La selettività alimentare in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: caratteristiche e impatto sullo stress genitoriale
Tesi di Master di: Arianna ARTIFONI - La selettività alimentare in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: caratteristiche e impatto sullo stress genitoriale - Università degli Studi di Napoli Federico II - Anno Accademico 2021-2022.
La letteratura scientifica recente evidenzia come un’alta frequenza di comportamenti disfunzionali durante i pasti, si correli ad alti livelli di stress della famiglia (Curtin et al., 2015) e che, confrontando genitori di bambini con autismo con e senza selettività alimentare associata, i genitori di bambini con ASD e selettività presentano livelli di stress genitoriale più elevati e con maggiori problematiche emotivo-comportamentali dei loro bambini correlate, rispetto ai genitori con bambini autistici senza difficoltà nell’alimentazione (Postorino et al., 2015). Partendo da questa evidenza, il progetto di tesi qui descritto, denominato progetto “GNAM”, si struttura come una proposta di un percorso clinico-valutativo per i bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico in carico presso la Fondazione Angelo Custode di Bergamo, volta ad analizzare e approfondire la presenza e le caratteristiche della selettività alimentare e il loro impatto in termini di distress nei caregivers dei bambini autistici.
Lo svolgimento del progetto “GNAM” ha permesso di confermare a livello clinico l’evidenza scientifica di come la presenza e l’alta frequenza di comportamenti disfunzionali durante i pasti nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico si correli ad alti livelli di stress genitoriale: i caregivers di bambini con ASD e selettività alimentare coinvolti nel progetto, hanno presentato livelli di distress genitoriale, legati soprattutto a problematiche emotivo-comportamentali nei figli, più elevati rispetto ai genitori di bambini autistici che non sono risultati positivi per difficoltà nell’alimentazione.
Il progetto ha permesso di mettere inoltre in luce come i genitori dei bambini con autismo spesso mostrino fatiche nel riconoscere la selettività alimentare come un problema per il bambino e la sua famiglia e spesso tendano a normalizzarla, pur riconoscendo l’elevata frequenza di condotte selettive manifestate dai figli; ciò ha permesso quindi di sottolineare l’importanza del ruolo e del coinvolgimento del genitore nell’intervento per l’autismo, nell’ottica di mirare a uno stato di benessere e qualità di vita migliore possibile non solo del bambino, ma anche del suo nucleo familiare.