Schema Corporeo e Paralisi Cerebrali Infantili: materiali e metodi, campione, valutazione, trattamento, risultati
Ricerca
Nell'ambito dei progetti riabilitativi per le PCI vi è sempre un elevata attenzione al trattamento fisioterapico volto a supportare le carenze motorie e ad ottenere la miglior forma di prestazione motoria possibile, cammino o prensione che sia; spesso quando viene inserita la psicomotricità i genitori pensano che questa debba andare “in aiuto” alla fisioterapia dando al bambino un'occasione per giocare ma sempre con l'obbiettivo di ottenere più velocemente le performance desiderate dai genitori stessi. In realtà il trattamento neuro e psicomotorio può dare, al bambino con PCI, molteplici possibilità di progresso in svariate aree, oltre a quella motoria, dalla cognitiva, alla percettiva, fino alle abilità personali e sociali.
In questa ricerca è stato studiato il livello di sviluppo dello schema corporeo in un gruppo di 7 bambini affetti da PCI diplegica e tetraplegica, valutando gravità clinica e presenza o meno del trattamento neuro e psicomotorio negli anni della presa in carico.
L'obbiettivo dello studio è quindi quello di analizzare evenutali differenze di sviluppo dello schema corporeo in base alla presenza o meno del trattamento neuro e psicomotorio e sottolineare l'importanza di questo tipo di presa in carico.
Materiali e Metodi
Campione
Sono stati inclusi nel presente studio bambini affetti da PCI seguiti dal centro di riabilitazione Boggiano Pico di Genova, nel periodo relativo al Marzo 2013 - Ottobre 2013.
Abbiamo considerato pazienti affetti dalla forma diplegica e tetraplegica di PCI che non hanno mai effettuato trattamento neuro e psicomotorio, che hanno effettuato trattamento psicomotorio e hanno terminato la presa in carico, che sono tutt'ora in carico.
Per ogni bambino i dati relativi alla loro storia clinica e di presa in carico sono stati estrapolati dalle cartelle cliniche.
Lo studio ha incluso 7 pazienti (2 F e 5 M) di età compresa fra i 4 e i 15 anni; di questi pazienti 3 sono affetti da diplegia e 4 da tetraplegia. [vedi tab. 1]
Tab. 1 |
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Bambino n°1 |
Bambino n°2 |
Bambino n°3 |
Bambino n°4 |
Bambino n°5 |
Bambino n°6 |
Bambino n°7 |
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Sesso |
F |
F |
M |
M |
M |
M |
M |
Età |
13 aa |
4 aa |
15 aa |
12 aa |
6 aa |
6 aa |
11 aa |
Diagnosi |
Tetraplegia a prevalenza destra |
Diplegia spastica |
Tetraplegia spastica |
Tetraplegia spastico- distonica |
Tetraplegia spastico- distonica a prevalenza sinistra |
Diplegia spastica |
Diplegia spastica |
NPM |
Effettuata dal Ottobre 2009 al Aprile 2012 |
In carico dal Novembre 2011 |
Mai effettuata |
In carico dal 2011 |
In Carico dal Febbraio 2011 |
In carico dal Febbraio 2009 al Settembre 2011, Sospesa fino al Gennaio 2013 |
Effettuata dal Settembre 2008 al Novembre 2010 |
Q.I. |
42 |
(Q.S.) 84 |
30 |
N.P. |
81 |
48 |
71 |
Altre attività |
PM in acqua Ippoterapia |
No |
Idrokinesi terapia |
Nuoto Ippoterapia |
No |
Danza |
Calcio Nuoto |
La ricerca, partita nel Marzo 2013, ha previsto la somministrazione di vari test che andassero a valutare le varie componenti dello schema corporeo in base all'età e alla patologia dei soggetti, successivamente si è iniziato un trattamento mirato agli elementi deficitari per ogni singolo bambino, infine sono stati somministrati nuovamente i test per verificare i progressi dei pazienti.
