Allungarsi - La capacità di afferrare oggetti lontani

Allungarsi - La capacità di afferrare oggetti lontani

Allungarsi - La capacità di afferrare oggetti lontani

Allungarsi è un enorme traguardo nello sviluppo del bambino, sia dal punto di vista fisico che da quello mentale questo gli permette di agire in modo attivo con il mondo.

A quattro mesi, non può ancore tendere le mani, per quando lo voglia, non riesce a coordinare i movimenti delle sue braccia per dirigerle dove vuole.

Se a questa età gli viene posto un oggetto fuori dalla suo campo di azione, il bambino, cerca di tendere le braccia, ma non riesce a completare l’azione, molto probabilmente perché il bimbo non ha ancora scoperto quale comportamento muscolare farà tendere il suo braccio.

Ma per quanto riguarda i piedi è diverso, presentano una seria più limitata dei movimenti e sono quindi più facili da controllare.

cinque mesi - Nell’arco di un mese, il bimbo fa grandi passi nel coordinare i movimenti della braccia, in questo periodo scopre quale schema muscolare gli permette di allungarsi, aiutandosi modificando l’azione con gli occhi che guidano le mani, afferra tutto ciò che attira la sua attenzione viene esplorato tramite la bocca. Il suo prossimo obbiettivo sarà imparare le leggi della gravità.

Fino a cinque mesi il bambino può solo tendere le bracci diritti davanti a sé, ma da questo periodo in poi il bimbo impara ad adattarsi a situazioni diverse ed emergono nuovi gesti. Se gli viene trattenuta una mano, il bambino mette in atto nuove strategie, si allunga verso la parte opposta del corpo per tentare di prendere ciò che vuole, questo movimento è spinto dal desiderio stesso di esplorare nuove possibilità di interazione col mondo.

Tendere le braccia cambia il modo in cui il bambino percepisce e comprende l’ambiente che lo circonda. All’improvviso nasce l’afrenesia, tutto quello che sta intorno è oramai alla sua portata.

Inizialmente i gesti del bimbo sembrano casuali, ma sta imparando a misurare spazio e distanza. Come per qualsiasi movimento delle braccia, il problema e la coordinazione mano-occhio, ma una volta acquisita riesce ad avvicinare l’oggetto per studiarlo da vicino. Ogni volta che tende le piccole braccia, vede nuovi colori, esplora nuove consistenze stimolando sempre più l’attività cerebrale e quando un bambino riesce finalmente a stare seduto impara che può fare ancora più cose.

Tratto da www.neuropsicomotricista.it  + Titolo dell'articolo + Nome dell'autore (Scritto da...) + eventuale bibliografia utilizzata

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