MATERIALI, METODI e RISULTATI - Lo Sviluppo Psicomotorio: Osservazione del processo di apprendimento attraverso le Scale Ordinali di Užgiris-Hunt
Materiali e Metodi
Materiali e Metodi
Campione
Per la realizzazione dello studio è stato scelto un campione di 11 bambini di età compresa tra 14 mesi circa e 24 mesi circa di età cronologica; tutti i bambini frequentano l’Asilo Nido “Il Germoglio” di Sovico6. L’Asilo Nido “Il Germoglio” accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni, per un massimo di 21 bambini; i piccoli sono suddivisi in due gruppi più piccoli: il gruppo dei lattanti 3-18 mesi ed il gruppo dei divezzi e mezzani di età 18-36 mesi. Gli spazi sono strutturati per rispondere in modo ottimale alle esigenze dei bambini; il Nido dispone di un salone comune, attrezzato con angolo lettura ed angolo psico-motorio, utilizzato per il momento dell’accoglienza e del gioco pomeridiano. Ci sono poi due spazi per ciascuno dei due gruppi, attrezzati con salette per il gioco, sala mensa e servizi. Per i mesi estivi, il Nido è dotato di un ampio giardino; grande rilevanza viene data ai rapporti con le famiglie e con le strutture circostanti (biblioteca comunale, scuola dell’infanzia e Polizia Locale).
Degli undici bambini presi a campione 5 sono femmine e 6 sono maschi. Un maschio è figlio di genitori entrambi di origine nord Africana, ormai in Italia da molti anni, il bambino è nato in Italia ed in famiglia sente parlare i genitori in italiano ed in francese, mentre una bambina ha origini Asiatiche, anche lei è nata in Italia ed i suoi genitori parlano in famiglia sia la loro lingua originaria sia l’italiano. Due bambini, un maschio ed una femmina, sono gemelli eterozigoti, cresciuti nello stesso ambiente con le medesime cure da parte dell’ambiente.
Tutti i bambini campione della ricerca hanno almeno un fratello od una sorella maggiori e vivono in famiglia con entrambi i genitori naturali.
Strumenti
Scheda Anagrafica (Allegato 1)
Per ogni bambino è stata compilata prima dell’osservazione una scheda anagrafica che riporta alcuni dati significativi riguardanti l’inserimento al Nido, i ritmi sonno veglia e le condotte alimentari; in rispetto alla privacy di ogni bambino e della loro famiglia, ad ogni piccolo è stato assegnato un numero.
La scheda anagrafica, nello specifico, prevede le seguenti voci:
- numero del bambino;
- sesso del bambino, al quale viene assegnato un punteggio di 0 per le femmine e di 1 per i maschi;
- anno di frequenza;
- età in mesi al momento dell’inserimento;
- età in mesi al momento della somministrazione del test;
- tipologia di inserimento: sono state individuate tre tipologie di gruppo in cui inserire i bambini, rispetto alle modalità dell’inserimento. È stato assegnato un punteggio da 1 a 3 secondo i seguenti criteri:
- 1 punto -7 inserimento lungo, molto difficoltoso, con necessità di allungarsi nel tempo;
- 2 punti -7 tempi più lunghi rispetto alla media e difficoltà al momento del distacco;
- 3 punti -7 tempi previsti dal Nido, senza problemi;
- ritmi sonno-veglia a casa: le informazioni sono state raccolte dalle educatrici all’interno dei colloqui periodici che svolgono con la famiglia. Anche in questo caso sono state individuate tre tipologie di gruppo in cui inserire i bambini rispetto alle caratteristiche dei ritmi sonno-veglia. È stato assegnato un punteggio da 1 a 3, utilizzando i seguenti criteri:
- 1 punto -7 il bambino richiede la presenza di una persona di fianco al lettino ed impiega molto tempo per addormentarsi, oppure si addormenta solo in braccio;
- 2 punti -7 il bambino si agita nel lettino per alcuni minuti e richiede il contatto di un peluche;
- 3 punti -7 il bambino è in grado di addormentarsi da solo in tempi relativamente brevi;
- ritmi sonno-veglia al Nido: da me osservati direttamente al Nido; sono state individuate tre tipologie di gruppo, con punteggio da 1 a 3, utilizzando i seguenti criteri:
