Tesi di Laurea

  • Disturbi della plasticità e riabilitazione

    Oggi è noto come tra i disturbi della plasticità disfunzionale vi sia non solo  un’attività svolta con modalità disfunzionale o semplicemente ripetuta all’eccesso, che causa riarrangiamenti corticali indesiderati per poi  trasformarsi in difficoltà di controllo motorio, come la sindrome da eccesso d’uso o le distonie date dall’effetto dell’esercizio ripetuto di attività specifiche, come la

    ...
  • Schema corporeo, immagine corporea e malattia

    Lo schema corporeo e l’immagine corporea sono concetti che nascono dall’unione di aspetti fisiologici e psicologici importanti e sono alla base dell’approccio psicomotorio.

    Sono direttamente coinvolti nella terapia di  tutte le patologie ove il corpo resti gravemente offeso, ed hanno giovato delle recenti teorie sulla plasticità cerebrale come possibilità di migliorare/ottimizzare le

    ...
  • Lateralità

    Un aspetto che assume particolare  importanza nell’approccio psicomotorio inserito in un ambiente riabilitativo è la lateralità,  in tutte le sue forme di espressione.

    Con lateralità s’ intende la predominanza funzionale di un  emilato del corpo rispetto all’altro sia a livello periferico (mani e piedi) che assiale (occhi, orecchie) (Boscaini, 2010).

    Si distingue la

    ...
  • L'APPROCCIO PSICOMOTORIO - Modello medico e modello BioPsicoSociale

    Se la scoperta di nuovi strumenti di ricerca ha permesso alla neurobiologia di rivedere concetti di importanza fondamentale come quello della plasticità cerebrale, anche la medicina, in questi ultimi decenni, dopo aver rivelato alcuni limiti negli assunti di base dei concetti di  diagnosi e di malattia, sente la necessità di integrare nel proprio background di conoscenza  informazioni

    ...
  • L'APPROCCIO PSICOMOTORIO - Basi neurofisologiche del modello biopsicosociale

    In base al modello biopsicosociale proposto da Engel (1974), affinché si possa parlare di diagnosi, quindi identificare correttamente la malattia della quale soffre un paziente (Turchi e Perno, 2002), il medico deve considerare il disturbo come il risultato dell’interazione tra aspetti biologici, psicologici e sociali. Questa esigenza nasce dalla consapevolezza che le connessioni tra psiche,

    ...
  • Il setting

    Il setting è lo spazio/tempo definito da regole che delimitano e rendono significativo l’intervento di un  qualsiasi  professionista e che qualificano esattamente chi opera in quel contesto. Ogni professione è tale per il suo setting (Boscaini, 1992), espressione dell'offerta professionale, un luogo dal quale il paziente cerca di comprendere cosa aspettarsi.

    Il setting psicomotorio

    ...
  • Le attività

    Nel metodo Soubirain, come in tutti gli altri metodi psicomotori, lo strumento fondamentale di valutazione nella pratica è il gioco spontaneo che si sviluppa all’interno del setting.

    Il gioco nasce come libera espressione   del paziente, che deve  poter interagire con gli attrezzi posizionati negli spazi elencati sopra,  facendone l’utilizzo che meglio crede; sarà accortezza dello

    ...
  • Gli strumenti di valutazione

    La valutazione in psicomotricità è necessaria per quantificare l’incidenza delle attività svolte durante il percorso e poter condividere l’esperienza con gli altri professionisti con i quali lo psicomotricista collabora nella pratica, siano essi insegnanti, psicologi o neuropsichiatri; in riferimento al metodo Soubirain, Giacomazzi (2010) propone dei tests che, suddivisi in

    ...
  • Il medulloblastoma

    Il medulloblastoma è descritto dall’Organisation of European Cancer Institute (OECI)  come una neoplasia embrionale maligna ad elevata cellularità, classificata come Tumore Primitivo Neuroectodermico (PNET) (Kleihues, 1993). E’ il tumore cerebrale maligno più frequente nell'infanzia, rappresentando tra il 15 ed il 20% di tutte le neoplasie infantili primitive del sistema nervoso centrale

    ...
  • Il caso di K.

    K., che attualmente ha 17 anni, ha trascorso un’infanzia  normale in seno ad una famiglia serena e dinamica: era una bambina spigliata e sportiva, una vera leader a scuola e nel suo gruppo di amici. Piena di energia,  si cimentava spesso e con successo in sport più propriamente maschili. Era molto brava a scuola, le piaceva moltissimo studiare e s’ impegnava con profitto.

    A 12 anni,

    ...