Henri Wallon
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BIBLIOGRAFIA - Valutazione dello Sviluppo Motorio in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico con ICF-CY
- Allen G., Courchesne E., Differential effects of developmental cerebellar abnormality on cognitive and motor functions in the cerebellum: an fMRI study of autism, in American Journal of Psychiatry, 160 : 262-273.
- American Psychiatric Association, DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione, a cura di M. Biondi, Raffaello
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LO SVILUPPO MOTORIO: TIPICITÀ E PATOLOGIA
LO SVILUPPO PSICOMOTORIO: DAL MOVIMENTO AL GESTO
L’importanza dello sviluppo motorio risiede nel suo valore adattivo e nel suo indissolubile legame con l’evoluzione dell’intelligenza e dell’affettività: lo svilupparsi di abilità motorie sempre più raffinate e complesse può essere infatti descritto come un processo di dinamica interazione tra eredità e apprendimento, tra
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Attività e GIOCO SIMBOLICO in neuropsicomotricità
Sviluppo del gioco simbolico
Il gioco simbolico ha ricevuto molta attenzione dagli studiosi dello sviluppo negli ultimi anni in quanto riflette significativi aspetti delle prime funzioni post-sensomotorie(McCune- Nicolich, 1981).
Compare nel bambino intorno ai due anni, tra la fine dello stadio sensomotorio e l’inizio di quello preoperatorio, ed è accompagnato ad
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Schema Corporeo
Evoluzione storica del concetto
Innanzitutto va specificato che in passato si distinguevano: l'immagine corporea definita come rappresentazione mentale del proprio corpo, arricchita delle percezioni del vissuto, e lo schema corporeo concepito come rappresentazione mentale del corpo ovvero come entità spaziale, costituita sulle basi cognitive delle sensazioni somestesiche.
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La relazione Tonico - Emotiva precoce
“Il lattante è qualcosa che non esiste: se mi mostri un bambino, certamente mi mostrerai anche qualcuno che si prende cura di lui, o almeno una carrozzina cui qualcuno tende occhi e orecchi…” (Donald Woods Winnicott 1896-1971).
L’ipotesi di lavoro che vado ad affrontare è forse così sintetizzabile: il corpo, l’azione, l’interazione, quindi l’esperienza non verbale e le interazioni
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Lo sviluppo del bambino secondo la psicologia genetica
Questo sviluppo può essere misurato con procedimenti diversi ed essere inserito nelle scale di sviluppo equivalenti a quelle che Binet e Simon hanno realizzato per l’intelligenza. Le scale più conosciute sono quelle di Charlotte Biìhler e di A. Gesell, sistematizzate per mesi o per anni di età. Esse ci forniscono un valore statistico che permette di misurare nel bambino, con relativa
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Approcci riabilitativi di tipo evolutivo
Intervento di sviluppo relazionale
RDI è un acronimo per Relationship Development Intervention, che, tradotto, significa Intervento per lo Sviluppo Relazionale.
Questa terapia è stata sviluppata dal Dr. Steven Gutstein e mira a risolvere i problemi di tipo relazionale e sociale presenti nelle persone ASD (= con un disturbo dello spettro autistico).
L’intervento si
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Storia e basi teoriche della "Clinica Transculturale"
Il fenomeno della globalizzazione culturale
Il fenomeno della globalizzazione, associato ai vari processi di produzione di beni e servizi su scala mondiale, porta ad una ineguale e talvolta irrazionale distribuzione delle ricchezze; questo fenomeno ha contribuito in maniera decisiva nella nascita e sviluppo del fenomeno più macroscopico dell'epoca moderna: la migrazione dai Paesi
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BIBLIOGRAFIA - La funzione dell’intervento Psicomotorio nel Progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down: analisi di un caso
- Ajuraguerra J. De (1974), Manuale di psichiatria del bambino, Milano, Masson, 1979.
- Axia V. (1994), La valutazione dello sviluppo, Firenze, La Nuova Italia Scientifica.
- Ambrosini C. (2003), Le persone con ritardo mentale. Un percorso a ritroso:
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Quarto stadio: dal diciottesimo mese al terzo anno
È il periodo in cui gli eventi fondamentali dello sviluppo del bambino, quelli che informeranno tutta la sua storia evolutiva, giungono al loro punto cruciale.
