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Lo Sviluppo dei Rapporti Spaziali

Non è possibile parlare di spazio senza parlare di corpi e oggetti; tutte le relazioni spaziali sono riferite a corpi e oggetti, al loro volume, allo spazio che occupano e ai loro spostamenti. Dopo aver descritto le tappe dello sviluppo psicomotorio e il modo in cui il bambino scopre e conquista gli spazi in cui vive, facciamo un  breve riferimento ad alcuni concetti riguardanti lo sviluppo dei rapporti spaziali.

Attraverso gli spostamenti del corpo nello spazio il bambino “scopre” tre categorie di spazio:

  • Spazio topologico. Rappresenta il senso più elementare di spazio che comprende le nozioni di : vicinanza, lontananza, confine, aperto, chiuso, dentro e fuori.
  • Spazio proiettivo. Indica quei rapporti spaziali che sono in stretta relazione con il punto di vista da cui si osservano gli oggetti e che variano dunque con il variare di questo: davanti, dietro, sinistra, destra, ecc.
  • Spazio euclideo. Si riferisce ai rapporti definibili mediante il ricorso alla misura: la lunghezza di un segmento, la misura di una superficie, ecc.

La costruzione dei rapporti spaziali ha luogo su due piani:

  • Spazio percettivo. Fin dai primi mesi di vita il bambino costruisce uno spazio senso-motorio legato sia alla percezione che alla motricità.
  • Spazio rappresentativo. In seguito il bambino accede allo spazio rappresentativo i cui inizi coincidono con quelli dell’immagine mentale e del linguaggio. Con la capacità di rappresentare, il bambino ricostruisce su di un piano superiore (sul piano rappresentativo) quei rapporti spaziali già costruiti a livello percettivo e motorio.1

Lo spazio percettivo-motorio costituisce il punto di partenza di ogni costruzione rappresentativa dello spazio.

Come già detto, alla nascita gli spazi sensoriali non sono coordinati tra loro, le forme non sono costanti e l’oggetto non è permanente (scomparendo dalla visione del bambino, l’oggetto non esiste più). Il neonato, però, può già percepire i rapporti di vicinanza o di separazione, cioè i rapporti topologici. Verso i sette mesi il bambino riconosce il poppatoio, dunque la sua forma, anche quando gli viene presentato parzialmente rovesciato: ha dunque acquisito la costanza della forma. A partire dai dodici mesi si assiste, infine, alla costruzione simultanea dello:

  • spazio percettivo motorio euclideo

(le figure euclidee si costruiscono con la costanza delle dimensioni dell’oggetto);

  • spazio percettivo proiettivo

(le figure si costruiscono con la coordinazione dei punti di vista sull’oggetto: costanza della forma e della grandezza).

Da un punto di vista evolutivo, si costruisce prima lo spazio pratico (percettivo e senso-motorio) topologico, poi gli spazi pratici metrico (euclideo) e proiettivo.

Questo stesso ordine si riproduce anche sul piano della rappresentazione: dai due ai sette anni dominerà lo spazio rappresentato topologico; a partire dai sette anni si costituiranno gli spazi rappresentati euclideo e proiettivo.

Riassumendo questa evoluzione in uno schema abbiamo:

 

Sviluppo dello spazio percettivo senso motori

Topologico

Da 0 a 5 mesi: vicinanza, inclusione, continuità

Euclideo

Da 4-5 a 12 mesi: costanza della forma delle grandezze. Costruzione delle forme euclidee(triangoli, quadrati..

Proiettivo

Da 12 a 18-24 mesi: si precisano i rapporti tra gli oggetti: analisi degli spostamenti, delle posizioni, rotazione oggetti in rapporto ad altri

Sviluppo della rappresentazione dello spazio

Topologico

Dai 2 ai 7 anni: inclusion

Proiettivo

Dai 6-7 anni: la retta, le prospettive, le proporzioni

Euclideo

Dai 6-7 anni: l’orizzontale e il verticale; le conservazioni spaziali e la misura.

 


1 Secondo Piaget un elemento essenziale della concezione dello sviluppo spaziale del bambino è la distinzione tra percezione e rappresentazione.  La percezione è “la conoscenza più diretta e immediata di un oggetto presente nel campo sensoriale”. La rappresentazione è la capacità di rappresentare un oggetto assente  attraverso simboli (disegni, gesti, oggetti) o segni (parole).

Tratto da www.neuropsicomotricista.it  + Titolo dell'articolo + Nome dell'autore (Scritto da...) + eventuale bibliografia utilizzata

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