Psicomotricità in acqua
Utilizzare l’ambiente acquatico in riabilitazione può aprire grandi possibilità ad un terapista. Il corpo immerso in acqua è sottoposto sia alla forza di gravità sia alla spinta idrostatica: questo aspetto peculiare indice una riorganizzazione del sistema nervoso centrale ai fini del controllo motorio e della decodifica sensoriale.
Alcuni degli effetti dell’immersione sono la riduzione del tono posturale e la modificazione delle informazioni esterocettive che inducono un’alterata percezione dello schema corporeo. Si ha quindi la possibilità di sentire il corpo in modo diverso:
- più leggero,
- meno contratto,
- unico,
- avvolto dal confine-pelle.
L’immersione in acqua e la rifrazione ottica alterano la percezione del corpo che non si vede più, è nascosto, fa meno paura.
Pone tutti alla stessa altezza, mettendo gli occhi dei presenti sulla stessa linea. Questa condizione permette di ridurre al minimo le interferenze provenienti da stimoli visivi offerti dall’ambiente e di potenziare i canali comunicativi non verbali, a vantaggio peculiare degli scambi a livello dello sguardo fra operatore e paziente. Si può quindi comprendere come vi siano applicazioni terapeutiche in molte situazioni anche gravi. La condizione è di conoscere adeguatamente l’acqua e la propria modalità di rapportarsi ad essa.