Tesi di Laurea
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INTRODUZIONE - Dal senso di onnipotenza al principio di realtà: un normale processo di acquisizione
Riflettere sui passaggi evolutivi che portano l’individuo dal senso di onnipotenza al principio di
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INTRODUZIONE - PEM-CY: Uno strumento per valutare la partecipazione nei bambini e negli adolescenti
La partecipazione è "la natura e la portata del coinvolgimento di una persona in situazioni di vita" (OMS, 1997). Essa comprende le attività di cura personale, la mobilità, le relazioni
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RIASSUNTO - PREMESSA - Dall’idiozia mongoloide alla Trisomia 21: l’approccio terapeutico neuropsicomotorio in funzione dell’evoluzione della persona. Riflessioni sull’area emotivo-affettiva
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INTRODUZIONE - Fai come me: imitazione ed ampliamento delle competenze comunicative
L’idea di questa tesi nasce quando, durante il mio tirocinio, conosco un bambino che, tra tutti
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INTRODUZIONE - Valutazione dei Disturbi di Regolazione in bambini con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo in corso di trattamento
L’autismo infantile rappresenta una delle sindromi più angoscianti e
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ABSTRACT - PREMESSA - INTRODUZIONE - LA STORIA - "VALUTAZIONE FUNZIONALE SECONDO ICF-CY": studio preliminare per l'applicazione di uno strumento internazionale in una casistica di bambini con cerebrolesione acquisita severa
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Premessa introduttiva - La relazione Tonico-Emotiva precoce nella costruzione dell’Io Corporeo e delle capacità di apprendimento: risvolti in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
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- Abstract - Premessa e scopo - Favorire la comunicazione nella Sindrome di Mowat Wilson: intervento riabilitativo e ruolo del TNPEE. Presentazione di un case report ...
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Introduzione - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo: classificazione secondo la Scala PIR-GAS
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Introduzione - Valutazione della qualità delle prestazioni erogate dal servizio di un centro di riabilitazione neuromotoria: il giudizio degli utenti
Tra le maggiori problematiche che un
... - Introduzione - Gli indicatori di rischio delle competenze relative all’apprendimento: valutazione in un campione di bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni
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La valutazione della funzione cammino - Introduzione alla gait analysis e fondamenti di cinesiologia del movimento
Da ormai tre decadi la gait analysis si è affermata come l’unica metodica di analisi del movimento largamente utilizzata in clinica. Il perché del cammino come strumento di indagine è dovuto principalmente a due fattori: in primis tale funzione è quella che meglio identifica l’autonomia del paziente nel contesto di vita quotidiano e come secondo ma non meno importante motivo la deambulazione
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INTRODUZIONE - Il dispendio energetico nei bambini con Patologia Neuromotoria
Il cammino è una funzione locomotoria di fondamentale importanza nella vita di ogni individuo. Esso rappresenta una delle principali
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INTRODUZIONE - Valutazione delle Funzioni Adattive in bambini con PCI: confronto fra bambini migranti e bambini italiani
“La disabilità non è una coraggiosa lotta o il coraggio di affrontare le avversità. La
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INTRODUZIONE - Era Digitale e Neuropsicomotricità: proposta di Intervento Neuropsicomotorio per il trattamento dei Disturbi da Dipendenza Tecnologica
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ABSTRACT - Come cambia la riabilitazione: studio sull’utilizzo dei videogiochi per la rieducazione delle abilità di lettura
Abstract
Questo progetto è nato da un interesse
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INTRODUZIONE - Ipotesi di individuazione di linee guida per l’utilizzo di Strumenti di Osservazione e Valutazione del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
Lo studio
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BIBLIOGRAFIA - Le Mucopolisaccaridosi: La Rete Assistenziale Riabilitativa
- Aldenhoven M, Boelens JJ, de Koning TJ.The clinical outcome of Hurler syndrome after stem cell transplantation. Biol Blood Marrow Transplant 2008
- Aldenhoven M, de Koning TJ, Verheijen FW, et al. Dried blood spot analysis: An easy and reliable tool to monitor the biochemical eect of Hematopoietic stem cell transplantation in Hurler syndrome patients. Biol Blood Marrow
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CONCLUSIONI - Le Mucopolisaccaridosi: La Rete Assistenziale Riabilitativa
Come già detto in precedenza, la particolarità del caso illustrato è data dal fatto che la condizione di base comporta disabilità intellettiva ma, il piccolo A., non presenta deficit a livello cognitivo di nessun genere. Ad aggravare la condizione però, è stato il focolaio ischemico, il quale ha lasciato nel paziente una condizione di emiplegia, molto accentuata soprattutto nell'arto
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BIBLIOGRAFIA - Il ruolo dell'imitazione attiva e passiva in bambini con disturbo dello Spettro Autistico: prospettive di intervento
- A.Fabrizi, A.Castellano, A.Graziani, V.Lo Vecchio- Imitazione ed apprendimenti ecoici dei bambini con disturbo pervasivo dello sviluppo
- Agnetta B., Rochat P. (2004). Imitative games by 9-, 14-, and 18-month-old infants. Infancy 6, 1–36.
