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Abuso di sostanze nella fase adolescenziale; rete di supporto ed empowerment organizzativo - 01 dicembre 2012 - Bologna
Titolo del corso: ABUSO DI SOSTANZE NELLA FASE ADOLESCENZIALE; RETE DI SUPPORTO ED EMPOWERMENT ORGANIZZATIVO
Data Inizio: 01 12 2012
Tipologia Formativa: Corso Residenziale
Sede dell' Evento: Bologna, presso HOTEL COSMOPOLITAN, via del Commercio Associato 9
Obiettivi:
- Acquisizione competenze tecnico-professionali: FRAGILITA' SOMATICA E PSICHICA DEL RAGAZZO ADOLESCENTE
- Acquisizione competenze di processo: USO ED EFFETTI DI SOSTANZE STUPEFACENTI
- Acquisizione competenze di sistema: SVILUPPO DELL'EMPOWERMENT COME RISORSA
Programma: L'adolescenza (dal lat. Adolescentem p.presente di Adolesco: che sta crescendo) è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo; si è soliti distinguere anche tra prima adolescenza, corrispondente al periodo tra i 12 e i 15 anni, e seconda adolescenza, cioè dai 16 anni verso la fine della pubertà, verso i 18-20 anni. Quando si parla di adolescenza, è molto importante ricordarsi che essa è un tema di carattere prettamente psicologico, e darle limiti fissi è un'impresa molto ardua. La preadolescenza è la fase nella quale l'individuo comincia a subire le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche dell'infanzia. La sessualità ha raggiunto la forma alloerotica (cioè, bisogno del partner); il pensiero ha maturato le forme logiche, l'egocentrismo infantile è superato. Queste nuove strutture sono però appena abbozzate; ora hanno bisogno di essere consolidate. La fragilità somatica e psicologica del soggetto, in questa fase, è evidente e facilmente spiegabile se si tiene conto del lavoro per il consolidamento delle sue strutture fisico-psichiche che in lui si va compiendo. Altro aspetto dell'adolescenza è dato dall'esperienza che ora il soggetto va facendo degli schemi mentali di tipo logico-formale. Il tipo operatorio-concreto del pensiero del fanciullo (7/10 anni) non consente al soggetto di immaginare il possibile fuori degli schemi della realtà, così come egli la vive e la sperimenta. Per il fanciullo il possibile è solo ciò che non è ancora avvenuto ma può avvenire.
Il pensiero logico-formale consente invece di concepire il possibile come ciò che non è contraddittorio. Mentre il fanciullo lavora di fantasia, ma il suo mondo fantastico è legato alla realtà delle cose concrete, si tratti pure di eroi spaziali o di mostri metà animali e metà uomini, il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, non reali, ma logicamente realizzabili. Vi è un egocentrismo tipico dell'adolescente dato dalla tendenza a rinchiudersi in questo mondo fantastico, che lo può portare a grandi mete, ma anche ad aspre delusioni. Cronologicamente questa fase si colloca nella tarda adolescenza e nella prima giovinezza, tra i 16/17 anni e i 22/23 anni per la femmina e tra i 17/18 e i 28/29 per il maschio.
Connesso con lo sviluppo del pensiero logico-formale vi è pure la maturazione degli schemi sociali.
Lo sviluppo della socialità comincia con il superamento dell'egocentrismo infantile verso i 9/11 anni, ma solo verso i 15/16 anni il sentimento della socialità orienta il soggetto verso rapporti di parità con gli altri e verso forme ideali di amicizia che non devono più rispondere alla necessità di avere compagni con cui giocare e divertirsi ma amici con cui coltivare ideali o condividere idee. Un fenomeno caratteristico della socialità adolescenziale è quello della solidarietà con i coetanei, sia
nelle circostanze in cui uno ha bisogno dell'altro fino a portare a vere e proprie complicità delittuose, sia ad una solidarietà di classe che spesso porta a contestazioni di maniera nei riguardi degli adulti. Questa solidarietà di classe, mista a contestazione, si manifesta spesso in quella che viene chiamata crisi di originalità. L'adolescente sceglie per il suo comportamento condotte che lo distinguano da tutti gli altri, ma la sua attenzione è a tutto ciò che può distinguerlo dagli adulti. Gli schemi della personalità di un individuo sono la risultante di fattori naturali e altresì di fattori culturali.
Parleremo delle sostanze stupefacenti, sostanze che, in virtù dei loro effetti farmacologici sul sistema nervoso centrale, e in particolare sullo stato di coscienza, sono fatte oggetto di uso non terapeutico, principalmente voluttuario. L'uso della maggior parte di queste sostanze determina l'insorgenza di fenomeni di dipendenza fisica e/o psichica, oltre che di svariati effetti collaterali, ed è in genere regolato dalla legge. Vi sono vari modi di classificare le "droghe". Le sostanze che
deprimono il sistema nervoso centrale hanno azione analgesica, anestetica e sedativa .Le sostanze che "stimolano" il sistema nervoso centrale, agiscono sull'aumento del rilascio di dopamina, serotonina o noradrenalina. Ci sono varie sostanze, come l'Ecstasy ed altre amfetamine, che oltre ad essere sostanze stimolanti, hanno anche effetti allucinogeni . Alcuni tipi di inalanti e la cannabis ad alte dosi possono avere effetti allucinogeni . Tra le sostanze che deprimono il sistema nervoso
centrale, oltre all'alcol ed agli oppiacei, vanno inclusi anche i barbiturici e gli ansiolitici (benzodiazepine) che sono nella categoria psicofarmaci . Ecco alcuni: Stimolanti: caffe', te', tabacco, cocaina, crack, anfetamine e derivati. Oppiacei: morfina, eroina, metadone. Cannabinoidi: marijuana, hashish, olio di hashish. Alcool - Alcol .Allucinogeni (droghe psichedeliche): LSD, funghi, ecstasy, mescalina.
Si parlerà del concetto di prevenzione come l'insieme di azioni finalizzate ad impedire o ridurre i rischi a cui un’adolescente può incorrere. Gli interventi di prevenzione sono in genere rivolti all'eliminazione o, nel caso non la stessa non sia concretamente attuabile, alla riduzione dei rischi che possono generare dei danni. Infine daremo attenzione al concetto di empowerment , che può definirsi come un processo che dal punto di vista di chi lo esperisce, significa "sentire di avere potere" o "sentire di essere in grado di fare". È un concetto multilivello, che rinvia ad un livello individuale e ad uno sociale e di comunità. Appare così il frutto del concorrere del senso di padronanza e di controllo raggiunto dal soggetto (livello psicologico), e delle risorse/opportunità offerte dall'ambiente in cui il soggetto vive (livello sociale e di comunità).
Prenotazione / Iscrizione: 22 11 2012
Quota in €: 120
Crediti ECM: SI
Destinatari: Generale (Tutte le professioni)
Relatori: Dott. Mauro Lo Castro Psicologo-Membro Comitato Scientifico “Associazione Amici Alzheimer” ROMA
N° ore: 10
Segreteria organizzativa: Laborform: Via Ernesto Monaci 21, 00161 ROMA
Fax: 06-44238784 E-mail:
Altre info: 15 Crediti ECM