Valutazione
Ogni bambino è stato valutato utilizzando:
- I test di Piaget e Head
- La valutazione dello schema corporeo tratto dal testo “Manuale di terapia psicomotria dell'età evolutiva” di Anne-Marie Wille e coll.
- La prova dei passi contati di M. Vyl
- L'adattamento ritmico di G.B. Soubiran
- La scala delle prassie motorie del BVN
- Il test di Goodenough
- Il test di Auzias
Questi nel complesso andavano a valutare: lateralità, disegno, conoscenza verbale delle parti corporee, imitazione dei gesti, ritmo, orientamento destra-sinista, orientamento nello spazio e propriocezione (sensopercezione degli arti). [vedi tab.2]
Tab. 2 |
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Test di Auzias |
Scala del BVN |
Test di Goodenough |
Prova di M. Vyl |
Prova di G.B. Soubiran |
Valutazione di Wille e coll. |
Test di Piaget e Head |
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Lateralità |
X |
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Lateralizzazione |
X |
X |
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Disegno |
X |
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Conoscenza delle parti |
X |
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Imitazione dei gesti |
X |
X |
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Ritmo |
X |
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Propriocezione |
X |
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Orientamento spaziale |
X |
X |
Dai risultati ottenuti nei vari test, assieme alle osservazioni effettuate sulle componenti dello schema corporeo non testate (es. Ricostruzione 2D e 3D), sono stati tracciati dei profili per ogni singolo paziente ed effettuati dei trattamenti mirati sulle aree carenti.
Trattamento
Per ogni paziente sono stati scelti degli obbiettivi di trattamento in base ai risultati ottenuti nei vari test, all'età e al tipo di PCI.
Bambino n° 1
Le carenze, minime, rilevate dai test sono riferite soprattutto all'imitazione di gesti, all'orientamento, rappresentazione ed adattamento spaziale e al ritmo.
Da sottolineare che in sede valutativa sono stati considerati corretti i movimenti effettuati con la mano più compromessa anche se "aiutata" dalla mano conservata.
Illustrazione 1. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Si è scelto quindi di effettuare, nei mesi dedicati al trattamento, una serie di esercizi e giochi utili ad incrementare queste carenze.
Per l'imitazione dei gesti si è inizialmente lavorato sulla coordinazione motoria, l'attenzione e l'utilizzo dell'arto più compromesso; queste erano le principali componenti che influenzavano la performance del paziente. Successivamente si è passato all'imitazione vera e propria cercando, tramite vari giochi, di stimolare l'imitazione il più corretta e precisa possibile.
Per quanto riguarda l'orientamento spaziale, ci si è concentrati principalmente sull'orientamento riferito agli oggetti, affiancato a questo obbiettivo si è lavorato anche sulla rappresentazione e l'adattamento spaziale proponendo al soggetto giochi di tipo cacce al tesoro, o giochi sul posizionamento corporeo su consegna verbale o su imitazione.
Per il ritmo si è lavorato inizialmente sul riconoscimento e sulla riproduzione del ritmo con gli strumenti musicali e successivamente sull'utilizzo dei movimenti a ritmo di musica fino ad arrivare a camminare tenendo un ritmo deciso dal terapista.
Non si è effettuato trattamento sulla rappresentazione corporea tramite il disegno per motivi per lo più motori piuttosto che di percezione in quanto la paziente aveva una buona percezione delle varie componenti con un corretto posizionamento ed orientamento, dovuto anche al fatto che questo fu obbiettivo del trattamento neuro e psicomotorio durante il periodo di presa in carico.
Disegno 1: Verifica del livello di rappresentazione corporea tramite il disegno
Si è comunque valutato quale fosse il livello di rappresentazione bidimensionale tramite l'utilizzo di materiale modellabile (didò), rilevandone un buon livello di sviluppo.
Disegno 2: Test costruzione bidimensionale
Somministrando il test di Auzias, si è potuto rilevare una lateralità: di mano sinistra certa, gestuale sinistra incerta, dei gesti simbolici sinistra certa, di piede sinistra certa, di occhio destra certa e, infine, di orecchio sinistra incerta.
