Pratica Psicomotoria parametri di osservazione
La Psicomotricità è una disciplina relativamente giovane e poco conosciuta; nata dall’incontro di diverse discipline, ha molteplici orientamenti. Proprio per questo motivo è difficile trovare dei parametri d’osservazione comuni alle diverse metodologie. La Psicomotricità ha preso su di sé il compito di unificare il dualismo cartesiano “ Mente” “Corpo” ponendosi l’obiettivo di considerare la persona globalmente. La metodologia che utilizziamo (Pratica Psicomotoria) si avvale dell’osservazione diretta e partecipante.
Prima di analizzare cosa osservare è fondamentale definire come osservare: questo tipo d’osservazione non indica soltanto la partecipazione a livello dell’agire, ma si fonda sull’attitudine emotiva interiore e sull’ascolto di tutto ciò che proviene dall’altro. Questo ascolto empatico ci consente di accogliere e contenere l’oggetto osservato nella sua interezza, evitando così il rischio di osservare solo degli aspetti frammentari. Pertanto, è fondamentale osservare con tutta la nostra persona, non bastano solo le nozioni teoriche, ma è necessario essere disponibili all’incontro con l’altro anche a livello tonico ed emozionale.
L’osservatore deve essere consapevole che il suo vissuto e la sua soggettività influiranno anche ciò che andrà ad osservare:solo dopo aver osservato se stessi è possibile osservare l’altro. “Lo psicomotricista accetta queste deformazioni soggettive come cosa normale; esse, infatti, rivelano soltanto che due persone sensibili interagiscono e vivono risonanze tonico-emozionali inevitabili e necessarie…” [1]. Generalmente parliamo d’osservazione iniziale, osservazione in itinere ed osservazione finale.
OSSERVAZIONE INIZIALE: oltre a fornirci elementi di conoscenza del mondo interno del bambino visto per la prima volta, ci permette di fare un progetto di lavoro mirato, con obiettivi specifici;
OSSERVAZIONE IN ITINERE: continua per tutta la durata del percorso psicomotorio e consente di modulare le strategie d’intervento, aggiustandolo in funzione dell’evoluzione del bambino stesso.
OSSERVAZIONE FINALE: fatta alla fine del progetto e ci consente di valutare il percorso svolto verificando se sono stati raggiunti gli obiettivi generali e specifici definiti inizialmente.
Le osservazioni sopra citate si svolgono all’interno dello spazio adibito alla psicomotricità, luogo in cui il bambino può esprimersi globalmente in un ambiente accogliente e sicuro. Riteniamo fondamentale osservare i bambini prima che entrino nella ‘Sala di Psicomotricità’, in tal modo potremo osservare anche le modalità di separazione tra bambini e genitori e con quali modalità avviene il ricongiungimento fra loro. L’osservazione del gioco psicomotorio è centrata sull’espressività motoria del bambino sulla base delle relazioni non verbali che il bambino intesse con lo spazio, le persone, gli oggetti e con se stesso.
- sicurezza negli spostamenti;
- solidità degli appoggi;
- aggiustamento tonico posturale durante giochi di disequilibrio;
- modalità di spostamento (corsa, cammino, caduta, salto.);
- fluidità dei movimenti ed adeguamento tonico, ritmico ed emozionale.
- gesti anticipatori per far fronte a difficoltà presenti nello spazio.
- direzione, distanza e velocità.
- attenzione allo spazio degli altri.
- difesa del proprio spazio.
- la rappresentazione dello spazio.
RELAZIONE CON LE PERSONE:
- come si relaziona quando riceve cure (alimentazione, vestirsi e svestirsi ecc)
- come si relaziona rispetto alle consegne
- come partecipa alle attività proposte (tono, aspetto emozionale, postura ecc).
- come si relaziona quando desidera un oggetto
- come interagisce con l’altro e come comunica (per giocare, collaborare, essere protetto, rassicurato…).
- come sollecita gli altri (con la seduzione, la provocazione, l’aggressione ecc).
RELAZIONE CON GLI OGGETTI:
- quali oggetti predilige (caratteristiche dell’oggetto).
- da dove proviene l’oggetto utilizzato (da casa, dalla scuola..).
- come sono utilizzati gli oggetti (uso funzionale, esplorativo, simbolico).
- modalità di manipolazione dell’oggetto, durata dell’utilizzo.
- modalità d’azione sull’oggetto (lo custodisce, lo nasconde, lo distrugge).
RELAZIONE CON SE STESSO:
- l’attenzione a sé (aver cura di sé, interesse verso la sua immagine allo specchio, sentirsi a proprio agio nel proprio corpo).
- piacere di agire, sperimentare e creare.
- giochi di rassicurazione profonda e superficiale.
- capacità di cambiare il ruolo durante i giochi.
- la rappresentazione di sé ( tracce grafiche, disegno, giochi con il pongo e con le costruzioni).
- capacità di decontrazione tonica emozionale.
Note
[1] B.Aucouturier (2005), Il metodo Aucouturier (Franco Angeli)