- American Psychiatric Association (1994). Diagnostic ad Statistical Manual of Mental Disorders. Washington, DC.
- Berument,
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CONCLUSIONI - Il ruolo dell'imitazione attiva e passiva in bambini con disturbo dello Spettro Autistico: prospettive di intervento
Madame Michel ha l'eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.
Da:Muriel Barbery, ‘L'eleganza del riccio’
L’autismo è un fenomeno complesso e ancora non del tutto compreso. Seppur godendo di uno
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INTRODUZIONE - Il ruolo dell'imitazione attiva e passiva in bambini con disturbo dello Spettro Autistico: prospettive di intervento
“Abile è colui che sa essere felice, tutti gli altri
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CONCLUSIONI - Favorire un’armonica integrazione delle Caratteristiche Sensoriali
In questi sei mesi di lavoro, la condivisione degli strumenti presentati ed analizzati nel presente elaborato ci ha permesso di conoscere maggiormente il neonato, il suo modo di processare le informazioni dall’ambiente, la relazione con i genitori, l’iniziale sviluppo dei gesti e del linguaggio. Grazie ai consigli scambiati tra il terapista e i caregivers si è potuto riscontrare, nei bambini
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BIBLIOGRAFIA - Favorire un’armonica integrazione delle Caratteristiche Sensoriali
- AHN R. R., MILLER L. J., MILBERGER S., McINTOSH D. N. (2004). Prevalence of parents’ perceptions of sensory processing disorders among kindergarten children, American Journal of Occupational Therapy, 58(3), 287-293.
- Als H, Lester BM, Tronick E and Brazelton TB. Manual for the assessment of preterm infants' behaviour (APIB). In: Fitzgerald H, Lester BM, Yogman MW eds. Theory
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INTRODUZIONE - L’importanza della condivisione con la famiglia di strategie neuropsicomotorie per favorire un’armonica integrazione delle caratteristiche sensoriali in nati prematuri e nati a termine a 9 e 12 mesi
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INTRODUZIONE - Le Mucopolisaccaridosi: La Rete Assistenziale Riabilitativa
La paralisi cerebrale infantile (PCI) è definita come un gruppo di disturbi permanenti dello sviluppo del movimento e
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CONCLUSIONI - I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet)
Dal pensiero al gesto, e poi la parola, considerazioni riguardanti la costellazione dell’outcome
Sin dalla scoperta della patologia e di ciò che essa comportava al livello clinico, si è manifestata una tendenza a descrivere l’outcome di questi pazienti come catastrofico. Il quadro clinico, infatti, prevedeva quasi invariabilmente un Ritardo Mentale di tipo Grave, necessariamente
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INTRODUZIONE - I Disordini Neurosensoriali nelle Encefalopatie Epilettiche: intervento riabilitativo nelle epilessie miocloniche severe (Sindrome di Dravet)
La Sindrome di Dravet non può essere considerata, come in
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CONCLUSIONI - L’intervento del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età Evolutiva in Oncoematologia Pediatrica
Visti i risultati ottenuti, riteniamo che la presenza di un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva possa essere utile all’interno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. La figura del TNPEE permetterebbe infatti di andare a rispondere a quelle esigenze per le quali è specificamente formata. L’interazione corporea, il dialogo
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BIBLIOGRAFIA - L’intervento del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età Evolutiva in Oncoematologia Pediatrica
- Arcelloni M. C., Magnifico E., Un percorso di formazione corporea, Psicomotricità, 9(4), 29-32, 2000
- Axia V., Elementi di psico-oncologia pediatrica, Carrocci editore S.p.A., Roma, 2004
- Ballestrin G., Alunni pazienti, Erikson, Trento, 2007
- Berti E., Comunello F., Savini P., Il contratto terapeutico in terapia psicomotoria.
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INTRODUZIONE - L’intervento del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età Evolutiva in Oncoematologia Pediatrica
SOMMARIO
Gli scopi del presente elaborato di laurea
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INTRODUZIONE - La Terapia Interattiva in Età Evolutiva: un esempio di lavoro sulle Funzioni Esecutive
Il presente lavoro ha come oggetto di studio un intervento riabilitativo psicomotorio
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BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA - Le Funzioni Esecutive in Età Evolutiva
Bibliografia
- Andreazzi P., Santinelli L. – Movimento e Funzioni Esecutive: il progetto Pilota diMonte Carasso.
