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RISULTATI SCREENING - Interventi di sostegno alla genitorialità e servizi per bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES)

RISULTATI QUESTIONARI A T0

Ora ci concentreremo sull’analisi dei dati raccolti nei 7 poli territoriali al T0, quindi nella prima fase di screening, analizzandoli per età e per aree di sviluppo.

Alla presentazione del progetto, come già detto, il campione stimato è di circa 950 soggetti. Al momento della stesura del lavoro in oggetto sono pervenuti, per il campione di riferimento, i dati riguardanti circa 250 soggetti. Per tale motivo, essendo solo dati preliminari, e poiché per polo e per età la distribuzione è molto disomogenea, non è possibile fare un’analisi statistica e rilevare la significatività5 dei dati del campione poiché bisognerebbe farne una scrematura al fine di rendere la distribuzione il più omogenea possibile ed una correlazione con le caratteristiche del polo, la situazione economica, familiare e sociale di ogni singolo soggetto, ed analogie e/o differenze con soggetti della stessa fascia di età. Inoltre, vi è una forte disomogeneità anche nel numero di soggetti tra i poli stessi, in quanto il numero dei soggetti provenienti da ogni polo è diverso dagli altri, e tra le fasce di età in quanto ad alcune fasce di età appartiene un numero maggiore di soggetti che ad altre. A tal proposito va inoltre specificato che l’apertura dei nidi sta avvenendo gradualmente e per tale motivo i soggetti appartenenti alla fascia di età più bassa sono in numero minore rispetto ai bambini appartenenti a fasce di età più alte.

Procederemo quindi analizzando i risultati secondo percentuali.

Campione

Soggetti candidati allo screening: 265

Soggetti che hanno realmente

partecipato allo screening: 245

Maschi :137

Femmine:108

  • Range età: 7 - 50.92 mesi
  • Età media: 33.21 mesi
  • Minimo: 7 mesi
  • Massimo: 50.92 mesi

Abbiamo poi diviso il campione per fascia di età in quanto per ogni età (numero di mesi e di giorni) va somministrato un dato questionario.

Abbiamo poi diviso il campione per fascia di età in quanto per ogni età (numero di mesi e di giorni) va somministrato un dato questionario.

Possiamo notare che la distribuzione per età è disomogenea tra i poli in quanto abbiamo in alcuni di questi ultimi una maggioranza di bambini in nidi ed in altri una maggioranza di bambini iscritti alla scuola dell’infanzia.

Di questi ( totale 245):

Possiamo notare che la distribuzione per età è disomogenea tra i poli in quanto abbiamo in alcuni di questi ultimi una maggioranza di bambini in nidi ed in altri una maggioranza di bambini iscritti alla scuola dell’infanzia.

Possiamo subito affermare data l’evidenza che vi è una eguaglianza tra il numero di soggetti risultati negativi allo screening e il numero di soggetti risultati positivi allo screening, dato allarmante in quanto possiamo affermare che 1 bambino su 2 non risulta in linea nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo. Inoltre, si evince che tra i soggetti risultati positivi allo screening vi è un rapporto maschi: femmine pari a 2:1 circa.

Possiamo subito affermare data l’evidenza che vi è una eguaglianza tra il numero di soggetti risultati negativi allo screening e il numero di soggetti risultati positivi allo screening, dato allarmante in quanto possiamo affermare che 1 bambino su 2 non risulta in linea nell’acquisizione delle tappe dello sviluppo. Inoltre, si evince che tra i soggetti risultati positivi allo screening vi è un rapporto maschi: femmine pari a 2:1 circa.

Si possono osservare poi i risultati di positività e negatività allo screening distribuiti per età.

Si possono osservare poi i risultati di positività e negatività allo screening distribuiti per età.