- 1 punto -7 il bambino richiede la presenza di una persona di fianco al lettino ed impiega molto tempo per addormentarsi, oppure si addormenta solo in braccio;
- 2 punti -7 il bambino si agita nel lettino per alcuni minuti e richiede il contatto di un peluche;
- 3 punti -7 il bambino è in grado di addormentarsi da solo in tempi relativamente brevi;
- condotte alimentari a casa: le informazioni sono state raccolte dalle educatrici durante i periodici colloqui tenuti con la famiglia. Sono state individuate tre tipologie di gruppo in cui inserire i bambini rispetto alle caratteristiche delle condotte alimentari. È stato assegnato un punteggio da 1 a 3, utilizzando i seguenti criteri:
- 1 punto -7 il bambino deve essere aiutato (imboccato) dall’adulto e si rifiuta si assaggiare cibi nuovi;
- 2 punti -7 il bambino assaggia alcuni cibi e riesce a mangiare in autonomia, richiedendo a volte l’intervento dell’adulto;
- 3 punti -7 il bambino è in grado di mangiare autonomamente, senza richiedere l’intervento dell’adulto e assaggia tutti i cibi;
- condotte alimentari al Nido: da me osservati direttamente al Nido; sono state individuate tre tipologie di gruppo, con punteggio da 1 a 3, utilizzando i seguenti criteri:
- 1 punto -7 il bambino deve essere aiutato (imboccato) dall’adulto e si rifiuta si assaggiare cibi nuovi;
- 2 punti -7 il bambino assaggia alcuni cibi e riesce a mangiare in autonomia, richiedendo a volte l’intervento dell’adulto;
- 3 punti -7 il bambino è in grado di mangiare autonomamente, senza richiedere l’intervento dell’adulto e assaggia tutti i cibi.
Scale Ordinali di Užgiris e Hunt (Allegato 2)
Užgiris e Hunt, per costruire le scale, si sono avvalsi delle teorie di Piaget: la prima tappa della realizzazione è stata quella di elencare le situazioni usate originariamente da Piaget nell’evocare le azioni più caratteristiche dei diversi stadi di sviluppo, la seconda fase è stata la creazione di situazioni-stimolo da sottoporre ai bambini, coinvolti nello studio; tutte le situazioni-stimolo sono state raggruppate in cinque gruppi di età e non per settori, come inizialmente ipotizzato.
Sono state così create sei scale, suddivise in sottoscale e in item, ognuna riguardante una specifica competenza dl bambino; gli item sono organizzati in modo da rispettare lo sviluppo delle competenze, seguendo l’evoluzione delle capacità del bambino rispetto all’età del soggetto7.
Gli items devono essere proposti al bambino in un ambiente a lui molto famigliare, senza stravolgere più di tanto la routine; l’esaminatore deve cercare di essere il meno invadente possibile. Alle volte si chiede l’aiuto dei genitori e delle educatrici, se ci troviamo in un contesto di Asilo Nido.
Le sei scale sono così strutturate:
- Scala I, lo sviluppo della capacità di seguire con lo sguardo e la permanenza degli oggetti; questa serie si accentra su ciò che Piaget ha definito “costruzione dell’oggetto”, essa riguarda lo sviluppo della nozione di oggetti dotati di un’esistenza indipendente. La prima scala è suddivisa in 5 sottoscale, per un totale di 15 items; i primi due items costituiscono la prima sottoscala che valuta la capacità di seguire visivamente un oggetto, dal terzo al settimo items abbiamo la seconda sottoscala che guarda la capacità di cercare oggetti nascosti in modo semplice. La terza sottoscala comprende gli items otto e nove e va a vedere la capacità di ricercare un oggetto in seguito ad occultamenti complessi, la quarta sottoscala comprende dal decimo al tredicesimo items e riguarda la capacità di cercare un oggetto in seguito ad uno spostamento invisibile; gli ultimi due items appartengono alla quinta sottoscala che valuta la capacità di cercare un oggetto dopo una serie di spostamenti successivi invisibili.