- Ardu E., benso F., Di Somma A., Soria M., Veneroso MC. ( 2016) – Dalla Teoria alla Pratica: un Progetto di Didattica Integrata, in “Annali on-line della didattica e della Formazione Docente”, vol.8, n° 11, pp
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DISCUSSIONE DEI RISULTATI E CONCLUSIONI - Le Funzioni Esecutive in Età Evolutiva
Discussione dei Dati*
È possibile notare dal confronto dei grafici la presenza di miglioramenti in tutte le aree indagate, sebbene il
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BIBLIOGRAFIA - Il Metodo SaM (Sense and Mind) nel trattamento del DANV: presentazione di un caso clinico
- I) G. Rizzolatti, C. Sinigaglia, So quel che fai il cervello che agisce e i neuroni a specchio, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2006.
- II) V. Gallese, G. Lackoff, The brain’s concept, the role of sensory-motor system in conceptual structure, Università di Parma e della California, 2005.
- III) A. R. Damasio, Il sé viene alla mente. La costruzione del cervello
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CONCLUSIONI - Il Metodo SaM (Sense and Mind) nel trattamento del DANV: presentazione di un caso clinico
Ritengo che l’approccio riabilitativo con il metodo S.a.M. sia indicato per il trattamento del disturbo dell’apprendimento non verbale. Lavorando sulla ridefinizione dello spazio del corpo attraverso l’esperienza motoria si favorisce la diminuzione dell’impaccio e il miglioramento delle abilità di motricità fine e prassiche. L’utilizzo di diversi portali sensoriali e la precisa organizzazione
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PREMESSA - Il Metodo SaM (Sense and Mind) nel trattamento del DANV: presentazione di un caso clinico
Introduzione -Nei bambini con disturbo
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APPENDICE - Il Metodo SaM (Sense and Mind) nel trattamento del DANV: presentazione di un caso clinico
Figura complessa di Rey ( 19/07/2012)
A Copia
B
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BIBLIOGRAFIA - ALLEGATI - Il Gioco come Strumento Terapeutico nella Paralisi Cerebrale Infantile
- Ambrosini C., Il gioco in terapia neuropsicomotoria in Manuale di terapia psicomotoria dell’età evolutiva, Napoli, Cuzzolin editore, 2008, 209-219
- Broggi F. e Scollo O., Il setting riabilitativo e il corpo del terapista come strumento d’interazione con il bambino in Fondamenti di riabilitazione in età evolutiva (a cura di Valente D.), Roma, Ed. Carocci, 2009,
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CONCLUSIONI - Il Gioco come Strumento Terapeutico nella PCI
Gli obiettivi dell’elaborato sono stati il sottolineare gli elementi connotativi del gioco all’interno del setting terapeutico e del contesto ambientale, evidenziandone il valore nello sviluppo del bambino, tipico e non, e nel trattamento neuropsicomotorio.
I risultati emersi dalla somministrazione del questionario confermano l’ipotesi iniziale riguardante l’importanza del gioco in
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INTRODUZIONE - Il Gioco come Strumento Terapeutico nella Paralisi Cerebrale Infantile: considerazioni ed elementi connotativi
L’elaborato si
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BIBLIOGRAFIA - “Equitazione Terapeutica” - Intervento riabilitativo integrativo e non alternativo
- ALTIERI, R., ANGELINI, N., GIANNOTTI, A. (1994). La riabilitazione equestre: una prospettiva d’integrazione neuro – psichiatrica. Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, 61
- BIAGINI B, Allori P, Murano AC, Pasquinelli A Significato della Riabilitazione Equestre in soggetti con patologia psichiatrica grave In: Di Norscia G (Ed): Koinos Quaderni "Lavorare nelle strutture
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INTRODUZIONE - “Equitazione Terapeutica” - Intervento riabilitativo integrativo e non alternativo
INTRODUZIONE
Fin da piccola ho amato la natura
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CONCLUSIONI - “Equitazione Terapeutica” - Intervento riabilitativo integrativo e non alternativo
Abbiamo compreso come la relazione con il cavallo, proprio per le sue somiglianze e differenze rispetto alle relazioni sociali umane, offre al disabile un buon campo di esplorazioni, simulazioni e proiezioni.
La terapia si sviluppa proprio in virtù dell’analisi di questo immaginario, di questo modo di interagire e di comunicare tra i
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BIBLIOGRAFIA - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio dai 3 ai 6 anni in soggetti con sviluppo atipico
- American Psychiatric Association (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- American Psychiatric Association (2004), DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- Bayley N. (2009), Bayley-III Bayley Scales of Infant and Toddler Development - Third Edition, Giunti O.S.
