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Racconti che nascono all’interno di un setting psicomotorio - Autore Luciano Montefusco

PRESENTAZIONE


Questi racconti nascono all’interno di un setting psicomotorio, nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato dal terapista (autore dei racconti) per la riabilitazione di soggetti in età evolutiva. Le caratteristiche dei protagonisti delle storie riflettono, in qualche modo, quelle dei piccoli pazienti che le hanno ispirate.

 

Luciano Montefusco

Storie con le ali

(tre racconti e una fiaba)

 

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Tre racconti e una  fiaba; si direbbe un libro per bambini, ma non solo. È vero: sono loro, i bambini, i protagonisti e i primi destinatari di queste Storie con le ali, storie ispirate ai piccoli pazienti di un progetto terapeutico volto alla riabilitazione di soggetti in età evolutiva. La ricchezza di mondi interiori inespressi, l’incapacità di discernere la realtà dall'immaginazione, il bisogno di affetto, le problematiche del linguaggio; questi i temi, queste le spinose questioni su cui Luciano Montefusco va interrogandosi, elaborando risposte concrete attraverso personaggi e ambientazioni fantastiche. Storie per bambini, quindi, ma anche strumenti preziosi per gli adulti, che nell'esperienza altrui potranno forse trovare una chiave in grado di riattivare dialoghi sopiti o aprire gli occhi su realtà che si teme di guardare.

 

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“Le fantastiche avventure di Neelo” 

AX presenta un disturbo da “Deficit di Attenzione/ Iperattività (DDAI)”. Il bambino, con marcata immaturità affettiva, investe, nella stanza di terapia, tutte le sue energie e facoltà nel gioco “simbolico”. I modi sono ossessivi. AX rifiuta il più delle volte le proposte dell’operatore per dimostrare, tra l’altro, che è capace di organizzarsi da solo, e lo fa anche rubando ingenuamente lì per lì il gioco che gli è stato suggerito, spacciandolo per una sua idea. Quasi sempre i personaggi e l’ambientazione che mette in scena, appartengono a situazioni fantastiche; talune volte, pare che il bambino confonda il reale con l’immaginario. Impiega molto del suo tempo libero (e non libero, a discapito dei compiti scolastici) tra videogiochi e fumetti; colleziona figurine di personaggi dei cartoni conservandone centinaia.

 

“Lizzie bambola triste”

La paziente EP ha una diagnosi di “Mutismo Elettivo”. Nell’ambiente domestico si comporta come un qualunque bambino sano e normodotato; le difficoltà emergono nel suo rapporto con l’ambiente esterno, dove l’inibizione è talmente forte che disturba gravemente ogni relazione. 

Come Lizzie, la piccola paziente ha un mondo ricchissimo dentro di sé che resta, perlopiù, inespresso.

EP ha realizzato di sua mano il disegno inserito nel libro alla tavola VIII; sopra le figure che compongono il disegno, sono indicati i nomi dei protagonisti del racconto, ma in origine, EP vi aveva scritto il nome suo e quello dei suoi terapisti.

 

“L’erba cattiva”

Tanino ripropone la figura del paziente AY affetto da “Disturbo Oppositivo Provocatorio”, un bambino che a tratti svela un animo molto sensibile e generoso e i cui atteggiamenti lasciano trasparire un particolare bisogno d’affetto. Ma sono solo sprazzi: il ragazzino preferisce stazionare dietro la maschera che si è costruita, dove si sente più a suo agio. Certe volte appare felice dell’etichetta di “ragazzaccio” che gli è stata assegnata.

 

“Buonanotte al secchio”

Il personaggio di Caterina descrive, abbastanza sopra le righe e in chiave comica, la figura della paziente EY affetta da Sindrome di Asperger. Nel racconto sono poste in risalto, particolarmente, le problematiche del linguaggio: in questi soggetti si osserva la difficoltà ad estrarre il significato da un messaggio secondo il contesto, chi lo pronuncia, la situazione, il tono della voce, i gesti, la mimica facciale (informazioni contestuali ed extraverbali); la comprensione del linguaggio risulta esclusivamente letterale.

 


Luciano MONTEFUSCO - Nato a Napoli il 12 marzo 1960. Psicomotricista, ha pubblicato con Albatros Il Filo l’opera “Linea di confine” (maggio 2014).


 

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