Metodo Kabat
Kabat e la sua scuola hanno dato per primi valore :
- al processo per cui uno stimolo, trasmesso tra cellule nervose, facilita il successivo passaggio a breve distanza di un'altro stimolo ( facilitazione temporale);
- al processo per cui uno stimolo riflesso puo' venire rafforzato (facilitazione spaziale) od inibito da stimoli di diversa provenienza che arrivano alle stesse cellule nervose;
- alla conoscenza di meccanismi di connessione fra cellule nervose:Questa conoscenza avrebbe permesso di sfruttare al meglio cellule ancora integre e presenti nelle neurolesioni centrali e periferiche.
Le principali premesse del suo metodo sono:
- il movimento volontario deve essere interpretato come il risultato di un lavoro integrato e coordinato di tutta la muscolatura;
- la mancanza di forza propria delle insufficienze motorie deve venire combattuta per mezzo di un'ipereccitazione e del coinvolgimento di tutte le cellule ancora funzionanti risultati ottenuti opponendo una resistenza al movimento;
- il contatto o la compressione manuale del terapista puo' intervenire come mezzo di stimolazione plurisensitiva;
- la ripetizione di processi di facilitazione e d'inibizione determina lo schema temporo-spaziale del movimento;
- la ripetizione della combinazione ottimale di stimoli facilitanti e inibenti determina una risposta senso-motoria automatica e corretta,fenomeno fondamentale per l'apprendimento;
- le stimolazioni verbali possono favorire i movimenti svolgendo un ruolo per l'organizzazione del comportamento motorio.
È un metodo che richiede un certo grado di collaborazione da parte del paziente e che non ha avuto molta applicazione in età evolutiva.