Bambino n° 2
Le carenze rilevate dai test sono riferite soprattutto all'orientamento, rappresentazione ed adattamento spaziale, al ritmo e alla memoria muscolare.
Da sottolineare che i test sulla lateralizzazione non sono stati somministrati in quanto la bambina è troppo piccola per avere già acquisito questa nozione; è stato somministrato solo il test sulla lateralità di Auzias, da cui è stato possibile rilevare una lateralità: di mano sinistra certa, gestuale destra incerta, dei gesti simbolici mista, di piede destra incerta, di occhio destra incerta e di orecchio destra incerta.
Illustrazione 2. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Gli obbiettivi di trattamento scelti per questo paziente riguardano principalemente la memoria muscolare, si sono sfruttati giochi al buio o con il soggetto bendato che doveva riconoscere o verbalizzare le posizioni assunte, in alcuni casi è stato richiesto alla bambina di riprodurle sulla terapista, che prendeva parte al trattamento, facendole assumere a quest'ultima.
Per l'orientamento, la rappresentazione e l'adattamento corporeo allo spazio si sono sfruttati principalmente i percorsi, in cui si è anche richiesto al soggetto di costruirli su istruzione verbale, e cacce al tesoro.
Per il ritmo sono stati utilizzati gli strumenti musicali di cui veniva richiesto riconoscimento e riproduzione del ritmo proposto dalla terapista; successivamente la richiesta è stata di eseguire movimenti a ritmo di musica fino ad arrivare a camminare tenendo un ritmo definito dal terapista.
Bambino n° 3
In questo soggetto si sono rilevate considerevoli mancanze nelle aree della lateralità e lateralizzazione, della propriocezione e memoria muscolare, dell'orientamento e adattamento spaziale e della conoscenza delle parti.
Illustrazione 3. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Per questo paziente si è effettuato un trattamento ad ampio raggio dovuto ai punteggi bassi ottenuti nei test, questo dipende sia da un Q.I. basso che non supporta le nozioni apprese in trattamento, sia al fatto che non abbia mai lavorato direttamente sullo schema corporeo.
Inoltre, successivamente alla valutazione, si è scelto di non lavorare direttamente sul disegno in quanto vi sono considerevoli difficoltà motorie e perchè dalla valutazione è stato possibile rilevare che il soggetto avesse una corretta consapevolezza per quanto riguarda la disposizione dei singoli elementi corporei.
Disegno 3: Verifica del livello di rappresentazione corporea tramite disegno
Per quanto riguarda il riconoscimento destra-sinistra si è primariamente lavorato sulla lateralità, portandolo ad identificare e distinguere i due emilati, successivamente si è passati al trattamento della lateralizzazione, il riconoscimento di destra e sinistra sull'altro è stato richiesto, inizialmente, con un orientamento paziente-terapista uguale, successivamente ponendo la terapista di fronte al soggetto ed infine perpendicolarmente e nelle varie posizioni possibili all'interno dello spazio; altri giochi utilizzati sono stati per lo più motori (lancio della palla, calcio, ecc) con ordine verbale per l'arto da utilizzare.
Tramite il test di Auzias si è rilevata una lateralità: di mano sinistra incerta, gestuale destra certa, dei gesti simbolici sinistra incerta, di piede destra certa, di occhio sinistra certa e di orecchio sinistra incerta.
Per la pripriocezione si è lavorato inizialmente sul riconoscimento dei singoli stimoli tattili che poi si è andato ad aumentare di numero, successivamente si è passato al riconoscimento del singolo movimento fino ad arrivare all'identificazione di più movimenti e posizioni assunte dai vari segmenti corporei.
Di pari passo è andata la riabilitazione riguardo all'imitazione dei gesti in quanto si è concentrata, inizialmente, l'attenzione sul percepire, rinoscere il movimento e, successivamente, saperlo mettere in atto su imitazione del terapista.
