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DISORDINI DI ALIMENTAZIONE E DISFAGIA IN ETA’ PEDIATRICA, Napoli 5-6 giugno 2010
“DISORDINI DI ALIMENTAZIONE E DISFAGIA IN ETA’ PEDIATRICA”
NAPOLI 5-6 GIUGNO 2010
ECM
Neuropsicomotricisti: 13 crediti
Medici: 13 crediti
Logopedisti: 14 crediti
Fisioterapisti: 11 crediti
per informazioni ed iscriversi visitare il sito www.galileoeventi.it
I disturbi di deglutizione nei bambini con sindromi genetiche, disordini neurologici, chirurgici e gastrici sono frequenti e generalmente si inseriscono in quadri clinici molto complessi: sono il risultato dell’interazione di fattori di origine diversa dipendenti dallo stato di salute, dalla condizione neurologica, dalla situazione anatomica, dallo stato dello sviluppo delle funzioni e dal comportamento del bambino.
I sintomi che si riscontrano sono tosse, conati di vomito, vomito, soffocamento, affaticamento, calo di peso, assenza di crescita, rifiuto di alimentazione.
Considerando l’alta complessità assistenziale del paziente è impossibile trattare i sintomi disfagici non tenendo in considerazione in modo globale il bambino, per cui essendo il disturbo di alimentazione causa di più fattori che interferiscono gli uni con gli altri la valutazione ed il trattamento dei disordini deglutitori va condotto in team multidisciplinare nel quale sono presenti diverse figure professionali oltre il logopedista come il pediatra, l’otorino, il chirurgo, il neuropsichiatra infantile, il gastroenterologo,il nutrizionista, il medico radiologo, il fisioterapista etc. Per raggiungere il successo è fondamentale che queste figure lavorino insieme integrando le proprie conoscenze, tenendo conto le esigenze del bambino .
Nell’ambito riabilitativo questo aspetto è da pochi anni tenuto in considerazione ma sta ormai entrando prepotentemente negli ospedali e nei centri di riabilitazione.
E’ di fondamentale importanza che il personale sia pronto a ricevere e a prendersi cura dei bambini con questi disordini.
La valutazione ed il trattamento della disfagia in età pediatrica si differenziano a seconda del bambino che si sta studiando e a seconda delle problematiche a cui ci troviamo davanti, come in tutti i quadri di disfagia pediatrica non esiste una ricetta pronta che possa essere applicata ma esiste il bambino con le sue difficoltà.
La presa in carico del bambino disfagico ha come scopo quello di promuovere un processo riabilitativo il cui obiettivo principale è quello di migliorare la qualità della vita ed il benessere del bambino e della sua famiglia attraverso la messa in opera di un trattamento che sostenga le potenzialità del bambino, che sviluppi al meglio le sue abilità funzionali e che sostenga la famiglia nella sua gestione.
La precocità della presa in carico è importante non solo per lo sviluppo delle abilità motorie orali ma anche perché il problema deglutitorio influisce drasticamente sullo stato di salute del bambino e del suo benessere e, la difficoltà di alimentare il proprio figlio interferisce notevolmente sul ruolo di madre, incrementando sentimenti negativi e attività poco propositive ed altamente inadeguate che interferiscono in una situazione già complessa dal punto di vista psicologico e gestionale.
Alla luce di queste considerazioni è importante che il personale medico sanitario che si trova ad operare con bambini che presentano sintomi disfaici possa essere preparato al meglio attraverso dei corsi teorico-pratici dove l’operatore possa apprendere e/o approfondire la parte teorica ma soprattutto possa applicare praticamente le tecniche riabilitative che vengono proposte.
Obiettivi del corso:
- Rivisitare gli aspetti teorici dello sviluppo delle abilità motorie orali e di deglutizione ai fini di poter avere una base sulla quale effettuare una valutazione specifica e mirata per evidenziare le difficoltà deglutitorie;
- Rivisitare gli aspetti funzionali delle diverse fasi di deglutizione diversificandole tra il paziente infante, bambino ed adulto;
- mettere a conoscenza i partecipanti di quali sono le patologie in cui si può riscontrare il disordine deglutitorio e cosa può comportare sul paziente in età pediatrica
- Imparare a ragionare sui quadri clinici complessi sia dal punto di vista diagnostiche che su quello riabilitativo;
- Insegnare le tecniche riabilitative di uso più frequente nell’ambito della disfagia pediatrica attraverso prove pratiche che si svolgeranno sul bambolotto e fra i partecipanti stessi.