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Trattamento neuropsicomotorio: Introduzione - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio
Le capacità coordinative sono influenzate da condizioni neurologiche, ambientali e psicologiche, da qui la necessità di offrire al bambino tutti gli stimoli necessari affinché si verifichi un buon funzionamento del sistema nervoso e in particolare dell’apparato senso-motorio e un’adeguata integrazione delle informazioni dei diversi sistemi percettivi. Ciò si traduce attraverso un’educazione
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CONCLUSIONI - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio dai 3 ai 6 anni in soggetti con sviluppo atipico
Partendo dall’ipotesi iniziale di questa tesi, a seguito di un’attenta valutazione del profilo motorio di bambini in età prescolare attraverso la somministrazione di test standardizzati, è stato possibile comparare il movimento in tre diverse patologie e accertarsi che sono presenti difficoltà motorie minori globali in disturbi evolutivi quali Disturbo dello Spettro dell’Autismo, Disabilità
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Discussione e Conclusioni - Proposta per un intervento riabilitativo integrato nella presa in carico del paziente con Atrofia Muscolare Spinale (SMA) I
Discussione
Dall’analisi della letteratura sono emersi pochi studi riguardanti la pratica riabilitativa per i bambini affetti da SMA tipo I (19,26,28,29,32,35,43,48,49,53), soprattutto per quanto riguarda la riabilitazione neuropsicomotoria (19,26,28,29).
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L’intento di questo scritto è stato di analizzare il percorso di presa in carico riabilitativa dei bambini affetti da SMA -
Bibliografia - Proposta per un intervento riabilitativo integrato nella presa in carico del paziente con Atrofia Muscolare Spinale (SMA) I
- Arnold WD, Kassar D, Kissel JT. Spinal muscular atrophy: diagnosis and management in a new therapeutic era. Muscle Nerve. 2015 Feb;51(2):157–67.
- Russman BS. Spinal Muscular Atrophy: Clinical Classification and Disease Heterogeneity. J Child Neurol. 2007 Aug 1;22(8):946–51.
- Thomas NH, Dubowitz V. The natural history of type I (severe) spinal muscular atrophy.
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BIBLIOGRAFIA - L’intervento Neuropsicomotorio Socio-Preventivo
- Manuale di Valutazione delle capacità genitoriali. APS-I: Assessment of Parental Skills Interviewdi Giovanni Battisti Camerini, Laura Volpini e Giovanni Lopez (2011); Percorsi evolutivi, Forme atipiche e tipichedi Paola Venuti (2007);
- Psicomotricità, Educazione e prevenzione. La progettazione in ambito socioeducativodi Luisa Formenti
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CONCLUSIONI - L’intervento Neuropsicomotorio Socio-Preventivo
La stesura della tesi qui presente è stata per me l’occasione di una maturazione personale e professionale. Ha rappresentato motivo di crisi, ma soprattutto di crescita spogliarmi delle vesti di allieva universitaria per, nel contesto della realizzazione del Progetto, indossare quelle di professionista in relazione con un’equipe multidisciplinare, con genitori problematici a livello personale
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PREFAZIONE - L’intervento Neuropsicomotorio Socio-Preventivo
Lo scopo di tale tesi di laurea è stato quello di ampliare sperimentalmente il campo di applicazione della pratica neuropsicomotoria preventivo-educativa con la finalità di utilizzarla: da una parte
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BIBLIOGRAFIA - La variazione dello stato comportamentale del bambino in risposta agli stimoli sonori in TIN
- Abou Turk C., Williams A.L., Lasky R.E. (2009). A randomized clinical trial evaluating silicone earplugs for very low bird weight newborns in intensive care, Journal Perinatology, 29 (5), 358-363.
- Als H., Duffy F.H., McAnulty G.B., Rivkin M.J., Vajapeyam S., Mulkern R.V., Warfield S.K., Huppi P.S., Butler S.C. Conneman N., Fischer C., Eichenwald E.C. (2004). Ealty Experience
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INTRODUZIONE - La variazione dello stato comportamentale del bambino in risposta agli stimoli sonori in TIN
Lo sviluppo neuropsicomotorio del feto avviene tra la ventiquattresima e la trentaquattresima settimana di età gestazionale nell’utero materno, il quale rappresenta un ambiente adatto ad una crescita
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CONCLUSIONI - La variazione dello stato comportamentale del bambino in risposta agli stimoli sonori in TIN
Sin dai primi rilevamenti, è possibile notare che l’inquinamento acustico, frutto di tanti fattori combinati, sia ovunque nettamente superiore a quanto consigliato da tutti gli studi riferibili alla care in TIN. Le percentuali estrapolate nella parte di studio riguardante le variazioni dello stato comportamentale del neonato, ci inducono a riflettere sulla significatività del
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AGGRESSIVITÀ - Introduzione Teorica
Definizioni a confronto
Il concetto di aggressività è stato da sempre oggetto di studio nei più svariati campi della ricerca. A livello semantico il termine include un ampio insieme di idee e una vasta gamma di fenomeni che a loro volta riflettono gli orientamenti, talvolta contrastanti dei vari ricercatori. Definirla come mero comportamento caratterizzato da
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BIBLIOGRAFIA - Dalla reazione alla relazione. La costruzione di senso con il bambino aggressivo
- American Psychiatric Association (2013) Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, fifth edition, Cortina Raffaello, Milano.