Per quanto riguarda l'orientamento e l'adattamento spaziale si è proposto al soggetto giochi di tipo cacce al tesoro, o giochi sul posizionamento corporeo su consegna verbale o su imitazione.
La conoscenza delle parti è risultata essere sotto la media in quanto buona parte delle componenti corporee (es. articolazioni) non venivano identificate correttamente oppure venivano confuse tra loro, a tal proposito si sono sfruttati giochi di denominazione ed indicazione per lo più ideati dalla terapista (es. gioco dell'oca, tombola, ecc).
Disegno 4. Strumento utilizzato in sede di trattamento: Gioco dell'oca sulle componenti corporee
Bambino n° 4
Le carenze, minime, rilevate dai test sono riferite soprattutto all'imitazione di gesti, all'adattamento spaziale ed al ritmo.
È da sottolineare che, in quanto tetraparesi spastico-distonica, è stato necessario trovare delle facilitazioni nel posizionamento del bambino in modo da favorirne una maggiore libertà e correttezza nei movimenti. Inoltre sono stati considerati corretti i movimenti effettuati con la mano più compromessa anche se "aiutata" dalla mano conservata.
Illustrazione 4. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Gli esercizi utilizzati si sono concentrati soprattutto sul favorire, nel soggetto, l'attenzione visiva e la propriocezione ai fini di ottenere una maggiore stabilità corporea. Una volta trovate le strategie di stabilizzazione sono stati richiesti esercizi di orientamento spaziale su ordine verbale e di gestione dello spazio tramite giochi come cacce al tesoro, percorsi guidati, attività con la palla (lancio con bersaglio o senza).
Disegno 5. Test costruzione bidimensionale
Nell'area del ritmo si è dovuto lavorare inizialmente sulla gestione del movimento in base alla musica stabilita dalla terapista, solo successivamente si è potuti passare alla gestione dei movimenti in base al ritmo.
Non è stato inserito tra gli obbiettivi di trattamento la ricostruzione corporea bidimensionale dovuta alle enormi difficoltà motorie; in sede valutativa è stato verificato se il
soggetto conoscesse correttamente la collocazione dei vari segmenti corporei chiedendo di guidare l'operatore nel disegno, altra prova è stata effettuata con l'utilizzo del didò, la terapista ha costruito le parti del corpo richieste dal bambino con indicazione sul proprio corpo e il paziente ha poi unito correttamente le varie parti.
Valutando il soggetto tramite il test di Auzias si è rilevata una lateralità: di mano destra certa, gestuale destra incerta, dei gesti simbolici destra certa, di piede mista, di occhio mista e di orecchio destra certa.
Bambino n° 5
Le carenze rilevate dai test sono riferite soprattutto alla lateralizzazione, l'adattamento e l'orientamento spaziale e nel disegno.
Illustrazione 5. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Valutando la lateralità, tramite il test di Auzias, si sono ottenuti i seguenti risultati: mano destra certa, gestuale destra incerta, dei gesti simbolici destra certa, di piede destra certa, di occhio destra certa e di orecchio destra incerta.
Per la lateralizzazione si sono effettuati giochi di scambio, inizialmente con l'utilizzo di facilitazioni (fascette del medesimo colore per la destra e di un altro colore per la sinistra e consegna verbale), chiedendo al soggetto di utilizzare solo l'emilato uguale a quello del terapista; successivamente sono state tolte gradualmente le facilitazioni: inizialmente quella verbale, successivamente quella visiva dei colori, in questo modo il soggetto doveva riconoscere autonomamente il lato scelto dal terapista ed utilizzarlo a sua volta.
Nell'orientamento e adattamento spaziale si sono svolti giochi con percorsi e cacce al tesoro.
Per la ricostruzione bidimensionale del corpo si sono sfruttati puzzle, materiale modellabile (didò) e il disegno.
