INTRODUZIONE - Terapia mediata dai genitori: intervento con modello PACT, caso clinico
Il trattamento del disturbo dello spettro dell’autismo rappresenta un ambito complesso, spesso controverso, che da tempo è oggetto di dibattito scientifico e sociale. Fra gli aspetti più indagati ci sono la caratteristica eterogeneità clinica del disturbo e le differenze sintomatologiche tra le persone che vivono questa condizione di vita. Tale variabilità da sempre ha reso difficile l’adozione di un linguaggio comune da parte gli operatori del settore, con conseguente disagio delle famiglie e difficoltà nell’identificazione di interventi efficaci.
Il disturbo dello spettro dell’autismo (Autism Spectrum Disorder, ASD) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nella comunicazione e nella socializzazione, dalla presenza di attività, comportamenti o interessi ristretti e ripetitivi1. Questa condizione di vita insorge in età precoce e si manifesta attraverso un quadro sintomatologico ampio ed eterogeneo.
Oltre alle caratteristiche principali esistono altri aspetti riconosciuti come peculiari dei disturbi dello spettro autistico: l’esordio nei primi anni di vita; il ritardo e/o l’atipia nello sviluppo di varie funzioni psicologiche; l’eziologia multifattoriale in cui fattori genetici, ancora poco conosciuti, interagiscono tra loro e con fattori ambientali; il cambiamento e la frequente attenuazione sintomatologica durante lo sviluppo; un decorso cronico con una significativa persistenza della disabilità nel tempo. I disturbi dello spettro autistico rappresentano una condizione clinica estremamente eterogenea.
Il livello di funzionamento cognitivo e le abilità linguistiche sono i fattori che maggiormente determinano la diversità clinica insieme ad altri fattori relativi all’età, alla gravità delle tre caratteristiche cliniche principali, alle condizioni mediche associate (come l’epilessia) e alla comorbidità psichiatrica.
Relativamente frequenti questi disturbi colpiscono circa 1 bambino ogni 77 2 in tutti i gruppi etnici e sociali, con una prevalenza maggiore nei maschi rispetto alle femmine in un rapporto di 4:1 3. Negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli progressi nell’interpretazione dei disturbi dello spettro autistico.
I dati della letteratura più recente suggeriscono che il Disturbo Autistico ha origine da fattori organici che interferiscono nella fase dello sviluppo del Sistema Nervoso (SNC). Anomalie funzionali e strutturali del SNC, indotte sia da processi statici persistenti che iniziano dallo sviluppo in utero, sia da processi dinamici che si modificano nel tempo e continuano nel periodo di vita postnatale, sembrano essere alla base delle complesse manifestazioni comportamentali e cognitive di questi disturbi.
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N.B. In questi ultimi giorni stiamo ricevendo diverse tesi le quali sono in attesa di essere pubblicate, per questioni di tempi è probabile che per il momento la presente tesi sia stata inserita in formato immagine. Al più presto completeremo l’inserimento rispettando i canoni da noi prefissati e cioè editando direttamente il testo nei diversi articoli del portale. 16/12/2021 - Redazione web |
CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Daniele ORLANDO |