- Anderson L. T., Ernst M. (1994) Self injury in Lesch-nyhan disease. Journal of autism and developmental disorders, 24(1), pag. 67-
- Arnold EM, Goldston DB, Walsh AK, Reboussin BA, Daniel SS, Hickman E, Wood F
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CONCLUSIONI - Dalla reazione alla relazione. La costruzione di senso con il bambino aggressivo
Attraverso questa ricerca teorico-pratica, è possibile confermare che il trattamento neuropsicomotorio risulta valido ed efficace anche per affrontare problematiche comportamentali più circoscritte come l’aggressività.
I risultati ottenuti hanno evidenziato, nella media, non solo una diminuzione dei comportamenti aggressivi, ma soprattutto un miglioramento generale in quasi tutte le
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INTRODUZIONE - ABSTRACT - PREMESSA E SCOPO - Lettura ad alta voce e Comunicazione Aumentativa Alternativa: riabilitazione e partecipazione
ABSTRACT
Introduzione
La comunicazione nasce nell’uomo come bisogno primario e fondamentale per esprimere i propri pensieri, sentimenti, bisogni, desideri e,
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BIBLIOGRAFIA - Lettura ad alta voce e Comunicazione Aumentativa Alternativa: riabilitazione e partecipazione
- Alberti M., dispense incontro “Dislessia e lettura: un amore impossibile? Strategie di intervento e promozione”, Barzanò; Marzo 2016
- Aucouturier B., Darrault, I., e Empinet ,J.L., “La pratica psicomotoria. Rieducazione e terapia”, Armando Editore, pp. 73-74; 1989
- Berti E. e Comunello F., “Corpo e mente in psicomotricità. Pensare l’azione in educazione e terapia”,
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CONCLUSIONE - Lettura ad alta voce e Comunicazione Aumentativa Alternativa: riabilitazione e partecipazione
In questo lavoro di tesi la premessa basilare che ne fa da pilastro è che il fatto di comunicare, di scambiare idee ed emozioni con le persone che ci circondano, rientra nell’esperienza primaria di ciascuno di noi ¹²: nella comunicazione si apre la relazione con l’altro e si crea la nostra identità personale, di fatto "diventiamo noi stessi attraverso gli altri”²². Di conseguenza, la mancata
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INTRODUZIONE - Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: trattamento neuropsicomotorio integrato con utilizzo del sistema PECS per favorire la relazione e ridurre i comportamenti problema in bambini con Disturbi dello Spettro Autistico
Questa tesi si pone l’obiettivo, attraverso l’intervento neuropsicomotorio in bambini con Disturbi dello Spettro Autistico, di mostrare come insegnare l’utilizzo di un sistema di comunicazione aumentativa
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Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: BIBLIOGRAFIA
- Aggio F., (2012). Inquadramento psicopatologico dei comportamenti dirompenti associati ai Disturbi dello Spettro Autistico e diagnosi differenziale con i comportamenti problema.
- American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and statistical manual of mental disorders – forth edition *Text Revision. APA, Washington.