- Scala II, lo sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati; si compone di quattro sottoscale 12 items: la prima con l’item uno e due valuta lo sviluppo della coordinazione occhio-mano, la seconda lo sviluppo nella differenziazione tra mezzi e scopi e comprende gli items dal terzo al quinto, alla terza compete lo sviluppo nell’uso degli oggetti e le relazioni tra gli oggetti come mezzi (items da sei a dieci) e la quarta valuta l’anticipazione nella risoluzione di problemi, comprendendo gli items undici e dodici.
- Scala IIIa, lo sviluppo dell’imitazione vocale; composta da due sottoscale e 6 items. La prima sottoscala comprende i primi tre items e valuta la capacità di differenziare le produzioni vocali, mentre la seconda con i secondi tre items valuta lo sviluppo nell’imitazione di modelli sonori.
- Scala IIIb, lo sviluppo dell’imitazione dello sviluppo gestuale; composta da due sottoscale e 4 items. La prima sottoscala comprende i primi due items e valuta la capacità di imitare gesti famigliari, mentre la seconda con i secondi due items valuta l’imitazione di gesti non famigliari.
- Scala IV, lo sviluppo della causalità operazionale; è formata da 7 items, suddivisi tra due sottoscale: la prima, composta da tre items valuta la capacità di prolungare l’attenzione su stimoli interessanti, mentre la seconda composta da quattro items va a vedere il comportamento del soggetto di fronte ad azioni che causa uno spettacolo interessante.
- Scala V, la costruzione di relazioni spaziali tra gli oggetti; composta da 11 items suddivisi in due sottoscale: la prima valuta, con l’ausilio di 5 items, lo sviluppo nella localizzazione degli oggetti nello spazio, mentre la seconda è formata da 6 items che valutano lo sviluppo nell’apprezzamento delle relazioni spaziali tra gli oggetti.
- Scala VI, lo sviluppo di schemi di relazione con gli oggetti; in un’unica scala composta da tre items corposi che vanno a valutare il comportamento del soggetto di fronte a singoli oggetti semplici, a più oggetti contemporaneamente ed ad oggetti di significato sociale.
All’interno di ogni items vi è una breve descrizione di una serie di risposte date da bambini a cui è stato somministrato il test in fase di studio; le azioni sono ordinate secondo un livello crescente di complessità ed ogni azione è indicata a una lettera dell’alfabeto. Ad ogni lettera è assegnato un punteggio (a 1 punto, b 2 punti, …, f 6 punti, …ecc.), utile ai fini dell’elaborazione dei dati per trarre il profilo dello sviluppo.
Disegno dello Studio
Per poter somministrare le Scale Ordinali di Užgiris e Hunt al gruppo campione di undici bambini, è stato necessario ottenere l’approvazione del Comune di Sovico prima di avviare una fase di studio con le educatrici dell’Asilo Nido.
Prima fase: esame del testo e degli items per verificare la fattibilità dell’esperienza. Alle educatrici sono state spiegate, utilizzando le istruzioni del manuale di Užgiris e Hunt, le modalità di somministrazione delle prove, alle quali si sono sempre attenute in modo ineccepibile.
Seconda fase: trovare un accordo e delle soluzioni per poter somministrare le prove senza alterare la routine quotidiana dei bambini e senza risultare troppo invadenti nelle loro attività. Le educatrici si sono impegnate ad inventare delle storie, dei giochi e dei momenti in cui fosse possibile osservare le riposte dei bambini alle diverse situazioni-stimolo. Con le educatrici si è deciso di partire dall’imitazione gestuale e vocale, per passare alla risoluzione ed anticipazione dei problemi, continuando con la permanenza e l’inseguimento degli oggetti e terminando con la causalità operazionale e la costruzione di relazioni spaziali tra gli oggetti.
Terza fase: per due giornate è stato osservato il gioco libero dei bambini al’interno degli spazi del Nido, l’osservatore era presente nella stanza senza intervenire e rimanendo esterno, un graduale inserimento per non risultare troppo invadente e per iniziare a conoscere i bambini.
Quarta fase: con l’aiuto delle educatrici, è iniziata la somministrazione delle Scale: rimanendo l’osservatore sempre esterno alle attività, mentre le educatrici svolgevano tutto il lavoro di interazione e di proposta degli items; si è sempre lavorato in equipe, confrontandoci ogni qual volta ci fosse un dubbio circa l’adeguatezza delle proposte.
