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LE FASI DELLA STRUTTURAZIONE - Evoluzione dello schema corporeo

L’organizzazione dello schema corporeo inizia a partire dal corpo della madre e dal proprio corpo che uniti nel periodo della gravidanza, alla nascita si presentano separati e saranno percepiti così dal bambino non subito ma dopo un periodo di iniziale indifferenziazione.

Ma nulla vieta di immaginare tale esordio già nell’embrione, ai confini con i primissimi stadi della vita intrauterina”(F.Condemi, 1996).  Gli stimoli ambientali sono colti inizialmente per mezzo dello stretto contatto con l’adulto e la madre in particolare, e in seguito tramite l’adulto in movimento nello spazio. La possibilità di sentirsi come entità corporea, la coscienza delle percezioni, la possibilità di agire intenzionalmente è imprenscindibile dal potersi percepire differenziato dall’ambiente.

Secondo le teorie di J. Ajuriaguerra (1973), e H. Wallon (1931), la strutturazione dello schema corporeo avviene nei tre stadi di corpo vissuto, corpo percepito e corpo rappresentato.

J. Le Boulch (1983), vi aggiunge lo stadio di corpo subìto che pone nei primissimi mesi di vita a partire dalla nascita.

GLI STADI DELLA STRUTTURAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO

( Jean  Le Boulch )

STADI

ETA’

SCHEMA CORPOREO

ATTIVITA’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0-3 mesi

 

 

Corpo Subìto

(Narcisismo Primario)

 

Automatismi innati:

1.Riflessi arcaici

2.Automatismi relativi ai bisogni

 

3-36 mesi

 

Corpo Vissuto

 

Motricità volontaria

 

 

3-6 anni

 

Corpo Percepito

 

Strutturazione percettiva

Coscienza del proprio corpo

 

 

6-14 anni

 

 

Corpo Rappresentato

 

 

I.Immagine sintetica del corpo

II.Rappresentazione decentrata

III.Rappresentazione mentale

-Corpo subìto (0-3 mesi)

Il bambino dipende totalmente dalla madre, il suo “Io” non si differenzia ancora dal “non Io”.

Ogni sua attività è dovuta agli automatismi primitivi innati, quelli legati ai bisogni primari della respirazione e della suzione, e ai riflessi arcaici (r.della triplice flessione – r.di estensione crociata – r.tonico labirintico – r.tonico simmetrico e asimmetrico del collo – r.di Moro – r.di raddrizzamento – r.della marcia automatica – r.di prensione palmare – reazioni associate).

-Corpo vissuto (3 mesi-3 anni)

Ricopre un aspetto SENSOMOTORIO dello schema corporeo.

E’ la coscienza del proprio corpo in quanto strumento di esplorazione e conoscenza del mondo e per l’acquisizione delle prassie elementari.

Attraverso l’esplorazione del proprio corpo e di quello della madre inizia il processo di differenziazione tra sé e l’altro.

I riflessi arcaici dal secondo al sesto mese sono tutti scomparsi.

Prima con il lancio degli oggetti nello spazio (8 mesi), poi con l’uso strumentale dell’adulto (10-12 mesi), poi con la deambulazione autonoma (12-15 mesi), si forma la coscienza del proprio corpo come strumento di esplorazione e conoscenza del mondo. Vi è un impegno globale della motricità e una percezione del corpo legata all’azione.

In questo periodo il bambino acquisisce le posture fondamentali

(supina, prona, seduta, carponi, in ginocchio, eretta); ha una conoscenza del corpo relativa alle parti più elementari (testa, occhi, naso, bocca, orecchie, capelli, braccia, pancia, glutei, gambe).

Comincia a configurarsi un “Io” attraverso l’imitazione dell’adulto.

-Corpo percepito (3-6/7 anni)

Ricopre un aspetto PRE-OPERATORIO dello schema corporeo.

E’ la percezione del corpo come unità, come immagine simmetrica. Nel periodo precedente la percezione era rivolta principalmente verso il mondo esterno (guardare, toccare, sentire); in questo periodo la percezione si rivolge verso il proprio corpo, il bambino è capace di portare la propria attenzione sulle singole parti del proprio corpo olre che sulla totalità di esso e ciò dipende dalla interiorizzazione che è un momento di presa di coscienza dell’ Io.

Nell’attività motoria emerge un maggior controllo posturale e tonico e un affinamento della attività prassica.

Grazie poi all’affermarsi della dominanza, lo spazio viene organizzato in modo migliore.

In questo periodo il bambino acquisisce una conoscenza di parti del corpo più complesse(articolazioni, organi interni); una coscienza dei due emisomi; una cosienza dell’orientamento del corpo nello spazio; un più preciso apprezzamento delle durate temporali.

-Corpo rappresentato (6/7-11/12 anni)

Ricopre l’aspetto OPERATORIO dello schema corporeo.

E’ la percezione della tridimensionalità del corpo, della successione dei suoi gesti, movimenti, spostamenti. Il corpo è punto di riferimento per l’orientamento e la strutturazione spaziale.

Percezione tridimensionale: all’altezza e alla larghezza si aggiunge la percezione della profondità.

Il bambino passa ad una rappresentazione mentale di tipo dinamico del suo corpo. Grazie ad una maggiore percezione e memorizzazione dei dati temporali è consapevole della successione dei gesti, movimenti e spostamenti, ed è proprio la consapevolezza della successione che permette la rappresentazione mentale del corpo in movimento. Interiorizza questa immagine e i movimenti diventano più coordinati e fini. E’ in grado di staccarsi dall’azione concreta e di rappresentarla anche attraverso la rappresentazione grafica e verbalmente.

In questo periodo il bambino giunge ad individuare la destra e la sinistra sull’altro e a proiettare questi rapporti di destra e sinistra rispetto agli oggetti e nell’orientamento spaziale in genere (lateralizzazione).

Indice

 

PREMESSA

   
Capitolo 1 1 CONCETTO DI "SCHEMA" E DI "IMMAGINE"
  1.1. CENNI STORICI
  1.2. ALCUNE DEFINIZIONI
  1.3. IN SINTESI
  1.4. ALTRI TERMINI DA DEFINIRE
  1.5. IL VISSUTO CORPOREO
Capitolo 2 2 EVOLUZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
  2.1. NEUROANATOMIA
  2.2. PSICOLOGIA
  2.3. LE FASI DELLA STRUTTURAZIONE
  2.4. ALCUNI ASPETTI DELL’ EVOLUZIONE
  2.5. LATERALITA’ E LATERALIZZAZIONE
  2.6. STUDI SULLO SVILUPPO DELLO SCHEMA CORPOREO
Capitolo 3 3 I DISTURBI DELLO SCHEMA CORPOREO
  3.1. COME CLASSIFICARE
  3.2. CHE COSA COMPORTANO TALI DISTURBI
  3.3. VALUTAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
Capitolo 4 4 SCHEMA CORPOREO : TRATTAMENTO
  4.1. DIVERSI APPROCCI TERAPEUTICI
  4.2. TERAPIA PSICOMOTORIA
  4.3. CONCLUSIONE
   
  BIBLIOGRAFIA e RIFERIMENTI LINKS
   
  Tesi di Laurea di: Luciano MONTEFUSCO

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