Disegno 6. strumento utilizzato in sede di trattamento: Bambola da ricostruire
Bambino n° 6
Le carenze riscontrate dai test sono riferite soprattutto alla ricostruzione bidimensionale del corpo, adattamento ed orientamento spaziale, rappresentazione spaziale, lateralità, lateralizzazione, memoria muscolare e ritmo.
Illustrazione 6. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Si è partiti inizialmente dalla rappresentazione corporea bidimensionale, si è sfruttato soprattutto l'uso di puzzle, di materiale plastico (didò) ed il disegno.
[DISEGNO 7]
Disegno 7. Strumento utilizzato in sede di trattamento: Puzzle del corpo
Per l'orientamento la rappresentazione e l'adattamento spaziale si sono sfruttati principalmente i percorsi, in cui è stato anche richiesto al soggetto di costruirli su istruzione verbale.
Somministrando il test di Auzias, si è potuto rilevare una lateralità: di mano destra certa, gestuale destra incerta, dei gesti simbolici destra certa, di piede destra certa, di occhio mista e di orecchio sinistra incerta.
Per la lateralità si è iniziato dal riconoscimento di destra e sinistra su di sè con l'utilizzo di giochi di colorazione dei due emilati, giochi con l'uso di un solo emilato a scelta del terapista.
È stato scelto di non inserire tra gli obbiettivi anche il trattamento della lateralizzazione dovuto al periodo ristretto per effettuare il trattamento e al Q.I. basso del bambino.
Per la propriocezione si è iniziato il trattamento dalla tolleranza e dal riconoscimento dei singoli stimoli tattili che poi si è andato ad aumentare di numero una volta cominciati ad essere maggiormente sostenuti, successivamente si è passato al riconoscimento del singolo movimento fino ad arrivare all'identificazione di più movimenti e posizioni assunte dai vari segmenti corporei.
Nell'area del ritmo si è dovuto lavorare inizialmente sulla gestione del movimento in base alla musica stabilita dalla terapista, solo successivamente si è potuti passare alla gestione dei movimenti in base al ritmo.
Bambino n° 7
Le carenze rilevate dai test riguardano soprattutto la lateralità e la lateralizzazione, il disegno, altra carenza rilevata è stata a proposito delle prassie.
Illustrazione 7. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Per quanto riguarda il riconoscimento di destra e sinistra su di sè si è scelto un programma di trattamento concentrato sulla richiesta verbale, chiedendo al paziente
di utilizzare una parte del corpo piuttosto che l'altra per svolgere attività di gioco come calcio, palleggi, tiro al bersaglio, ecc. Successivamente, per la lateralizzazione, si sono svolte attività con l'utilizzo di facilitazioni (fascette del medesimo colore per la destra e di un altro colore per la sinistra) sempre chiedendo al soggetto di utilizzare solo un emilato, in questo caso la consegna verbale è stata abbandonata ed è stata inserita l'imitazione: i giochi sono diventati di scambio; veniva richiesto di osservare quale emilato utilizzava il terapista così da far utilizzare il lato scelto anche al bambino; successivamente si è tolta la facilitazione visiva dei colori e il soggetto doveva riconoscere il lato scelto dal terapista ed utilizzarlo a sua volta.
Tramite il test di Auzias si è rilevata una lateralità: di mano sinistra incerta, gestuale sinistra incerta, dei gesti simbolici sinistra certa, di piede sinistra incerta, di occhio sinistra incerta e di orecchio sinistra incerta.
Per quanto riguarda il disegno è stato richiesto al soggetto di raffigurarsi al meglio in tutti i particolari, soprattutto del vestiario, e si è notato che le raffigurazioni miglioravano con la rappresentazione di se stesso in ambienti per lui piacevoli come l'ambiente sportivo, scoutistico, ecc.
Nel caso delle prassie ci si è concentrati soprattutto sulle prassie dell'abbigliamento, in particolare allacciarsi le scarpe, inizialmente si è data una facilitazione visiva proponendo al bambino di allacciare "in parallelo" una scarpa assieme al terapista, successivamente si è passato a quelle verbali; a favorire le prassie si sono effettuate anche attività di motricità fine e di coordinazione così da incrementare le abilità del soggetto.
