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INTRODUZIONE - L’uso della Brief Observation Of Social Communication Change (BOSCC) nei Disturbi dello Spettro dell’Autismo

Tesi di Laurea di: Giulia SANTOLINI - L’uso della Brief Observation Of Social Communication Change (BOSCC) per la misurazione del cambiamento nei Disturbi dello Spettro dell’Autismo - Università di Pisa - Anno Accademico 2019-2020.

Abstract

La ricerca sull’intervento precoce per i Disturbi dello Spettro dell’Autismo necessita di una misura di outcome che possa rilevare il cambiamento a breve termine nei sintomi core di ASD. Questo studio esplora l’utilizzo della Brief Observation of Social Communication Change per misurare il cambiamento su un campione di 10 bambini in età prescolare, ne analizza la sensibilità al cambiamento, e lo confronta con altri strumenti solitamente utilizzati per la misurazione dell’outcome. I risultati, pur su un campione molto piccolo, confermano la possibilità di applicazione dello strumento da parte di personale non esperto nella diagnosi di ASD formato sull’utilizzo e sulla codifica della BOSCC, mostrano una tendenza verso la significatività nella sensibilità al cambiamento, una significativa sensibilità al cambiamento di due specifici item, e non mostrano correlazione con il cambiamento misurato con altri strumenti, a conferma del fatto che la BOSCC valuta costrutti differenti. Sono necessari altri studi su campioni più numerosi per confermare la sensibilità al cambiamento.

INTRODUZIONE

In questa tesi descrivo un nuovo strumento per la misurazione dell’outcome di interventi riabilitativi per i Disturbi dello Spettro dell’Autismo (ASD), la Brief Observation Of Social Communication Change (BOSCC). Ho scelto di approfondire questo tema perché sono molto interessata alla ricerca sull’intervento precoce per gli ASD, e credo che nei prossimi anni lo strumento BOSCC diventerà essenziale in tale ambito. Nella tesi descrivo i presupposti che hanno portato allo sviluppo della BOSCC, ossia il crescente accesso alla diagnosi precoce di ASD ed il conseguente impegno della comunità scientifica nella ricerca sugli interventi precoci. Questo ha messo in luce la necessità di una misura di outcome per verificare l’efficacia di tali interventi. Scrivo quindi dell’elaborazione della BOSCC, del suo utilizzo in studi precedenti, e di uno studio sperimentale condotto presso l’Istituto di Riabilitazione (IRC) dell’IRCCS Fondazione Stella Maris nel quale abbiamo utilizzato questo strumento per misurare il cambiamento in un gruppo di bambini in età prescolare con Disturbo dello Spettro dell’Autismo, con l’obiettivo di indagarne l’applicabilità, la sensibilità al cambiamento e la correlazione con altri strumenti utilizzati per la misura del cambiamento.

Nel capitolo 1, espongo i criteri diagnostici e le caratteristiche cliniche degli ASD, caratterizzati da difficoltà nella comunicazione, nell’interazione sociale, e da schemi di comportamento e interessi ripetitivi, ristretti e stereotipati.

Nel capitolo 2, descrivo alcuni segni precoci, in particolare marker neurologici, deficit motori, deficit attentivi e sensoriali e alterazioni della coordinazione interpersonale, che possono consentire di anticipare la diagnosi di ASD e degli studi che hanno approfondito questi segni; illustro poi perché la diagnosi precoce è importante per la prognosi del disturbo, e gli strumenti di valutazione utilizzati per lo screening e la diagnosi di ASD, per la valutazione delle diverse aree di sviluppo del bambino con ASD, e per la misura del cambiamento.

Nel capitolo 3, approfondisco lo sviluppo e l’implementazione di interventi precoci; descriverò la cornice teorica e l’applicazione pratica degli interventi evolutivi relazionali precoci, intensivi comportamentali precoci (EIBI) e evolutivi naturalistici comportamentali (NDBI), ed alcuni modelli nello specifico, ovvero il DIR/floortime, il Discrete Trial Training e l’Early Start Denver Model; riassumerò quindi i più importanti studi sulla loro efficacia.

Nel capitolo 4, scrivo della necessità di una misura di outcome standardizzata, utilizzabile in diversi contesti sin dall’età precoce, che misuri il cambiamento a breve termine nei sintomi core per verificare l’outcome degli interventi riabilitativi, e di come lo strumento BOSCC abbia risposto a questa necessità; descrivo quindi la struttura dello strumento, le sue modalità di somministrazione e codifica, e gli studi nei quali è stato utilizzato.

Nel capitolo 5, descrivo lo studio condotto all’Istituto di Riabilitazione di Calambrone (IRC) dell’IRCCS Fondazione Stella Maris in cui abbiamo utilizzato la BOSCC come misura del cambiamento. I partecipanti, 10 bambini in età prescolare a cui è stato fornito un trattamento precoce per ASD, sono stati valutati in autunno 2019 e successivamente in estate 2020 con diversi strumenti di valutazione: la BOSCC, le Vineland Adaptive Behavior Scales, la Griffith Mental Development Scale, il Primo Vocabolario del Bambino, la Repetitive Behavior Scale - Revised e il Social Communication Questionnaire; abbiamo quindi misurato il cambiamento a livello di gruppo e a livello individuale con questi strumenti e la correlazione tra il cambiamento misurato con la BOSCC e con gli altri strumenti.

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