Piaget, grazie alle sue osservazioni sistematiche, afferma che l’imitazione propriamente detta, alla fine del diciottesimo mese di vita, marca l’inizio
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Lo schema corporeo
Il primo oggetto che il bambino percepisce è il proprio corpo: benessere e dolore, attuazione di movimenti e di spostamenti, sensazioni visive e uditive ecc., e questo corpo è il mezzo dell’azione, della conoscenza e della relazione.
La costruzione dello schema corporeo, ossia l’organizzazione delle sensazioni
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Il tono
“Il tono è la trama su cui tessono i gesti, le attitudini, le pose, la mimica; esso prepara alle rappresentazioni mentali ed il suo ruolo è preponderante nella presa di coscienza di sé e nella conoscenza del mondo e dell’altro” (Wallon).
Il tono rappresenta la struttura più arcaica ed essenziale della
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Psicomotricità: educazione, rieducazione e terapia
La psicomotricità è una disciplina poliedrica, ha varie accezioni, secondo le quali essa è ora Educazione, ora Rieducazione, ora Terapia psicomotoria. La sua evoluzione storica ha seguito due linee parallele, quella pedagogica, passante per l’ambito scolastico, e quella riabilitativa, che è stata tracciata nell’ambito neuropsichiatrico.
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La Psicomotricità - Cenni storici
“La psicomotricità è una disciplina a connotazione pedagogico-riabilitativo-terapeutica concepita come dialogo che, considerando la persona nella sua unità psicosomatica, agisce sulla totalità dell’individuo tramite il corpo e il movimento all’interno di una relazione, con metodi attivi di mediazione corporea allo scopo di contribuire al
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INTRODUZIONE - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività
L’età infantile rappresenta, senza dubbio, un periodo fondamentale
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Obiettivi del trattamento - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro
L’osservazione e l’interazione con i bambini durante il tirocinio ha fatto emergere quali siano gli obiettivi principali nel trattamento neuro e psicomotorio di cui, indipendentemente dalla diagnosi e dalla patologia del paziente, si cerca di promuovere il raggiungimento.
Quando ho avuto la possibilità di inserirmi direttamente nel trattamento di questi bambini, ho concentrato la mia
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Pensiero è azione
Henri Wallon commentando lo sviluppo del bambino affermò che il “Pensiero è Azione” o viceversa.
Il pensiero è azione perché il bambino con il suo corpo e il movimento esprime le sue emozioni e la
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BIBLIOGRAFIA - Approccio psicomotorio integrato: possibili applicazioni in un caso di medulloblastoma
AA.VV. (2002). Manuale di psiconcologia. Milano: Masson.
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Damasio, A.R. (2009). L’errore di Cartesio. Emozioni Ragione e Cervello Umano .
Milano: Adelphi.
Bergès, J., & Bounes, M.(1974). La relaxation thérapeutique chez l’enfant. Parigi :
Masson.
Boscaini, F. (2007). Le emozioni nella relazione psicomotoria. Parigi: Relazione
presentata alla XXVI Università -
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Il motivo per il quale si parla di tecniche a mediazione corporea in ambito oncologico è dettato dalla necessità di trovare un linguaggio terapeutico che consenta al soggetto di mettere in contatto i bisogni bio-psico-sociali con la specifica rappresentazione che i pazienti oncologici hanno del loro corpo (Spano e Vigorelli, 2007). La rappresentazione del corpo nel paziente oncologico
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Gli strumenti di valutazione
La valutazione in psicomotricità è necessaria per quantificare l’incidenza delle attività svolte durante il percorso e poter condividere l’esperienza con gli altri professionisti con i quali lo psicomotricista collabora nella pratica, siano essi insegnanti, psicologi o neuropsichiatri; in riferimento al metodo Soubirain, Giacomazzi (2010) propone dei tests che, suddivisi in
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NEURO e PSICOMOTRICITÀ come tecnica terapeutica
La PSICOMOTRICITÀ (Toni e Giovanardi, 2011) nasce dall’esigenza di trovare risposta ad alcuni disturbi dell’infanzia che non trovano una diagnosi esaustiva in ambito medico e psicologico. Si sviluppa inizialmente in Francia, dove nel 1966 viene fondata la Società Francese di Educazione e Rieducazione Psicomotoria (SFERPM); il movimento, che pone al centro della propria
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L'approccio psicomotorio
In un contesto così complesso in cui si intersecano sistema nervoso, sistema immunitario e sistema endocrino, l’uomo soddisfa i propri bisogni attraverso il movimento del corpo nello spazio.