Quinta fase: dopo ogni giornata di lavoro l’osservatore ha compilato le schede riassuntive delle risposte alle singole situazioni-stimolo proposte ai bambini (vedi tabelle 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 in Risultati).
Sesta fase: prima di lasciare il Nido ho raccolto tutte le informazioni utili alla compilazione della scheda anagrafica, intervistando le educatrici. La scelta di raccogliere i dati anagrafici e anamnestici solo alla fine è stata una scelta dettata dalla necessità di influenzare il meno possibile l’osservazione.
Nell’arco di otto giornate sono state somministrare a tutti i bambini tutte le prove.
Risultati
Tabella 1
Scheda Anagrafica |
||||||||||
Bambino |
Sesso |
Anno Frequentato |
Età inserimento in mesi |
Età corrente in mesi |
Tipologia inserimento |
Ritmo sonno-veglia casa |
Ritmo sonno-veglia nido |
Condotte alimentari casa |
Condotte alimentari nido |
Totale |
1 |
1 |
1 |
4 |
13 |
3 |
1 |
1 |
3 |
3 |
11 |
4 |
1 |
1 |
11 |
20 |
3 |
1 |
1 |
3 |
3 |
11 |
7 |
0 |
1 |
19 |
24 |
2 |
3 |
1 |
3 |
2 |
11 |
8 |
0 |
2 |
14 |
24 |
3 |
2 |
2 |
2 |
2 |
11 |
2 |
1 |
1 |
12 |
15 |
2 |
3 |
3 |
2 |
2 |
12 |
3 |
0 |
1 |
9 |
18 |
3 |
3 |
1 |
3 |
2 |
12 |
10 |
1 |
2 |
20 |
24 |
1 |
3 |
3 |
3 |
3 |
13 |
5 |
1 |
1 |
16 |
23 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
15 |
6 |
0 |
1 |
16 |
23 |
3 |
3 |
2 |
3 |
3 |
14 |
9 |
1 |
2 |
9 |
24 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
15 |
11 |
0 |
2 |
21 |
24 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
15 |
Tabella 2
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala I - |
|||||||||||||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
Sottoscala 3 |
Sottoscala 4 |
Sottoscala 5 |
Totale |
||||||||||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
item 5 |
item 6 |
item 7 |
item 8 |
item 9 |
item 10 |
item 11 |
item 12 |
item 13 |
item 14 |
item 15 |
|
1 |
13 |
4 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
18 |
2 |
15 |
4 |
1 |
3 |
4 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
4 |
1 |
3 |
2 |
2 |
1 |
30 |
3 |
18 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
2 |
4 |
2 |
2 |
1 |
2 |
1 |
40 |
4 |
20 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
2 |
4 |
2 |
3 |
2 |
2 |
1 |
42 |
5 |
23 |
1 |
2 |
3 |
4 |
3 |
2 |
1 |
1 |
2 |
4 |
2 |
2 |
2 |
2 |
1 |
32 |
6 |
23 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
2 |
4 |
2 |
2 |
1 |
2 |
1 |
40 |
7 |
24 |
3 |
4 |
3 |
3 |
2 |
2 |
2 |
3 |
2 |
3 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
37 |
8 |
24 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
3 |
3 |
6 |
3 |
5 |
3 |
3 |
3 |
4 |
2 |
54 |
9 |
24 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
2 |
4 |
1 |
2 |
1 |
2 |
1 |
39 |
10 |
24 |
4 |
4 |
3 |
3 |
3 |
2 |
3 |
4 |
3 |
4 |
2 |
3 |
3 |
3 |
2 |
46 |
11 |
24 |
4 |
5 |
3 |
4 |
3 |
3 |
3 |
6 |
3 |
5 |
3 |
3 |
3 |
4 |
2 |
54 |
Figura 3
Tabella 3
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala II - |
||||||||||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
Sottoscala 3 |
Sottoscala 4 |
Totale |
||||||||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
item 5 |
item 6 |
item 7 |
item 8 |
item 9 |
item 10 |
item 11 |
item 12 |
|
1 |
13 |
2 |
4 |
3 |
2 |
1 |
1 |
1 |
2 |
2 |
1 |
1 |
3 |
23 |
2 |
15 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
