LA MEMORIA E LE SUE SOTTOCOMPONENTI
La memoria è una funzione cognitiva che permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana; possiede la capacità di generare schemi e quadri interpretativi fondamentali per una continua ed aggiornata valutazione del mondo esterno e per un'adeguata programmazione del nostro comportamento. Può dunque essere considerata una funzione cognitiva “trasversale”: il suo funzionamento influenza ed interferisce con gli altri processi mentali.
Comunemente, si tende a pensare alla memoria come a una funzione unitaria ed omogenea: in realtà, non è così. Anni di ricerche hanno dimostrato che la memoria si articola in varie sottocomponenti, distinguibili, ma funzionalmente integrate. Le informazioni provenienti dall'ambiente sono affidate a tipi di memoria differenti in base alle esigenze operative.
La Memoria a Breve Termine (MBT) è caratterizzata da una capacità (span) ,variabile da soggetto a soggetto, che corrisponde al numero di elementi ( siano essi parole o numeri) che il soggetto è in grado di registrare e ritenere per un periodo di tempo molto limitato (alcuni secondi). L'immagazzinamento del materiale avviene tramite un codice fonologico ( vengono registrate le caratteristiche “fisiche “dello stimolo, come le informazioni visive, acustiche, etc...) e la capacità di memorizzazione può migliorare se gli elementi vengono organizzati in gruppi ( “chunks).
La MBT comprende due sottocomponenti, una verbale e una visuo-spaziale, ipotizzate sulla base di osservazioni cliniche di alterazione selettiva di una sola delle due componenti ( Vallar, 1990;Vallar e Shallice,1990).
Nella Memoria a Lungo Termine (MLT) viene immagazzinato qualsiasi materiale che ecceda la capacità della MBT, indipendentemente dal fatto che la rievocazione debba avvenire dopo qualche secondo o dopo molti anni: l'immagazzinamento avviene mediante un codice semantico (vengono estratti ed immagazzinati i contenuti semantici essenziali).
Indice |
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INTRODUZIONE | |
Capitolo 1 |
1. LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE |
1.1 DEFINIZIONE | |
1.2 EPIDEMIOLOGIA | |
1.3 DIAGNOSI DI LESIONE
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1.4 CLASSIFICAZIONI
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1.6 DISTURBI E FATTORI ASSOCIATI - Ritardo mentale, Epilessia, Disturbi della funzione visiva, Disturbi psichiatrici | |
Capitolo 2 | 2. FUNZIONI NON VERBALI |
2.1 FUNZIONI NON VERBALI | |
2.1.1 Le funzioni visuo-percettive | |
2.1.2 Le funzioni visuo-spaziali 2.1.2.1 I disturbi visuo-spaziali
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2.3 Vie anatomo-funzionali di elaborazione visiva:le vie del "What" e del "Where" | |
Capitolo 3 | 3. LA MEMORIA DI LAVORO |
3.1 LA MEMORIA E LE SUE SOTTOCOMPONENTI | |
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Capitolo 4 | 4. LO SPAZIO E IL MOVIMENTO |
4.1 LO SPAZIO | |
4.2 Il movimento - LA NAVIGAZIONE | |
4.3 DUE TIPI DI STRATEGIE PER LA CODIFICA SPAZIALE
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4.4 ASPETTI EVOLUTIVI | |
4.4.1 ASPETTI EVOLUTIVI
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4.5 STUDI RECENTI
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Capitolo 5 | 5. LO STUDIO: MATERIALI E METODI - Introduzione allo studio |
5.1 IL CAMPIONE | |
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5.3 ANALISI DEI DATI | |
6. LO STUDIO: RISULTATI | |
7. DISCUSSIONI | |
7.1 CONSIDERAZIONI | |
CONCLUSIONI | |
Tesi di Laurea di: Ylenia Capuzzo |