- American Psychiatric
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Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: CONCLUSIONI
In conclusione, possiamo affermare che i bambini con Disturbi dello Spettro Autistico spesso attuano comportamenti problema ed è compito del terapista, con la collaborazione della famiglia e della scuola, capire la funzione del comportamento, prima di iniziare qualsiasi intervento atto a limitarne il numero e l’intensità. Possono essere causati sia da deficit comunicativi, ma anche da
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LA SINDROME DI MOEBIUS: epidemiologia, classificazione ed eziopatogenesi
Definizione
La Sindrome di Moebius, anche detta “diplegia facciale congenita” o “paralisi del VI e VII paio di nervi cranici” o “paralisi oculo-facciale congenita”, è una malattia congenita non-progressiva rara, caratterizzata da una paralisi completa o parziale del VI e del VII nervo cranico, sia unilaterale che bilaterale, frequentemente accompagnata
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CONCLUSIONI - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
Entrambi i casi si sono rivelati estremamente interessanti dal punto di vista clinico: ridotta sensibilità e motilità a livello dell’emilato facciale destro, della zona orale e periorale, deficit visivo importante e sviluppo motorio influenzato da tali deficit neurosensoriali. Altrettanto interessante è stato anche verificare come queste difficoltà, all’interno di ogni singolo caso, sono
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LA SINDROME DI MOEBIUS: prognosi, diagnosi e terapia
Prognosi e Diagnosi
La sindrome di Moebius non ha carattere evolutivo, anche se ne derivano deficit morfologici e funzionali primari e secondari ed inoltre disfunzioni sia maggiori che minori durante lo sviluppo (“Dalla Diagnosi All’Intervento: analisi di casi clinici” di O. Picciolini, G. Lucco, G. Presezzi, C. Megliani, S. Castelletti, G. Mauceri, D. Clerici, F. Mosca,
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Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
Casistica
Il campione è costituito da 2 bambine, della stessa età circa ( 3 e 4 mesi), a cui è stata fatta la diagnosi di Sindrome di Moebius. Entrambe, attraverso percorsi differenti, sono arrivate presso il nostro centro, il Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile (UOC B) di Roma “La Sapienza”, dove è avvenuta la loro presa in carico.
I due casi si sono
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BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
- Anastasi G., Capitani S., Carnazza M.L., Cinti S., Cremona O., De Caro R., Donato R.F., Ferrario V.F., Fonzi L., Franzi A.T., Gaudio E., Geremia R., Giordano Lanza G., Grossi C.E., Gulisano M., Manzoli F.A., Mazzotti G., Michetti F., Miscia S., Mitolo V., Montella A., Orlandini G., Paparelli A., Renda T., Ribatti D., Ruggeri A., Sirigu P., Soscia A., Tredici G., Vitale M.,
- I Nervi Cranici ...
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INTRODUZIONE - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
“Il terapista deve diventare un attivo problems solver utilizzando ampie conoscenze di base per individuare modalità e strategie che aiutino il singolo paziente a
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Strategie per la Comunicazione
Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)
In età evolutiva, più dello 0,5% della popolazione presenta disabilità complesse della comunicazione che, in assenza di adeguati interventi, interferiscono in modo significativo con lo sviluppo, in particolare nell’ambito cognitivo e relazionale. Diventa allora necessario potenziare le modalità di comunicazione esistenti, affiancandole
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Approccio “specifico” ai disturbi non Sociali
Autismo a Basso Funzionamento
Conoscere lo stato mentale del bambino è importante per determinare il suo livello futuro di funzionamento.
Questa è una chiave di criterio importante nella diagnosi dell'autismo quando si prova a stabilire una discrepanza fra il livello delle funzioni sociali del bambino e le sue funzioni cognitive ed adattive totali. Come è vero per i
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INTRODUZIONE - Comportamenti non sociali nei Disturbi dello Spettro Autistico
Definizioni
La parola autismo deriva dal greco autòs che significa “se stesso” proprio perché, come modello particolare di struttura
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Sintomi sociali e sintomi non sociali
Caratteristiche
L'autismo si trova a volte associato ad altri disturbi che alterano in qualche modo la normale funzionalità del Sistema Nervoso Centrale: epilessia, sclerosi tuberosa, sindrome di Rett, sindrome di Down, sindrome di Landau-Klefner, fenilchetonuria, sindrome dell'X fragile, rosolia congenita. Disordini geneticamente riconducibili ad una alterazione dei normali
... - Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS) ...
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CONCLUSIONI - Comportamenti non sociali nei Disturbi dello Spettro Autistico
Conclusioni Finali - In questa ultima parte desidero porre alcune considerazioni personali volte soprattutto ad analizzare due aspetti riguardanti la vita quotidiana del rapporto con il bambino autistico:
- importanza dell’intervento psicomotorio;
- il ruolo ed il sostegno alla famiglia.
Importanza dell’intervento
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Approccio Farmacologico e Dietetico nei Disturbi dello Spettro Autistico
Approccio Farmacologico
Nel vasto capitolo dei Disturbi Pervasivi di Sviluppo (sindromi autistiche e condizioni cliniche collegate) (DPS), gli studi sul versante farmacologico sono ancora pochi e molto raramente di tipo controllato; ciò appare dovuto alla scarsità di conoscenze tuttora presenti riguardo all'eziologia o anche solo ai meccanismi fisiopatogenetici implicati. In questo
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Approcci riabilitativi di tipo evolutivo
Intervento di sviluppo relazionale
RDI è un acronimo per Relationship Development Intervention, che, tradotto, significa Intervento per lo Sviluppo Relazionale.
