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Il Ritardo Psicomotorio - Il Progetto Terapeutico

Il processo diagnostico, attraverso le fasi già scritte dell'anamnesi, dell'osservazione e delle indagini strumentali e di laboratorio, permette di raccogliere una serie di informazioni che vengono utilizzate, da un lato, per inserire i sintomi presentati dal bambino in una definita categoria nosografica (diagnosi nosografica), e, dall'altro, per conoscere le aree di forza e quelle di debolezza del bambino (diagnosi funzionale), e per costruire su di esse il progetto terapeutico.

Il processo di conoscenza, conduce alla formulazione di un progetto terapeutico personalizzato.

Quest'ultimo risulta un piano articolato di interventi, specifici per un dato bambino, nel rispetto della sua assoluta originalità. Si tratta quindi di individuare per ciascun bambino gli obiettivi prioritari dell'intervento in base alle reali esigenze presenti.

Ogni progetto personalizzato deve essere costruito da obiettivi a breve e medio termine. Sulla base delle peculiarità legate alla maturazione e allo sviluppo, appare evidente che la diagnosi non rappresenta un momento statico, bensì dinamico che permette di affacciarsi ad un nuovo ciclo, quello del trattamento.

In generale la diagnosi e il trattamento rappresentano due momenti inscindibili, in quanto continuamente interagenti. Uno dei momenti fondamentali del processo di presa in carico del bambino è rappresentato dalle verifiche periodiche.

La verifica, valutando periodicamente lo sviluppo e i cambiamenti del bambino, permette un aggiornamento continuo della diagnosi e una nuova formulazione terapeutica maggiormente rispondente alle cangianti esigenze del bambino.

Inoltre la verifica permette di giudicare la validità degli interventi.

La presa in carico del bambino comporta il coinvolgimento di molteplici figure professionali: il neuropsichiatra infantile, il pediatra, il foniatra, il fisiatra, lo psicologo, l'insegnante, il logopedista, il terapista della neuro e psicomotricità, l'assistente sociale, etc.

Nel percorso terapeutico la relazione fra; l bambino e il terapista rappresenta una leva fondamentale, in particolare da parte del terapista vi deve essere: una grande disponibilità, l'assenza di idee preconcette, il desiderio di comprendere, la capacità di analizzare le proprie attitudini; la capacità di identificarsi nel bambino senza perdere la propria individualità.

Aiutare un bambino in difficoltà significa mettere in atto una serie di provvedimenti terapeutici che cercano di rispondere ai molteplici bisogni che vengono a verificarsi, nell'ambito del progetto terapeutico, gli interventi riabilitativi assumono un ruolo di particolare rilevanza.

Indice

  INTRODUZIONE
   
Capitolo 1

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO

  1.1 Aspetti Descrittivi
   
Capitolo 2

IL RITARDO PSICOMOTORIO

 

2.1 Aspetti Clinico-Descrittivi

 

2.2 Il Processo Diagnostico

  2.3 Il Progetto Terapeutico
   
Capitolo 3 ANALISI DI UN CASO CLINICO
 

3.1 Anamnesi e Osservazione

  3.2 Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento
   
   
 

CONCLUSIONI

  BIBLIOGRAFIA
   
  Tesi di Laurea di: Teresa Vitagliano

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