5 |
3 |
4 |
6 |
5 |
5 |
3 |
44 |
3 |
18 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
4 |
2 |
4 |
6 |
2 |
5 |
3 |
39 |
4 |
20 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
4 |
2 |
4 |
6 |
2 |
5 |
3 |
39 |
5 |
23 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
4 |
2 |
4 |
6 |
2 |
5 |
3 |
39 |
6 |
23 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
4 |
2 |
4 |
6 |
2 |
5 |
3 |
39 |
7 |
24 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
2 |
3 |
5 |
2 |
4 |
3 |
35 |
8 |
24 |
2 |
4 |
3 |
3 |
3 |
5 |
3 |
4 |
6 |
5 |
5 |
3 |
46 |
9 |
24 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
4 |
2 |
4 |
6 |
2 |
5 |
3 |
39 |
10 |
24 |
2 |
4 |
3 |
2 |
2 |
3 |
3 |
4 |
5 |
5 |
5 |
3 |
41 |
11 |
24 |
2 |
4 |
3 |
3 |
3 |
5 |
3 |
4 |
6 |
5 |
5 |
3 |
46 |
Figura 4
Tabella 4
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala IIIa - |
||||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
Totale |
||||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
item 5 |
item 6 |
|
1 |
13 |
2 |
2 |
1 |
1 |
3 |
1 |
10 |
2 |
15 |
2 |
6 |
6 |
3 |
5 |
3 |
25 |
3 |
18 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
4 |
20 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
5 |
23 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
6 |
23 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
7 |
24 |
2 |
3 |
4 |
3 |
3 |
2 |
17 |
8 |
24 |
2 |
6 |
6 |
3 |
5 |
3 |
25 |
9 |
24 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
10 |
24 |
2 |
5 |
5 |
3 |
3 |
2 |
20 |
11 |
24 |
2 |
3 |
5 |
3 |
3 |
2 |
18 |
Figura 5
Tabella 5
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala IIIb - |
||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
Totale |
||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
|
1 |
13 |
1 |
1 |
1 |
1 |
4 |
2 |
15 |
1 |
1 |
1 |
1 |
4 |
3 |
18 |
2 |
2 |
2 |
2 |
8 |
4 |
20 |
2 |
2 |
2 |
2 |
8 |
5 |
23 |
2 |
2 |
2 |
2 |
8 |
6 |
23 |
2 |
2 |
2 |
2 |
8 |
7 |
24 |
2 |
2 |
2 |
2 |
8 |
8 |
24 |
3 |
4 |
3 |
3 |
13 |
9 |
24 |
3 |
4 |
3 |
3 |
13 |
10 |
24 |
3 |
3 |
3 |
3 |
12 |
11 |
24 |
3 |
4 |
3 |
4 |
14 |
Figura 6
Tabella 6
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala IV - |
|||||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
Totale |
|||||
Bambino |
Età Corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
item 5 |
item 6 |
item 7 |
|
1 |
13 |
1 |
1 |
2 |
3 |
1 |
2 |
2 |
12 |
2 |
15 |
2 |
3 |
2 |
4 |
3 |
3 |
2 |
19 |
3 |
18 |
2 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
20 |
4 |
20 |
2 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
20 |
5 |
23 |
2 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
20 |
6 |
23 |
2 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
20 |
7 |
24 |
2 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
20 |
8 |
24 |
2 |
3 |
3 |
3 |
4 |
3 |
3 |
21 |
9 |
24 |
2 |
3 |
4 |
3 |
3 |
3 |
2 |
20 |
10 |
24 |
2 |
4 |
3 |
4 |
4 |
4 |
4 |
25 |
11 |
24 |
2 |
4 |
4 |
4 |
4 |
3 |
4 |
25 |
Figura 7
Tabella 7
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala V - |
|||||||||||||
|
|
Sottoscala 1 |
Sottoscala 2 |
|
Totale |
||||||||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
item 4 |
item 5 |
item 6 |
item 7 |
item 8 |
item 9 |
item 10 |
item 11 |
|
1 |
13 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
1 |
1 |
2 |