Questa terapia è stata sviluppata dal Dr. Steven Gutstein e mira a risolvere i problemi di tipo relazionale e sociale presenti nelle persone ASD (= con un disturbo dello spettro autistico).
L’intervento si
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Approcci riabilitativi di tipo comportamentale
Il metodo ABA
"I disturbi autistici" Per disturbi autistici si intende tutta la gamma dei disturbi autistici, lievi o importanti che siano, che corrispondono ai criteri del manuale diagnostico DSM-IV per i Disturbi Autistici (PDD) oppure PDD-NOS. I disturbi autistici sono dei disturbi che si collocano all'interno di uno spettro, cioè esiste una gamma variabile di
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Presa in carico dei Comportamenti non sociali
Presa in carico
Il processo diagnostico permette di raccogliere una serie di informazioni che vengono utilizzate, da un lato, per inserire i sintomi presentati dal bambino in una definita categoria nosografia (diagnosi nosografia), e, dall’altro, per conoscere i punti di forza e quelli di debolezza del bambino (diagnosi funzionale), e per costruire su di esse il progetto
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BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA - Comportamenti non sociali nei Disturbi dello Spettro Autistico
Bibliografia
- Asperger H., Bizzarri, isolati e intelligenti, a cura di Nardocci F., Erickson, Trento, 2003;
- Aucouturier B. “Il metodo Aucouturier. Fantasmi d’azione e Pratica Psicomotoria”; trad. it. di Giovanardi F., Milano, Franco Angeli, 2005;
- Aucouturier B., Darrault I., Empinet J.L., “La pratique psychomotrice. Reéducation et thérapie”; Paris, Doin
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BIBLIOGRAFIA - La Valutazione Clinica Funzionale Neuropsicomotoria: Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni
BROGGI F., SCOLLO O., “Lezioni scienze psicomotorie e riabilitative”, corso di laurea in Terapia della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva.
CENTRO DI BIOETICA DELL'UNIVERSITA CATTOLICA DI MILANO, FONDAZIONE CARLO BESTA, MURINET. Atti del convegno “Etica, Diritti e Disabilità. Ricerca, formazione e pratica clinica”; Milano 2 dicembre 2010.
DE POLO G.,PRADAL M. ,BORTOLOT S.
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CONCLUSIONI - La Valutazione Clinica Funzionale Neuropsicomotoria: Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni
L’ICF-CY si è mostrato uno strumento utile alla valutazione clinica funzionale del soggetto.
L’applicazione della ICF-CY checklist 0-3 anni, tuttavia, ha messo in rilievo i limiti propri dello strumento checklist; si è resa necessaria quindi l’ottimizzazione di questo.
Si ritiene che la nuova ICF-CY checklist 0-3 anni permetta al professionista del servizio U.O.N.P.I.A. di
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Descrizione della nuova ICF-CY checklist 0-3 anni
6.3. Descrizione della nuova ICF-CY checklist 0-3 anni
Durante il suo utilizzo, l’ICF-CY si è mostrato uno strumento applicabile agli scopi della valutazione e dell’intervento riabilitativo nel servizio U.O.N.P.I.A dell’Azienda Ospedaliera S.Gerardo di Monza; tuttavia la checklist, considerata un facilitatore nell’utilizzo del manuale, si è mostrata, al contrario, uno strumento di
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Ottimizzazione della ICF-CY checklist 0-3 anni
In seguito all’analisi quantitativa e qualitativa dei risultati ottenuti dall’applicazione dell’ICFCY checklist 0-3 anni, sono stati ottenute delle basi empiriche su cui impostare l’ottimizzazione della checklist.
Di seguito la ICF-CY checklist 0-3 anni riformulata per l’utilizzo nelle U.O.N.P.I.A dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza.
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ICF-CY CHECKLIST 0-3 ANNI - Progettazione e attuazione dello studio
Parte seconda: Progettazione e attuazione dello studio
Materiali e metodiCampione
Per l’applicazione della ICF-CY checklist 0-3 anni si è individuato un campione di bambini di età compresa tra 0 anni e 2 anni e 11 mesi, con presa in carico abilitativa/riabilitativa neuromotoria presso i poli territoriali di Monza e di Lissone dell’U.O.N.P.I.A. dell’Azienda
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La classificazione ICF
Parte prima: Inquadramento teorico
Dall’ICIDH all’ICF
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, da adesso chiamata in breve OMS, a partire dalla seconda metà del ‘900, inizia ad elaborare differenti strumenti di classificazione delle patologie organiche, psichiche e comportamentali.
