportamento del bambino autistico si caratterizza per la presenza di numerose stereotipie, le quali, pur essendo attive nella quasi totalità di questi bambini, si manifestano in una maniera peculiare. Le stereotipie sono espressioni motorie ripetitive, topograficamente invarianti e senza apparenti finalità adattive nel contesto ambientale. Possono essere divise
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LE CEREBROLESIONI ACQUISITE
Cosa sono
Con il termine “cerebrolesione acquisita” si intende una patologia cerebrale acuta avvenuta in epoca postnatale. Nei casi più gravi provoca uno stato di coma rilevato dalla scala di valutazione Glasgow Coma Scale (GCS) < 8 per una lasso di tempo superiore a 24 ore. Proprio la compromissione dello stato di coscienza costituisce un indice di gravità e di severità
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Presentazione del caso clinico - Favorire la comunicazione nella Sindrome di Mowat Wilson
- Nome: Giulio
- Data di nascita: 24/11/2004
- Diagnosi: Sindrome di Mowat Wilson
- Test cognitivo Leither-R: QI 58
Anamnesi
Giulio nasce a termine da gravidanza normodecorsa da genitori sani e non consanguinei (PN 2790gr, L49 cm, CC 32 cm) con fratello maggiore sano. Alla nascita si riscontra criptorchidismo
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CASI CLINICI - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo
CASISTICA E METODOLOGIA
Sono stati seguiti due casi, entrambi di sesso maschile, un bambino di 11 mesi e l’altro di 12 mesi. Al primo bambino è stata diagnosticata una Lissencefalia di tipo 1 con anomalie del gene LIS1, il secondo caso clinico è ancora in fase di accertamento diagnostico per la sindrome di Silver Russell.
Entrambi i bambini sono stati valutati e seguiti
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Descrizione dello sviluppo e dell’acquisizione delle competenze prescolari raggiunte nei bambini di età compresa tra 5 e 6 anni con particolare riferimento agli indicatori di rischio per una difficoltà di apprendimento scolastico
- Competenze linguistiche
- Competenze motorio-prassiche
- Competenze visuo-percettive
- Competenze numeriche
- Funzioni esecutive
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Funzione spaziale
In questo capitolo si parlerà di funzione spaziale, ovvero quella competenza che permette alla persona di organizzare il proprio corpo nello spazio, orientarlo e comprendere relazioni e rapporti spaziali. Rientra
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L’ESPERIENZA - L’intervento del TNPEE in Oncoematologia Pediatrica
I casi trattati
Nel corso dei 6 mesi durante i quali è stato svolto questo progetto è stato possibile interagire con un totale di 8 bambini. Di questi otto bambini, quattro hanno potuto compiere un percorso psicomotorio completo, composto da almeno tre sedute iniziali di valutazione, un ciclo di almeno cinque sedute di trattamento neuropsicomotorio e una valutazione
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BIBLIOGRAFIA - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio dai 3 ai 6 anni in soggetti con sviluppo atipico
- American Psychiatric Association (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- American Psychiatric Association (2004), DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- Bayley N. (2009), Bayley-III Bayley Scales of Infant and Toddler Development - Third Edition, Giunti O.S.
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AGGRESSIVITÀ - Il progetto riabilitativo e la valutazione neuropsicomotoria - Risultati
IL PROGETTO RIABILITATIVO per il caso G.F.
In seguito all’analisi del caso, all’approfondimento delle valutazioni multidisciplinari, e all’osservazione neuropsicomotoria effettuata nel mese di Maggio, si propone, in accordo con l’equipe del servizio, il seguente progetto riabilitativo che tiene in considerazione i
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