Processi percettivi e rappresentativi negli ipovedenti
Le persone ipovedenti dalla nascita acquisiscono in modo privilegiato attraverso il tatto ed il comportamento motorio le informazioni necessarie alla costruzione del mondo fenomenico. Queste informazioni unitamente a quelle fornite da descrizioni verbali e di un ristretto campo visivo concorrono alla formazione di rappresentazioni mnestiche di tipo spaziale.
La costruzione del mondo fenomenico deriva da sensazione tattili organizzate attraverso l’esperienza alle quali si aggiungono inferenze cognitive governate da una generale legge di causazione.
Inoltre, anche se la mano come sistema percettivo presenta più “fovee” ed esse sono meno estese di quelle propri della visione la disposizione anatomica delle superfici recettive delle mani, e soprattutto il volume di spazio che esse possono efficacemente circoscrivere attraverso il movimento delle braccia, degli avambracci e delle dita, permette di esplorare direttamente tutte le direzioni dello spazio mentre nella visione della 3° dimensione è sempre proiettata sulla retina.
Secondo Gibson le articolazioni forniscono informazioni geometriche, la pelle informazioni di contatto. La comunanza di processi fra tatto e visione non concerne solo nel caso del riconoscimento ma anche nell’organizzazione primaria delle forme e dello spazio prima del riconoscimento stesso. Lo spazio tattile sembra essere uno spazio a 3 dimensioni descritto da un set di 3 coordinate fondamentali: l’asse alto-basso, vicino-lontano e destra-sinistra. Il primo è determinato geocentricamente in relazione all’asse verticale ambientale, il secondo totalmente egocentricamente in relazione all’osservatore, il terzo sia geocentricamente che egocentricamente.
Per quanto riguarda la percezione degli oggetti ecco i rapporti tra conoscenza circa gli oggetti da esplorare e le procedure di esplorazione:
CONOSCENZA OGGETTI |
ESPLORAZIONE OGGETTI |
PROPRIETA’ MATERICHE
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PROPRIETA’ STRUTTURALI
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PROPRIETA’ FUNZIONALI
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