Risultati
A fine del periodo di trattamento sono stati somministrati nuovamente i test per verificare se vi sono stati miglioramenti nelle aree carenti.
Bambino n° 1
Successivamente alla somministrazione si è potuto evidenziare un miglioramento nelle aree dell'imitazione dei gesti e dell'orientamento e percezione spaziale, non sono stati rilevati miglioramenti nell'area del ritmo.
Illustrazione 8. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Bambino n° 2
La bambina è risultata essere migliorata nelle aree del ritmo e dell'orientamento spaziale, inoltre è migliorata anche nell'area della conoscenza delle parti, che è risultata essere sopra la media della sua età, non vi sono stati miglioramenti nell'area della memoria muscolare.
Illustrazione 9. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Bambino n° 3
Alla seconda valutazione il soggetto è risultato essere migliorato nelle aree della conoscenza delle parti, dell'imitazione dei gesti e dell'orientamento spaziale, per quanto riguarda la lateralità e la memoria muscolare non vi sono stati miglioramenti sufficienti a riportare il paziente nella media.
Illustrazione 10. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Bambino n° 4
Nella seconda valutazione sono stati rilevati miglioramenti in due delle tre aree compromesse; l'unica area in cui non vi sono stati miglioramenti è stata l'area del ritmo, in quanto la prova richiedeva di camminare a ritmo di musica e a causa delle distonie il soggetto non riusciva a cambiare per tempo la cadenza dei passi.
Illustrazione 11. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Bambino n° 5
Successivamente alla seconda somministrazione dei test sono stati rilevati miglioramenti nelle aree di lateralizzazione e dell'orientamento spaziale, inoltre è stato rilevato un miglioramento anche dal punto di vista della conoscenza delle parti che ha portato il soggetto ad essere sopra la media.
Illustrazione 12. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Disegno 8: Confronto disegno marzo - disegno settembre
Bambino n° 6
Il bambino risulta essere migliorato nelle aree della lateralità, e della memoria muscolare, non vi sono stati sufficienti miglioramenti nelle aree dell'orientamento spaziale, della lateralizzazione e del ritmo, risulta essere sotto media anche l'area del disegno anche se vi sono stati comunque dei miglioramenti rispetto all'inizio del trattamento.
Illustrazione 13. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Disegno 9: Confronto disegno marzo - disegno settembre
Bambino n° 7
Dalla seconda somministrazione dei test si sono rilevati miglioramenti nelle aree della lateralità e della lateralizzazione, nell'area del disegno il soggetto non ha ancora raggiunto una maturità che lo porti ad essere in media con la sua età ma sono comunque da evidenziare notevoli miglioramenti rispetto all'inizio della presa in carico e, in fine, vi è stato anche un miglioramento nell'area dell'imitazione dei gesti.
Illustrazione 14. Aree dello schema corporeo valutate: Lt=Lateralità, Ltz=Lateralizzazione, Dis=Disegno, CdP=Conoscenza delle Parti, IdG=Imitazione dei Gesti, R=Ritmo, MM=Memoria Muscolare e OS=Orientamento Spaziale
Disegno 10: Confronto disegno marzo - disegno settembre
Discussione dei dati
Durante le valutazioni finali si è evidenziato un miglioramento in buona parte dei soggetti e in particolare, i risultati migliori si sono ottenuti nei bambini che avevano effettuato, con costanza, un maggior numero di trattamenti. Si è evidenziata un'utilità anche nei bambini più grandi a condizione che il trattamento neuro e psicomotorio venisse effettuato per un numero di ore settimanali sufficienti. Sono state invece rilevate meno difficoltà nelle terapie dei soggetti in corso di trattamento e già trattati in precedenza.
Si è riscontrato inoltre un maggiore incremento nelle aree della conoscenza delle parti, dell'imitazione dei gesti e dell'organizzazione spaziale, mentre le aree con il minor numero di miglioramenti sono state quella della memoria muscolare, del ritmo e del disegno.
