La Conquista dello Spazio Attraverso il Corpo
1° mese Spazio Corporeo
L’ambiente familiare si troverà fin dall’inizio nella situazione di adattare gli stimoli e il ritmo giornaliero delle attività al ritmo biologico e alla modalità di risposta del neonato; se l’adattamento sarà adeguato si determinerà la soddisfazione delle necessità biologiche e nasceranno i primi rapporti positivi tra la madre e il figlio. In tal modo, si costituisce precocemente un fondamentale legame tra neonato, cure materne e benessere. Da questo primo legame nascerà, su imitazione, la risposta del sorriso al sorriso materno, prima espressione motoria con significato positivo nel rapporto con l’altro. A questa prima risposta motoria, limitata alla muscolatura mimica, seguirà nel corso del secondo mese, una risposta motoria generalizzata afinalistica, specialmente espressa dai quattro arti e accompagnata dal sorriso, quando il bambino vedrà la madre in atteggiamento affettivo o intenzionata al nutrimento. Si consolida in tal modo uno stretto rapporto tra movimento, stimoli materni e benessere.
Alla nascita i movimenti oculari sono dipendenti da stimoli labirintici (riflesso degli occhi da bambola) ma verso il 10°-15° giorno compare il riflesso di fissazione che consiste nella possibilità dello sguardo di essere attratto da stimoli visivi, realizzando la capacità di passare dall’attenzione diffusa nei confronti di diversi stimoli ambientali (riflesso di orientamento) all’attenzione selettiva verso uno stimolo tra tanti.
2° mese Spazio Corporeo
Nel corso del secondo mese matura il processo d’inibizione del riflesso di fissazione e inizia la coordinazione oculo-cefalica: il bambino riesce a passare da uno ad altri stimoli visivi tramite movimenti oculari che permettono il centraggio foveale di diversi particolari, fatto essenziale per consentire l’esplorazione spaziale, la sintesi globale dell’informazione visiva e la sua memorizzazione.
La comparsa del primo sorriso avviene di norma tra il 30° e il 40° giorno e nello stesso periodo il bambino inizia a conquistare il controllo del capo: la più importante tappa maturativa a livello dell’asse corporeo in quanto rappresenta il superamento definitivo dell’asimmetria dei primi giorni di vita. Ciò permette al bambino di osservare un ampio spazio ed aumentare la ricezione di stimoli dall’ambiente.
5-6 mesi Spazio di Conquista
Tra il 5° e il 6° mese aumenta la possibilità di eseguire cambi posturali e si verifica il primo spostamento autonomo del bambino rappresentato dal rotolamento; ciò è possibile per lo svincolo tra capo e spalle e tra i cingoli. In posizione prona solleva la testa e il tronco sostenendosi sulle braccia estese.
6-7 mesi Spazio di Esplorazione
In questo periodo, la conquista della postura seduta autonoma permette un più adeguato rapporto con lo spazio prossimo e con gli oggetti in esso contenuti. All’inizio il tronco si presenta flesso anteriormente e frequente è l’appoggio delle mani al piano, ma con il progredire delle settimane migliora la stabilità. Dopo circa un mese dall’acquisizione della postura seduta il bambino, a seguito di sbilanciamenti, acquisisce la paracadute laterale realizzata con l’appoggio dell’arto superiore al piano omolateralmente allo sbilanciamento. Contemporaneamente alla postura seduta compare la capacità di reggersi sugli arti inferiori con sostegno. Ben presto in questa postura, sostenuta dall’adulto, il bambino eserciterà gli arti inferiori con flesso-estensioni ripetute che invieranno, oltre al piacere e alla soddisfazione di tale controllo, continue informazioni al sistema funzionale cervelletto – tronco dell’encefalo per gli opportuni processi evolutivi del controllo antigravitazionale.
8-10 mesi Spazio di Esplorazione
Tra l’ottavo e il decimo mese il bambino inizia la marcia carponi che è usata per raggiungere oggetti o spazi privilegiati, annullando così il divario tra spazio prossimo e lontano. Il passaggio dalla postura seduta a quella carponi avviene con la proiezione in avanti del tronco e l’appoggio delle mani al piano, il sollevamento del bacino, la rotazione posteriore degli arti inferiori e l’appoggio a terra sulle ginocchia. Dopo diversi mesi il passaggio verrà realizzato con appoggio laterale delle mani al piano, rotazione del soma sull’asse e appoggio prima del ginocchio omolaterale alla rotazione e, successivamente, del controlaterale. Verso l’ottavo mese compare la risposta di paracadute anteriore; il bambino proietta gli arti superiori semi flessi in avanti e con le mani cerca di parare l’impatto al suolo. La risposta di paracadute posteriore si evidenzia nella postura seduta a seguito di uno sbilanciamento all’indietro; viene raggiunta verso il nono-decimo mese e realizzata con l’appoggio posteriore della mano al piano dallo stesso lato dello sbilanciamento.
Gli spostamenti rappresentano importanti esperienze spaziali percepite nei loro attributi specifici. Infatti nel passaggio dalla posizione supina a quella prona , come da quella prona a quella seduta, ciò che è percepito come “sopra” diventa “sotto”, ciò che è “davanti” diventa “dietro” e così via.
11-13 mesi Spazio di Conquista
In questo periodo è frequente la conquista della deambulazione autonoma. Il bambino inizia i primi passi con una leggera flessione dell’asse corporeo in avanti, fatto che gli impone lo svincolo dal terreno di un piede che verrà portato bruscamente in avanti e lateralmente alla ricerca di un nuovo appoggio; seguirà l’alternarsi dei passi in rapida successione.
I percorsi iniziali sono in genere molto brevi e indirizzati alla ricerca di un sostegno verso l’adulto.
Tra il 24°-36° mese, il passaggio da seduto ad eretta avviene con rotazione del tronco da un lato, appoggio della mano omolaterale e del ginocchio al piano, appoggio del piede controlaterale al suolo (posizione detta del “cavalier servente”) e successiva elevazione di tutto il corpo per estensione dell’arto. A distanza di 4-6 mesi dall’inizio dei primi passi, il bambino acquista una certa stabilità antigravitaria, la base d’appoggio si restringe e l’appoggio dei piedi al terreno avviene con successione tacco-punta. Tra i 30-36 mesi vengono aggiunti i movimenti pendolari degli AASS in accordo ritmico con i passi.
2 anni Spazio di Conquista
Nel corso del secondo anno di vita lo spazio bidimensionale acquista anche la terza dimensione: la verticalità. Ciò dà un valore diverso allo spazio. Lo spostamento si consolida e la deambulazione diviene ormai sicura; iniziano i primi passi di corsa e piccoli salti usando un pattern alternato. La corsa, dopo un breve periodo di esercizio, diventa discretamente sicura per quanto riguarda la capacità di mantenimento della posizione eretta in rapido movimento, ma è precaria la valutazione delle distanze dagli ostacoli rapportata alla propria velocità di spostamento, perciò si assiste spesso allo scontro con l’ostacolo.
3 anni Spazio Reale
Nel corso del terzo anno gli spazi in cui normalmente vive sono definitivamente conquistati. In essi il bambino si muove e si orienta con disinvoltura, ne conosce le caratteristiche, ha imparato a distinguere le difficoltà ambientali rapportandole alle sue capacità motorie. Questo spazio conquistato è vissuto in rapporto alle esperienze effettuate. Nel corso del 3° anno la motricità sia globale che segmentaria si affina ulteriormente ma soprattutto si assiste ad una maggiore capacità inibitoria alla diffusione dello stimolo motorio, fatto che permette un utilizzo energetico più economico.