Possiamo notare che andando avanti con le fasce d’età la percentuale di negativi sale: fino ai 20 mesi la quasi totalità dei soggetti risulta positiva allo screening. Anche se è un dato abbastanza relativo poiché i bambini sono di numero esiguo rispetto ai bambini nelle fasce d’età superiori, possiamo quindi porre l’ipotesi che questo risultato sia dovuto a:

  • L’estrema variabilità dello sviluppo, nei tempi di acquisizione delle tappe neuropsicomotorie, tra un bambino e un altro
  • L’alta specificità degli items
  • La difficoltà da parte degli operatori nell’osservazione di bambini così piccoli

Recentemente è stato portato avanti uno screening sui disturbi del linguaggio in provincia di Mantova su un campione di bambini tra i 18 e i 36 mesi. Si è visto che l’efficacia dello screening è riscontrabile solo nella fascia di età 27-30 mesi, in quanto nelle epoche precedenti è presente quest’alta variabilità nei tempi di acquisizione del linguaggio.

Recentemente è stato portato avanti uno screening sui disturbi del linguaggio in provincia di Mantova su un campione di bambini tra i 18 e i 36 mesi. Si è visto che l’efficacia dello screening è riscontrabile solo nella fascia di età 27-30 mesi, in quanto nelle epoche precedenti è presente quest’alta variabilità nei tempi di acquisizione del linguaggio.

Andando ad osservare il campione più nello specifico, in base alle fasce di età, notiamo che nelle prime epoche dello sviluppo il numero di positivi allo screening è molto maggiore rispetto al numero di negativi (in linea). Possiamo quindi per ipotesi attribuire nuovamente la causa all’estrema variabilità dei profili di sviluppo, anche tipici, e alla difficoltà degli educatori nell’osservazione di bambini molto piccoli.

Andando ad osservare il campione più nello specifico, in base alle fasce di età, notiamo che nelle prime epoche dello sviluppo il numero di positivi allo screening è molto maggiore rispetto al numero di negativi (in linea). Possiamo quindi per ipotesi attribuire nuovamente la causa all’estrema variabilità dei profili di sviluppo, anche tipici, e alla difficoltà degli educatori nell’osservazione di bambini molto piccoli.

Si evince che sono presenti il maggior numero (in percentuale) di soggetti:

  • Negativi nell’area del gross motor;
  • Positivi nell’area personale sociale;
  • Con abilità immature nell’area personale sociale;
  • Con abilità inferiori alle attese nell’area del problem solving.

Va specificato però che la somma delle percentuali per ogni risultato (positivi, negativi, abilità immature, abilità inferiori alle attese) tra le varie aree è maggiore del 100% in quanto la maggior parte dei soggetti risultano , ad esempio, positivi in alcune aree e negative in altre e/o con abilità immature in alcune aree e inferiori alle attese in altre. Quindi possiamo dire che le varie aree per i vari risultati ottenuti presenteranno soggetti in comune in quanto ogni area dello sviluppo è stata valutata a sé stante sulla totalità del campione.

Va specificato però che la somma delle percentuali per ogni risultato (positivi, negativi, abilità immature, abilità inferiori alle attese) tra le varie aree è maggiore del 100% in quanto la maggior parte dei soggetti risultano , ad esempio, positivi in alcune aree e negative in altre e/o con abilità immature in alcune aree e inferiori alle attese in altre. Quindi possiamo dire che le varie aree per i vari risultati ottenuti presenteranno soggetti in comune in quanto ogni area dello sviluppo è stata valutata a sé stante sulla totalità del campione.

Possiamo inoltre analizzare quali dei bambini positivi allo screening presentano un rischio in qualche area quindi hanno abilità immature e quali sono francamente patologici, con abilità inferiori alle attese.

I soggetti con abilità immature son quelli che hanno ottenuto un punteggio vicino al cut-off, i soggetti con abilità inferiori alle attese hanno ottenuto un punteggio sotto il cut-off, sul questionario noi avremo rispettivamente zona grigia e zona nera.

