Diagnosi Precoce
La diagnosi precoce in età evolutiva consiste nell'individuare un disturbo o una patologia in un bambino o un adolescente in una fase iniziale, prima che si manifestino sintomi evidenti. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere utile per prevenire il peggioramento del disturbo e per garantire un intervento terapeutico tempestivo e mirato.
La diagnosi precoce in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, tra cui:
- Esame fisico: un esame fisico completo può rilevare anomalie fisiche o comportamentali che possono suggerire la presenza di un disturbo.
- Esami di laboratorio: esami del sangue, delle urine o delle feci possono fornire informazioni sul funzionamento dei vari organi del corpo.
- Imaging: tecniche di imaging come la radiografia, l'ecografia, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI) possono rilevare alterazioni nei tessuti e nei organi del corpo.
- Test neuropsicologici: test che valutano le funzioni cognitive e neuropsicologiche, come la memoria, l'attenzione, il linguaggio e le abilità motorie.
- Test genetici: test che analizzano il DNA per individuare mutazioni genetiche che possono causare malattie.
La diagnosi precoce in età evolutiva può essere particolarmente importante per alcune patologie, come i disturbi dello spettro autistico, la dislessia, la disprassia, la sindrome di Down e le malattie metaboliche congenite. In questi casi, la diagnosi precoce può permettere un intervento terapeutico tempestivo e mirato, che può migliorare la qualità della vita del bambino e delle sue famiglie.
Tuttavia, la diagnosi precoce in età evolutiva può anche comportare alcuni rischi, come l'etichettamento precoce, ovvero la diagnosi di un disturbo che potrebbe non manifestarsi in modo evidente in futuro, causando ansia e stress inutile alle famiglie. Inoltre, la diagnosi precoce può comportare esami invasivi e costosi, che possono essere sgradevoli per il bambino.
La diagnosi precoce in età evolutiva richiede una buona conoscenza dei disturbi e delle patologie che possono interessare i bambini e gli adolescenti, nonché una buona comunicazione tra il medico, i genitori e il bambino stesso. Inoltre, la diagnosi precoce in età evolutiva richiede un sistema di sanità pubblica ben organizzato, con programmi di screening e di prevenzione adeguati.
In sintesi, la diagnosi precoce in età evolutiva consiste nell'individuare un disturbo o una patologia in un bambino o un adolescente in una fase iniziale, prima che si manifestino sintomi evidenti. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, come esami di laboratorio, imaging, test neuropsicologici e genetici. La diagnosi precoce in età evolutiva può essere particolarmente importante per alcune patologie, ma può comportare anche alcuni rischi, come l'etichettamento precoce e gli esami invasivi e costosi. La diagnosi precoce in età evolutiva richiede una buona conoscenza dei disturbi e delle patologie, una buona comunicazione tra il medico, i genitori e il bambino stesso e un sistema di sanità pubblica ben organizzato.
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DIPLEGIA SPASTICA o Diplegia Cerebrale Infantile o Sindrome di Little
LA DIPLEGIA SPASTICA
Definizione
Nel corso degli anni sono state proposte da autori differenti numerose definizioni del termine “diplegia spastica”.
William Little (1862), idealmente il “padre” della paralisi cerebrale infantile (PCI), ha descritto quadri clinici che oggi farebbero pensare alla diplegia, ma non ha mai utilizzato questo termine, che è stato invece
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DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO DALLA RICERCA ALLA PRATICA - Gli interventi parent-mediated: modello PACT - 22 FEBBRAIO 2020 - Vicenza
- DATA DI INIZIO: 22-02-2020
- DATA DI FINE: 22-02-2020
- SEDE DELL'EVENTO: Sala conferenze al piano -1 dell’Ospedale “San Bassiano” in Via dei Lotti, 40, 36061, Bassano del Grappa (VI)
- PROVINCIA: Vicenza
- SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
Stefania Ercole - U.O.S. Neuropsichiatria Infantile
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Numero ECM: Sono stati richiesti i Crediti ECM
- QUOTA DI ISCRIZIONE RISERVATA AI TNPEE DEL SITO €: PARTECIPAZIONE GRATUITA
- Ore di formazione: Una giornata
- Sito Web: VAI ...
- ALTRE INFORMAZIONI: Ulteriori informazioni nella locandina in allegato
Lo scopo del convegno è quello di esplorare le nuove conoscenze nel campo
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Casi clinici, Valutazione testistica, Descrizione delle sedute, Analisi dei risultati - Dalla metacognizione all’intelligenza emotiva
Casi clinici
In questo capitolo, mi occuperò di presentare singolarmente i 4 bambini facenti parte al progetto; da ora in poi, li chiameremo Anna, Francesca, Giorgia e Paolo. Procederò attraverso una descrizione delle mie osservazioni, che vuole essere il più possibile chiara ed efficace e che permetta di crearsi un’immagine il più possibile veritiera del bambino. Per
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Consapevolezza del terapista, del caregiver, autoconsapevolezza
Consapevolezza
Dopo aver “seminato” nei primi 2 capitoli, il terzo vuole rappresentare metaforicamente la "raccolta dei frutti”. Attraverso l’analisi di un unico termine, a cui siamo giunti gradualmente e che rappresenta la parola chiave del progetto, ossia “consapevolezza”, cercherò di mettere insieme i pezzi per giungere ad una visione più completa di cosa rappresenta la
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Emozione, Cognizione vs emozione, Intelligenza emotiva
Emozione
P: “E’ da così tanto che non penso alle emozioni che non me le ricordo”
(Affermazione di Paolo, durante un’attività sulle emozioni)
Il secondo capitolo vuole essere un continuum con il primo. Partendo dal concetto di interconnessione tra le aree di sviluppo, pilastro teorico neuropsicomotorio, metterò in risalto la sfera delle emozioni, e
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Cognizione, Metacognizione, Teoria della mente, Strategie di coping
Parte prima: Inquadramento bibliografico
In questa prima parte dello studio, riporterò alcuni concetti teorici, a cui sono giunto selezionando prima, e analizzando poi, una serie di libri ed articoli; la revisione della letteratura scientifica è stata effettuata utilizzando il motore di ricerca Pubmed. (2)
Questa analisi mi consente di
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INTRODUZIONE - Dalla metacognizione all’intelligenza emotiva nella maturazione della consapevolezza di sé e del proprio disagio. Percorso riabilitativo-terapeutico in chiave neuropsicomotoria
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Descrizione di casi (SAT) e valutazione attaccamento
SAT - Separation Anxiety Test
Il Separation Anxiety Test(SAT) è uno degli strumenti usati nella pratica clinica per misurare i modelli operativi interni, rappresentazioni del legame tra il bambino e la figura di attaccamento principale, ossia la persona che si prende cura e accudisce il bambino, in particolare nei primi mesi di vita. Nella sua versione originale il
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LO STATO DELL'ARTE - ADHD e Attaccamento
Definire lo stato dell'arte significa individuare a che punto sono arrivate le ricerche in una determinata disciplina, confrontando i dati acquisiti e stabilizzati dalle ricerche più accreditate, infatti il legame inerente tra dati argomenti è spesso sintomo di consequenzialità e di comorbilità.
LO STATO DELL'ARTE: ADHD
ADHD: INDIVIDUATO BATTERIO INTESTINALE COINVOLTO NEL
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ADHD - Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI, nella letteratura italiana)
Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI, nella letteratura italiana), conosciuto anche con l'acronimo inglese ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da problematiche nel mantenere l'attenzione,
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