L’attività motoria (Cottini, 2003) costituisce un aspetto fondamentale dello sviluppo dell’essere umano che assume particolare rilevanza durante l’infanzia, in quanto mezzo attraverso cui il
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Lateralità
Un aspetto che assume particolare importanza nell’approccio psicomotorio inserito in un ambiente riabilitativo è la lateralità, in tutte le sue forme di espressione.
Con lateralità s’ intende la predominanza funzionale di un emilato del corpo rispetto all’altro sia a livello periferico (mani e piedi) che assiale (occhi, orecchie) (Boscaini, 2010).
Si distingue la
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Schema corporeo, immagine corporea e malattia
Lo schema corporeo e l’immagine corporea sono concetti che nascono dall’unione di aspetti fisiologici e psicologici importanti e sono alla base dell’approccio psicomotorio.
Sono direttamente coinvolti nella terapia di tutte le patologie ove il corpo resti gravemente offeso, ed hanno giovato delle recenti teorie sulla plasticità cerebrale come possibilità di migliorare/ottimizzare le
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Immagine del corpo e autonomia personale - 31 marzo 2012 - Reggio Calabria
Titolo del corso: Immagine del corpo e autonomia personale
Data Inizio: 31 03 2012
Altre Date: 01 Aprile 2012
Sede
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BIBLIOGRAFIA - "Immagine di sè e schema corporeo"
- Ajuriaguerra J.de. (1973) Manuale di psichiatria del bambino. Masson, Paris.
- Bick E. (1968) “L’esperienza della pelle nelle prime relazioni oggettuali del bambino”. International Journal of Psychoanalysis, vol. 49, pags. 484-486.
- Bonnier P. (1905) L’Aschematie.Revue neurologique, 13,
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LE FASI DELLA STRUTTURAZIONE - Evoluzione dello schema corporeo
L’organizzazione dello schema corporeo inizia a partire dal corpo della madre e dal proprio corpo che uniti nel periodo della gravidanza, alla nascita si presentano separati e saranno percepiti così dal bambino non subito ma dopo un periodo di iniziale indifferenziazione.
“Ma nulla vieta di immaginare tale esordio già nell’embrione, ai confini con i primissimi stadi della
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BIBLIOGRAFIA e RIFERIMENTI LINKS
- AAVV, DSM-IV, Masson, Milano 1996.
- Le Boulch J., Mouvement et dèveloppement de la persone, Vigot, Parigi 1998.
- Le Boulch J., Le Corps à l’ecole au XXI° siècle, Puf, Parigi 1998.
- Le Boulch J., Lo sviluppo psicomotorio dalla nascita a sei anni, Armando, Roma 1981.
- De Ajuriaguerra J., Marcelli D.,
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Comunicazione non verbale nei bambini - INTRODUZIONE
Nella vita di tutti i giorni, nei rapporti con gli altri, viviamo momenti in cui siamo consapevoli di come stiamo, come agiamo, ed altri in cui invece le motivazioni o i sentimenti che ci spingono ad agire rimangono nel nostro inconscio. Il corpo registra emozioni di tutti i tipi e risponde attraverso messaggi non verbali che vengono chiaramente recepiti dagli altri, anche se non sono emessi
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La comunicazione non verbale in terapia neuropsicomotoria
Il corpo è l’elemento su cui si innesta la comunicazione non verbale in terapia neuropsicomotoria.
La comunicazione non verbale viene
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Il Tono Muscolare
Il tono muscolare è definito come l’attività primitiva e permanente del muscolo; costituisce lo sfondo di ogni attività (tono residuo o di riposo).
Il tono è mantenuto o adattato ai bisogni della postura,
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