3 |
27 |
2 |
15 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
3 |
1 |
2 |
3 |
29 |
3 |
18 |
3 |
4 |
4 |
5 |
2 |
4 |
3 |
2 |
3 |
3 |
3 |
36 |
4 |
20 |
3 |
4 |
4 |
5 |
2 |
4 |
3 |
2 |
3 |
3 |
3 |
36 |
5 |
23 |
3 |
4 |
4 |
5 |
2 |
4 |
3 |
2 |
3 |
3 |
3 |
36 |
6 |
23 |
3 |
4 |
4 |
5 |
2 |
4 |
3 |
2 |
3 |
3 |
3 |
36 |
7 |
24 |
3 |
4 |
4 |
5 |
2 |
4 |
3 |
2 |
3 |
3 |
3 |
36 |
8 |
24 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
3 |
1 |
2 |
3 |
29 |
9 |
24 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
3 |
1 |
2 |
3 |
29 |
10 |
24 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
3 |
1 |
2 |
3 |
29 |
11 |
24 |
2 |
4 |
4 |
5 |
2 |
2 |
1 |
3 |
1 |
2 |
3 |
29 |
Figura 8
Tabella 8
SCHEDA DI REGISTRAZIONE DATI - scala VI - |
|||||
Bambino |
Età corrente in mesi |
item 1 |
item 2 |
item 3 |
Totale |
1 |
13 |
4 |
4 |
4 |
12 |
2 |
15 |
4 |
4 |
4 |
12 |
3 |
18 |
5 |
5 |
5 |
15 |
4 |
20 |
5 |
5 |
5 |
15 |
5 |
23 |
5 |
5 |
5 |
15 |
6 |
23 |
5 |
5 |
5 |
15 |
7 |
24 |
5 |
5 |
5 |
15 |
8 |
24 |
6 |
6 |
6 |
18 |
9 |
24 |
6 |
6 |
6 |
18 |
10 |
24 |
6 |
6 |
6 |
18 |
11 |
24 |
6 |
6 |
6 |
18 |
Figura 9
Discussione dei Risultati
Discussione della Scheda Anagrafica
Nella ricerca condotta al Nido sono stati testati 11 bambini di cui le femmine rappresentano il 45% mentre i maschi il 55% del totale, come si può osservare dalla figura 2 (pag. 24).
Dopo la somministrazione degli items delle Scale Ordinali di Užgiris e Hunt, sono state intervistate le educatrici per raccogliere tutte le informazioni utili alla compilazione della scheda anagrafica; in relazione ai dati raccolti è stata costruita una tabella riassuntiva (tab. 1) e si è deciso di dividere il gruppo di bambini in 3 fasce in base al punteggio ottenuto:
- fascia punteggio 11 (colore giallo), quattro bambini (due maschi e due femmine), la maggior parte al primo anno di frequenza all’Asilo Nido (3 su 4); uno di loro ha avuto un inserimento molto precoce ed è il bambino più piccolo d’età nel campione testato. La Tabella 1 mostra che la maggioranza dei bambini riscontra difficoltà nel ritmo sonno veglia sia a casa sia all’Asilo Nido, mentre non si osservano grandi difficoltà nell’l’inserimento e nelle condotte alimentari;
- punteggio 12 e 13 (colore azzurro), tre bambini (due maschi ed una femmina), due frequentanti il primo anno di Asilo Nido che hanno avuto un inserimento precoce (intorno all’anno di vita). Si può osservare una caduta nel punteggio relativo all’inserimento nel bambino che ha avuto un inserimento tardivo (intorno ai 20 mesi di età), mentre un’altra caduta è rilevabile nel ritmo sonno veglia nel bambino che ha avuto un inserimento precoce;
- fascia punteggio 14 e 15 (colore rosa), quattro bambini (due maschi e due femmine), di cui due al primo anno di Nido e due al secondo. Dalla Tabella 1 si può notare un’omogeneità di risultati a livelli alti, per quanto riguarda tutti i campi valutati con l’intervista alle educatrici.
La peculiarità di questo studio è il ridotto numero di bambini, quindi anche nella discussione dei risultati ottenuti. Inoltre, le Scale di Piaget e di Užgiris e Hunt non sono state studiate e validate per dare un quoziente al bambino preso in esame, ma uno sviluppo del bambino stesso nel suo ambiente, valutando se si tratta di uno sviluppo armonico o disarmonico.