Qui non riscontriamo nessuna particolarità lampante. Possiamo vedere che si tratta di una distribuzione abbastanza omogenea anche se un vantaggio visivamente è attribuibile ai soggetti con abilità inferiori alle attese che, come precedentemente abbiamo visto, corrispondono al 32% dei soggetti del campione contro il 18% del campione che risulta essere la percentuale dei soggetti con abilità immature.

Qui non riscontriamo nessuna particolarità lampante. Possiamo vedere che si tratta di una distribuzione abbastanza omogenea anche se un vantaggio visivamente è attribuibile ai soggetti con abilità inferiori alle attese che, come precedentemente abbiamo visto, corrispondono al 32% dei soggetti del campione contro il 18% del campione che risulta essere la percentuale dei soggetti con abilità immature.

Procedendo con un’analisi ancora più accurata, andando ad analizzare i soggetti con abilità immature, possiamo analizzare ogni singola area.

Possiamo subito affermare che l’area maggiormente coinvolta è l’area personale sociale.

Successivamente possiamo aggiungere che circa il 20% dei soggetti con abilità immature e poco più del 5% del totale del campione presenta cadute selettive sia nell’area personale-sociale sia nell’area della comunicazione, e ciò è spiegato dal fatto che nelle prime epoche di sviluppo, nei primi anni di vita, la comunicazione e l’area personale sociale hanno un rapporto quasi bidirezionale in quanto l’una l’influenza l’altra. L’autismo stesso, ad esempio, nelle prime epoche di sviluppo può manifestarsi con un disturbo della comunicazione. In più nel caso in cui non vi è un ritardo armonico delle acquisizioni in tutte le aree, la situazione preoccupa un po’ di più.

Successivamente possiamo aggiungere che circa il 20% dei soggetti con abilità immature e poco più del 5% del totale del campione presenta cadute selettive sia nell’area personale-sociale sia nell’area della comunicazione, e ciò è spiegato dal fatto che nelle prime epoche di sviluppo, nei primi anni di vita, la comunicazione e l’area personale sociale hanno un rapporto quasi bidirezionale in quanto l’una l’influenza l’altra. L’autismo stesso, ad esempio, nelle prime epoche di sviluppo può manifestarsi con un disturbo della comunicazione. In più nel caso in cui non vi è un ritardo armonico delle acquisizioni in tutte le aree, la situazione preoccupa un po’ di più.

Possiamo osservare la situazione dei bambini con abilità immature in 1 o più aree dello sviluppo e possiamo notare che non vi sono bambini che presentano in tutte le 5 aree dello sviluppo abilità immature.

La percentuale di soggetti diminuisce con l’aumentare delle aree.

Successivamente possiamo aggiungere che circa il 20% dei soggetti con abilità immature e poco più del 5% del totale del campione presenta cadute selettive sia nell’area personale-sociale sia nell’area della comunicazione, e ciò è spiegato dal fatto che nelle prime epoche di sviluppo, nei primi anni di vita, la comunicazione e l’area personale sociale hanno un rapporto quasi bidirezionale in quanto l’una l’influenza l’altra. L’autismo stesso, ad esempio, nelle prime epoche di sviluppo può manifestarsi con un disturbo della comunicazione. In più nel caso in cui non vi è un ritardo armonico delle acquisizioni in tutte le aree, la situazione preoccupa un po’ di più.

Qui possiamo invece osservare la distribuzione tra i bambini con abilità inferiori alle attese ed il numero di aree coinvolte. Qui contrariamente alla situazione precedente (abilità immature) vi è una diretta proporzione tra numero di soggetti e numero di aree: al crescere di numero di aree in cui i soggetti mostrano abilità inferiori alle attese cresce la percentuale di soggetti.

 


5 Il livello di significatività è definito come un valore (P) della probabilità che le differenze osservate siano dovute al caso.

Se P è inferiore a 0.05, avvicinandosi così di molto allo 0, significa bassa probabilità che la differenza osservata possa essere ascritta al caso, e dunque si parla di significatività statistica.

Il massimo della significatività cioè della sicurezza la si ha quando la probabilità dovuta al caso è pari a 0 (P=0).


 

 

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