Dopo la pubblicazione nel 1970 dell’ ”International Classification of
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INTRODUZIONE - La Valutazione Clinica Funzionale Neuropsicomotoria: Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni
Questa tesi nasce nell’ambito di un progetto di ricerca pluriennale all’interno del percorso formativo per Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva del
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Elenco degli allegati - Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni
- Allegato 1a: linee guida per la compilazione dell’ICF-CY checklist
- Allegato 1b: ICF-CY checklist 0-3 anni
- Allegato 1c: parallelo protocollo osservativo neuropsicomotorio - codici ICF-CY( 0-3 anni)
- Allegato 2: tabella VI – Bambini entro il primo anno di vita
- Allegato 3: tabella VII – Bambini oltre il primo anno di vita
- Allegato
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Il trattamento della disabilità intellettiva - CONCLUSIONI
Sempre facendo riferimento alla Tabella 2 si possono trarre le seguenti conclusioni:
tutti i bambini sono migliorati sia nelle abilità prassiche che nelle funzioni esecutive, confermando quindi il legame tra queste due funzioni.
I due bambini che sono migliorati nelle funzioni adattive presentano entrambi funzioni esecutive "quasi del tutto presenti", mentre differiscono nelle
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Valutazione e trattamento neuropsicomotorio del bambino con disabilità intellettiva - BIBLIOGRAFIA
- [1] American Association on Mental Retardation "Ritardo mentale. Definizione, classificazione, sistemi di sostegno e quaderni di lavoro" 10^ edizione Vannini 2005
- [2] American Psychiatric Association (APA) "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders- Fourth Edition (DSM-IV) 1994 pagg. 53-61
- [3] American Psychiatric Association (APA) "Diagnostic and
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Il trattamento della disabilità intellettiva - APPENDICI
APPENDICE 1
ELENCO TEST SOMMINISTRATI
Aree funzionali
Settori d'indagine
Test
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Il trattamento della disabilità intellettiva - RISULTATI
Dal confronto tra la valutazione dei bambini a giugno e la rivalutazione a ottobre stato verificato ( Tabella 2):
un miglioramento nelle abilità prassiche da parte di tutti i bambini che in media sono passate da "assenti" a "emergenti", un miglioramento nelle funzioni esecutive da parte di tutti i bambini che in media sono passate da "emergenti" a "quasi del tutto presenti", un
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Il trattamento della disabilità intellettiva - STUDIO DESCRITTIVO - MATERIALI E METODI
STUDIO DESCRITTIVO
Introduzione
L'obiettivo dello studio è quello di analizzare la capacità adattiva del bambino con disabilità intellettiva, con particolare attenzione alle abilità prassiche e alle funzioni esecutive, fondamentali per favorire questo adattamento. Inoltre si vuole porre l'attenzione sullo sviluppo di queste abilità, che si influenzano le une con le altre e
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Trattamento neuro e psicomotorio del bambino con disabilità intellettiva
"Si fa presto a dire che bisogna sviluppare le funzioni, tutti lo fanno, ma il problema diventa più difficile quando bisogna dire quale funzione sviluppare e come. Vi suggerisco di tenere sempre presente che la persona nella sua globalità è fatta di funzioni diverse che interferiscono fra loro, per questo la strategia funzionale favorisce le iniziative che conducono a mettere in atto un
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Disprassia e disabilità intellettiva
Introduzione: prassia e disprassia
Prima di poter parlare di disprassia è necessario introdurre il termine "prassia".
Secondo la definizione di Piaget, ripresa successivamente da altri autori come Ajuriaguerra e Stamback, "le prassie non sono semplicemente movimenti, ma sistemi di movimenti coordinati in funzione di un'interazione e di un risultato." Gli autori francesi
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Disabilità intellettiva - ASPETTI GENERALI
Introduzione
Per poter parlare di disabilità intellettiva bisogna intanto definire l'intelligenza. Sono stati fatti molti tentativi nel corso del tempo per darne una definizione esaustiva: fino alla fine degli anni '90 si parlava ad esempio di fattore generale "g" e l'intelligenza veniva considerata come un'abilità generale, a sé stante, che l'individuo possiede o non possiede,
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Deficit delle funzioni esecutive e disabilità intellettiva
Le Funzioni Esecutive: definizione
Le funzioni esecutive (FE) sono difficili da definire in quanto le competenze che compongono questa funzione non sempre si possono sovrapporre tra loro. In termini generali si riferiscono al controllo volontario della mente che può essere richiesto per affrontare in modo efficace ogni tipo di situazione soprattutto durante abilità come la
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Valutazione e trattamento neuropsicomotorio del bambino con disabilità intellettiva: analisi del funzionamento esecutivo e delle prassie all’interno del profilo di sviluppo adattivo
INTRODUZIONE
Questa tesi concerne il trattamento neuro e psicomotorio della disabilità intellettiva con
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