Discussione dei Risultati della prima Scala
Figura 10
Nella prima Scala Ordinale denominata “Sviluppo della capacità di seguire con lo sguardo e permanenza degli oggetti” ci si attenderebbe ottenere una linea con un andamento crescente con un minimo in corrispondenza del primo bambino (il più piccolo d’età) ed un massimo in corrispondenza degli ultimi cinque bambini (quelli di 24 mesi); si osserva, invece, una linea spezzettata con un andamento disarmonico per i bambini nella zona centrale: i risultati dei primi quattro bambini rispettano l’andamento che ci si aspettava, mentre dal quinto bambino in poi si osserva uno sviluppo personale per ciascun bambino, che Piaget giustifica nei suoi studi affermando che ogni singolo individuo segue un processo di apprendimento diverso, variabile in base alle caratteristiche dell’ambiente circostante ed alle acquisizioni raggiunte, intrinsecamente derivate da quelle precedenti, comprese all’interno di quelle successive.
Discussione dei Dati della seconda Scala
Figura 11
Nella seconda Scala indicata con la denominazione “Sviluppo di mezzi per ottenere eventi ambientali desiderati” si osserva subito una minor difformità di risultati, in quanto questa è una scala richiestiva, dove si chiede ai bambini di trovare delle soluzioni a problemi in grado crescente di difficolt risposte del bambino 1 sono lievemente inferiori alle aspettative. Si nota che le per l’età e nel bambino 2 e 8 superiori rispetto alle aspettative. Le risposte del bambino 1, che è il più piccolo per età, mostrano che il soggetto è ancora interessato all’esplorazione dell’oggetto più che alla manipolazione ed alla sperimentazione.
Discussione dei risultati della prima parte della terza Scala
Figura 12
Nella prima parte della terza Scala denominata “Sviluppo dell’imitazione vocale”, si notano risultati attesi per l’età: fatta eccezione per il bambino 1che, come nella scala precedente, mostra un livello di risposte lievemente inferiore all’età; mentre i bambini 2 e 8, come nella scala precedente, mostrano un livello di risposte superiore rispetto all’età.
Il risultato del soggetto 1, il più piccolo per età, può essere spiegata dal fatto che a 13 mesi di età il bambino non ha ancora sviluppato le capacità adeguate per articolare suoni o parole nuove; Piaget colloca proprio in questo periodo l’inizio dell’imitazione di eventi o di suoni nuovi.
Discussione dei risultati della seconda parte della terza Scala
Figura 13
Nella seconda parte della terza Scala, definita “Sviluppo dell’imitazione gestuale”, si può da subito osservare un’omogeneità di risultati nella parte centrale del grafico che comprende cinque bambini di età variabile tra i 18 ed i 24 mesi di vita, una forte discrepanza di risultati dei primi due bambini più piccoli, ancora poco interessati all’imitazione dei gesti proposti dall’altro, ma più portati ad esplorare l’ambiente che li circonda, e dei risultati alti per i bambini di 24 mesi (parte destra del grafico, molto più interessati all’imitazione di gesti ed azioni esterne).
Come riporta anche Piaget nei suoi studi nell’attività imitativa prevale l’accomodamento sull’assimilazione; fino a 12-18 mesi il bambino imita gesti o parole a lui conosciute ed a lui visibili (su parti del corpo, ad esempio, che lui può vedere, quindi si notano maggiori difficoltà nell’imitazione di espressioni facciali rispetto a movimenti delle mani); oltre i 18 mesi compare l’imitazione differita (o rappresentativa), cioè una riproduzione mentale dello schema che si ripete più tardi concretamente.
Discussione dei risultai della quarta Scala
Figura 13
Nella quarta Scala si va ad osservare lo “Sviluppo della causalità operazionale”, valutando le risposte dei bambini di fronte a situazioni molto differenti tra di loro; osservando il grafico si può notare un punteggio basso nei primi due bambini di 13 e 15 mesi di età (bambino 1 e 2), che risultano più attenti ed interessati alle attività che già conoscono rispetto a situazioni nuove che vengono proposte dall’esterno, una fase di omogeneità di risultati nella parte centrale del grafico ed un picco nella parte destra del grafico, dove sono riportati i punteggi dei bambini di 24 mesi, più interessati all’esplorazione dell’ambiente, attenti a ricercare strategie risolutive sempre nuove e più funzionali alla situazione proposta.
