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ABSTRACT - INTRODUZIONE - La terapia neuro e psicomotoria: una risorsa riabilitativa per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in età evolutiva

Tesi di Laurea di: Chiara CIRACI - La terapia neuro e psicomotoria: una risorsa riabilitativa per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in età evolutiva. - Università degli Studi di Milano - Anno Accademico 2021-2022.

ABSTRACT

Introduzione

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DAN) sono considerati dal DSM V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) malattie mentali complesse caratterizzate “da un persistente disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale”. (American Psychiatric Association). Necessitano di un trattamento integrato e di un’equipe riabilitativa multidisciplinare, che preveda sia una riabilitazione alimentare e fisica che un percorso di psicoterapia, con una presa in carico che si articoli su diversi livelli assistenziali. (Zanna, Castiglioni, Chianello, & Criscuolo, I disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva, 2019).

Fondamentale risulta essere l’attività di prevenzione; ad oggi, infatti, l’esordio di tali disturbi è sempre più precoce, interessando soprattutto individui in età evolutiva. È necessario quindi intervenire su quegli aspetti che possono essere cruciali per lo sviluppo e per il mantenimento della patologia alimentare, tra cui il rapporto con i familiari, in particolare con il caregiver, il senso di autostima e di autoefficacia, la percezione di sé, l’immagine corporea e la capacità di autoregolazione emotiva. In tal senso, un intervento precoce che prenda in considerazione la globalità del bambino e che possa intervenire fin dalla più tenera età con un approccio olistico, può essere rappresentato dalla terapia neuro e psicomotoria, che, come sottolineato nel Core Competence, “è una terapia globale perché́ se il corpo rappresenta la totalità̀ della persona nella sua unità psicosomatica e se il movimento e le azioni sono l’origine ed è l’espressione esteriore dell’intera personalità̀, allora il lavoro terapeutico può̀ essere pensato solo in una dimensione di totalità̀ e unità al fine di ottenere la maggiore autosufficienza e la maggiore autonomia, sollecitando i mezzi più̀ idonei per migliorare lo sviluppo globale”. (Core Competence)

Obiettivi

Tale progetto di tesi intende evidenziare in che modo la figura del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, inserita all’interno dell’equipe multidisciplinare dei pazienti con DAN in età evolutiva, possa rappresentare una risorsa riabilitativa efficace. Per fare questo sottolinea e si sofferma sugli elementi cruciali della storia di tali patologie, come i fattori di rischio e gli aspetti, corporei, emotivi e cognitivi, coinvolti nella manifestazione del disturbo, a cui il TNPEE, grazie la sua specificità di intervento, potrebbe rivolgersi con un approccio globale, mirando allo sviluppo armonico e adattivo del bambino, partendo dalla sua corporeità e dal suo agire spontaneo.

Materiali e metodi

Il seguente lavoro è da considerarsi una revisione di letteratura. È stata effettuata un’approfondita attività di ricerca avanzata e analisi della letteratura tramite consultazione delle banche dati internazionali di PubMed ed Embase. Sono stati quindi selezionati, in seguito a lettura in full text, solo quegli articoli che risultavano essere coerenti con gli obiettivi di tale progetto. La stessa procedura è stata svolta con la consultazione e la lettura di diverse opere cartacee reclutate nelle biblioteche del territorio. Sono perciò state reclutate tutte quelle fonti che rispecchiavano e rispondevano ai criteri di inclusione di tale progetto, tra cui siti web e dispense universitarie.

Risultati

Dalla ricerca effettuata non risultano evidenze riguardo la presa in carico di pazienti con DAN in età evolutiva trattati tramite terapia neuro e psicomotoria. In questo scenario, il caso clinico riportato nello studio di Cartacci e Riva rappresenta dunque un’eccezione. Il TNPEE ad oggi non è infatti considerato tra gli specialisti dell’equipe riabilitativa di tali disturbi.

Sono diversi però gli autori che sottolineano l'importanza di un approccio multidimensionale, globale e integrato nella valutazione e nel trattamento di tali patologie, valutando i possibili legami esistenti tra fattori organici, psicogenetici e relazionali nell'origine e nel decorso dei disturbi dell'alimentazione nell'infanzia e nella prima infanzia. (Lucarelli, 2003)

Conclusioni

Considerata la metodologia e la specificità di intervento con cui opera il TNPEE, il quale, tramite il gioco, all’interno di una cornice ludica, interviene con uno sguardo globale e olistico nella riabilitazione delle varie aree dello sviluppo del bambino, non è difficile pensare come nel trattamento di tali patologie, l’intervento neuro e psicomotorio possa essere una risorsa importante per il loro trattamento e il loro follow-up.

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