Il Ritardo Psicomotorio - Analisi di un "Caso Clinico" - Anamnesi e Osservazione
M. ha attualmente 4 anni e mezzo, ha cominciato il percorso terapeutico (psicomotricità) all'età di 3, con una diagnosi d'entrata di "Ritardo dello Sviluppo Psicomotorio" e Difficoltà Relazionali. La terapia logopedica è stata avviata più tardi, all'età di quasi 4 anni.
Dalle informazioni raccolte, emerge:
- allattamento artificiale (non si è attaccato al seno);
- difficoltà di separazione dalla figura materna;
- disturbi del sonno;
- disturbi alimentari (difficoltà ad acquisire autonomia nell'alimentazione);
- ritardo del controllo sfinterico;
- lieve ritardo dello sviluppo motorio (deambulazione avvenuta all'età di 17 mesi, lenta l'acquisizione della posizione seduta);
- ritardo del linguaggio (la mamma riferisce che all'età di 18 mesi diceva solo mamma, papà, nonno, e ripeteva versi di animali);
- ritardo dello sviluppo affettivo relazionale (dal comportamento in famiglia emerge un temperamento instabile, impulsivo, suscettibile. La mamma riferisce: "Viviamo al buio, non conosce il pericolo, sale sui balconi").
Gli esami strumentali (TAC, EEG) e gli esami clinici sono risultati nella norma.
La presa in carico ha previsto oltre alla raccolta anamnestica la programmazione di alcune osservazioni e la definizione di un progetto terapeutico individualizzato.
Quadro relativo alle prime osservazioni
Competenze cognitivo-relazionali:
- difficoltà a separarsi dalla figura materna;
- guarda l'adulto per brevi momenti se è nel proprio campo visivo;
- guarda l'ambiente spesso;
- guarda l'oggetto che gli interessa per breve tempo;
- i cambiamenti delle azioni dipendono principalmente dal terapista;
- le sue azioni si possono prevedere spesso;
- accetta un oggetto qualche volta;
- scambia un oggetto solo su richiesta;
- manipola gli oggetti con le mani per brevi momenti;
- discrimina gli oggetti per colore;
- quando la picomotricista fa una proposta il bambino accetta con difficoltà;
- se viene contraddetto o gli si pone un limite si irrita diventando aggressivo;
- riconosce la propria immagine allo specchio;
- investe l'area di decentramento (ma le sue capacità attentive appaiono frammentarie e mostra scarso interesse per le attività strutturate);
- sembra che il bambino attivi comportamenti di chiusura secondari ad una difficoltà a decodificare il linguaggio verbale;
- il senso del pericolo risulta inadeguato
Competenze motorie:
- assetto posturale variabile
- passa da prono a supino e da supino a prono con facilità;
- sta seduto senza appoggio;
- da eretto si siede da solo;
- si alza in piedi da solo e con facilità,
- cammina e corre con lieve impaccio;
- risulta impacciato in modo particolare nelle sequenze di movimento più complesse,
- salta lasciandosi cadere;
- motricità fine delle mani adeguata,
- lateralizzazione non ancora definita.
Il corpo:
- nessun disturbo neuromotorio specifico;
- tono di base alto;
- tono prevalente nell'azione alto;
- accetta il contatto corporeo per brevi momenti, ma non lo chiede;
- accetta di essere manipolato qualche volta e con tono basso;
- gradisce dondolii, trascinamenti, attraverso materiale strutturato (cavallo a dondolo, macchinine, animaletti) e non strutturato (cuscini, materassi, teli);
- usa lo spazio in modo limitato e indifferenziato con il movimento;
- compie percorsi ripetitivi;
- costruisce spazi chiusi e verticali;
- l'uso dello spazio interpersonale viene il più delle volte stabilito dal bambino (avvicinamenti, allontanamenti);
- non sa attendere, né fa domande riguardo al tempo.
Competenze comunicativo-linguistiche:
- mimica facciale e gestuale ampia e coerente al contesto;
- utilizza solo pochi gesti referenziali;
- produzione verbale fortemente inficiata e non adeguata all'età, utilizza poche parole (mamma, papà e nonno);
- non mostra attenzione a parole condivise sul piano sociale (ciao, andiamo via);
- la comprensione è limitata a messaggi semplici accompagnati dal gesto e riferiti al contesto;
- risulta sensibile alle variazioni dell' intonazione della voce;
- presenti performativi richiestivi di attenzione (chiama con un suono).
Competenze grafico-rappresentative:
- investe lo spazio grafico rappresentativo;
- produce sfregamenti e colpi sul foglio;
- sono presenti segni circolari;
- non è presente il disegno dell'ornino cefalopode;
- non disegna oggetti specifici;
- non attribuisce un nome ai segni tracciati;
- riconosce i colori;
- utilizza materiale plastico, ma la manipolazione è fine a se stessa.
Competenze ludico-simboliche:
- utilizza oggetti diversi, in modo prevalentemente sensoriale;
- spesso difende gli oggetti propri;
- utilizza gli oggetti per ammucchiare, sparpagliare, mettere in fila, sovrapporre, costruire, e prevalentemente riempire e svuotare;
- gioca in prevalenza con l'adulto ma nell'area di decentramento non vuole interferenze;
- esce dalla situazione di gioco con difficoltà;
- scarso accesso all'area del gioco sensomotorio;
- fa giochi di tipo tonico-emozionale attivando delle sequenze di scambio interattivo con l'altro;
- fa giochi sensoriali con il tatto e con la voce;
- fa giochi di costruzione semplici con oggetti piccoli e grandi prevalentemente in verticale;
- non è presente il gioco simbolico.
Manifestazioni emotive:
- prova piacere e ride di gusto durante l'attivazione di giochi tonico-emozionali con l'altro;
- mostra spesso irritazione e angoscia attraverso il pianto;
- scarsa tolleranza alle frustrazioni.
Indice |
|
INTRODUZIONE | |
Capitolo 1 |
LO SVILUPPO PSICOMOTORIO |
1.1 Aspetti Descrittivi | |
Capitolo 2 |
IL RITARDO PSICOMOTORIO |
2.3 Il Progetto Terapeutico |
|
Capitolo 3 | ANALISI DI UN CASO CLINICO |
3.2 Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento |
|
BIBLIOGRAFIA | |
Tesi di Laurea di: Teresa Vitagliano |