Come sostiene anche Piaget nei suoi studi, la causalità operazionale inizia a maturare dopo i 12 mesi di età, quando il bambino comincia a riconoscere praticamente l’esistenza di cause esterne ed indipendenti da lui.
Discussione dei risultati della quinta Scala
Figura 14
Nella quinta Scala si osserva la capacità dei bambini nella “Costruzione di relazioni spaziali tra gli oggetti”: si valutano le loro capacità nel costruire torri, riconoscere il rovescio degli oggetti, di utilizzare la relazione di contenitore e contenuto, di valutare la gravità, di esplorare la caduta degli oggetti, ecc.
Dallo studio del grafico si osserva un andamento anomalo rispetto alle tesi tratte dalla revisione della letteratura Piagettiana e dal confronto alle risposte attese per l’età: i bambini di età compresa tra i 18 ed i 23 mesi hanno ottenuto punteggi più alti rispetto ai compagni più grandi.
Si è cercato di spiegare il risultato con quanto emerso nell’osservazione: i soggetti più grandi hanno mostrato meno interesse ad un’azione circoscritta e non inserita in un gioco finalizzato, come viene richiesto dagli items, rispetto ai compagni più piccoli.
Discussione dei risultati della sesta Scala
Figura 15
Nella sesta Scala denominata “Sviluppo di schemi di relazione con gli oggetti” si può notare un’uniformità di risultati per fasce di età: i primi 2 ba bini più piccoli hanno ottenuto un punteggio uguale, come anche i 5 bambini di età compresa tra 18 e 23 mesi e gli ultimi 4 bambini con età di 24 mesi.
Discussione sul confronto dei risultati dei bambini di 24 mesi
Si è pensato di confrontare i risultati ottenuti dei cinque bambini di 24 mesi, riportandoli in uno stesso grafico così da facilitare la valutazione del processo di apprendimento dei cinque soggetti.
Figura 16
Nella figura 17 vengono isolati i punteggi per i singoli bambini.
Studiando le figure 16 e 17 si può notare che tutti i bambini hanno un processo cognitivo che conferma gli studi.
I cinque bambini di 24 mesi hanno ottenuto punteggi più alti rispetto ai compagni, come ci si può aspettare in un’evoluzione del processo cognitivo normale, perché hanno un’età superiore ed hanno già consolidato acquisizioni precedenti più semplici che permettono loro di affrontare la maggior parte delle richieste degli items, avendo sviluppato delle strategie adeguate alla risoluzione dei problemi. Questo non avviene nei bambini più piccoli che non hanno ancora raggiunto un livello di sviluppo e delle acquisizioni tali da permettere loro di affrontare richieste più complesse. Come riporta Piaget nei suoi studi, questi bambini si trovano ancora in una prima fase dove l’esplorazione prevale sul processo di assimilazione ed accomodamento, indispensabili per consolidare le acquisizioni precedenti ed integrarle con quelle nuove, attraverso il processo di equilibrazione, per raggiungere un livello superiore.
Non si registrano differenze significative di punteggi o di processo tra maschi e femmine, quindi la componente sesso non sembra influenzare nello studio eseguito lo sviluppo dell’apprendimento e delle strategie nei primi due anni di vita.
Dall’analisi dei risultati si può affermare che non ci sono differenze significative tra tutti i bambini presi a campione per ciò che riguarda i dati raccolti nell’intervista anagrafica (sesso, età d’inserimento, tipologia di inserimento, ritmo sonno-veglia a casa ed all’Asilo Nido e condotte alimentari a casa ed all’Asilo Nido) e i risultati agli items somministrati. Questo ci ha permesso di considerare l’intero gruppo di soggetti come facenti parte di un unico campione.
Figura 17
- 6 Progetto dell’Asilo Nido “Il Germoglio”, redatto dall’Amministrazione Comunale di Sovico.
- 7Cfr.5, capp.II e III, pagg.15-30