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Si è spento Domenica 6 aprile 2008 a Hyeres (Francia) il Professor Andrè Lapierre.

lapierreLa notizia solleva l’inevitabile dolore da parte di tutte le persone che lo hanno conosciuto o incontrato durante la sua intensa attività in Italia tra gli anni 70 e 90. Un uomo straordinario che ha saputo dare un contributo notevole al mondo educativo e terapeutico, sin dagli anni 50, quando le sue idee furono determinanti per lo sviluppo e la diffusione della Psicomotricità.
Con J. Picq, P. Vayer, B. Aucouturrier è stato il creatore della Psicomotricità e nel 1968 fondò la Società Francese di Educazione e Rieducazione Psicomotoria. Fu ideatore della Psicomotricità Relazionale e nel 1988 dell’Analisi Corporea Della Relazione, con la figlia Anne. Moltissime sono le interviste rilasciate a giornali e riviste dei 6 paesi dove ha lavorato: Italia, Francia, Spagna, Canada, Argentina e Brasile dove 2 anni fa ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università di Rio De Janeiro.

Moltissime le sue presenze nei maggiori Congressi Internazionali ed all'interno delle Università di tutto il mondo.

André Lapierre consegue il diploma superiore in Educazione Fisica, insegna Kinesiterapia a Parigi dal 1946 e pubblica un'opera ponderosa, “La rieducazione fisica” in tre volumi di 2000 pagine, che servirà da fondamento teorico per numerosi studenti in Europa e America Latina.

Lavora per 15 anni con i bambini di un Centro di Rieducazione fisica e pratica la vertebroterapia. Questa esperienza lo porta a rimettere in discussione il suo orientamento meccanicistico, attribuendo un'importanza sempre crescente alla qualità della relazione. Orientatosi inizialmente verso una concezione cognitivista, si sposta poco a poco verso una concezione psicoanalitica dell’espressione corporea, sia all'interno dell'esperienza rivolta alla prima infanzia, con bambini affetti da disturbi psichici e motori, sia con gruppi di formazione per adulti, realizzati in diversi paesi del mondo: Italia, Francia, Spagna, Canada, Argentina e Brasile. Andrè Lapierre arriva a collocare la sua riflessione psicomotoria all'interno di un'ottica psicoanalitica, considerando il "gioco libero" come spazio equivalente a quello riconosciuto classicamente all’associazione libera o al sogno.

Infrangendo il tabù del contatto corporeo, sottolinea l’importanza fondamentale del desiderio fusionale all'interno del percorso di analisi corporea della relazione; insistendo sul simbolismo degli oggetti come spazio significativo di rappresentazione delle dinamiche intra ed interpersonali, approfondisce in particolar modo la propria ricerca rispetto all'antagonismo delle pulsioni: non solo tra Eros e Thanatos, ma anche tra Eros e Ares, Amore e guerra. Il riconoscimento dell'importanza dei momenti di regressione e di catarsi all'interno del percorso terapeutico e formativo di gruppo, contestualmente allo studio sulle modificazioni dello stato di coscienza nelle dinamiche interpersonali, lo vedono all'avanguardia nell'ambito della ricerca relativa all'importanza dei neurotrasmettitori nello sviluppo dell'individuo, collocato all'interno di una costante dinamica relazionale.

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