In realtà si è riscontrato un incremento delle competenze di tutti i bambini che erano deficitari nel disegno senza, tuttavia, riuscire a raggiungere un livello che li collocasse nella media. È da sottolineare che lo sviluppo del disegno è influenzato dall'abilità psicomotoria del bambino ma soprattutto dal grado di sviluppo mentale; cioè dalla ricchezza delle nozioni che egli possiede e dal grado di strutturazione delle percezioni che egli sa cogliere e rappresentarsi. [33]
Tutti i bambini che sono stati valutati avevano problematiche psicomotorie più o meno elevate, in particolare i bambini n° 1, 3 e 4, affetti da tetraplegia, avendo la componente motoria più compromessa non sono stati valutati da questo punto di vista. Il livello di sviluppo mentale dei bambini è sotto la media, esclusi i bambini n° 2 e 5 che hanno un Q.I. rispettivamente di 84 e 81, anche questo è stato un elemento che, come afferma la letteratura, ha portato ad una strutturazione deficitaria del disegno. I bambini n° 5 e 6 con una percezione corporea più compromessa, rispetto ai bambini n° 2 e 7, sono stati quelli con maggiori difficoltà nel miglioramento del disegno.
Le aree che hanno avuto maggiori progressi sono strettamente correlate fra loro anche all'interno dei trattamenti: nel momento in cui si lavorava sull'imitazione dei gesti i soggetti si sono trovati ad allenare anche l'ambito della conoscenza delle parti in quanto veniva richiesto al bambino quale parte del suo corpo muovere in modo da ottenere la posizione richiesta; allo stesso tempo veniva trattato anche l'orientamento spaziale, in quanto i bambini dovevano riuscire a capire e prendere coscienza del posizionamento corporeo della terapista all'interno dello spazio e di conseguenza assumerlo; così pure quando si effettuavano giochi come percorsi o “cacce al tesoro” su ordine verbale si è sempre cercato di integrare le nozioni di posizionamento delle componenti corporee all'orientamento di queste all'interno dello spazio.
La memoria muscolare è stata una delle aree con meno miglioramenti soprattutto per le alte difficoltà di tolleranza percettiva da parte dei bambini carenti in questo ambito, a tal proposito si è deciso quindi di dedicarvi dei tempi ristretti durante i trattamenti in modo da diminuire le sensazioni spiacevoli nei bambini. I miglioramenti in quest'ambito si sarebbero rilevati nel caso in cui il periodo di trattamento fosse stato più lungo ma, a causa dei tempi ristretti per la ricerca, questo non è stato possibile.
L'area del ritmo non ha avuto elevati miglioramenti soprattutto per le problematiche motorie dei bambini 1, 4 e 6; in particolare i bambini 1 e 4, affetti da tetraplegia, hanno avuto risultati non soddisfacenti a causa della difficoltà nel controllo motorio del cammino, il bambino 6 invece aveva maggiori difficoltà nella conversione dello stimolo sonoro in movimento.
Negli ambiti di lateralità e lateralizzazione nel soggetto 3 non vi sono stati miglioramenti soprattutto a causa del numero di ore di trattamento ristrette, ai grossi deficit di comprensione e di Q.I. e del fatto che non avesse mai lavorato direttamente sullo schema corporeo in quanto nella sua storia clinica gli unici trattamenti riabilitativi effettuati erano stati solo fisioterapia e logopedia; per questi fattori si era scelto di non lavorare sulla lateralizzazione ma solo sulla lateralità, ma anche diminuendo il carico di obbiettivi non si sono ottenuti miglioramenti. Questo caso potrebbe avere dei miglioramenti anche se molto ridotti visto la presa in carico tardiva a condizione che le ore di trattamento settimanali vadano dalle due alle tre ore.
Il bambino 5 ha avuto incrementi nell'ambito della lateralizzazione soprattutto grazie ad un Q.I. che supporta i suoi apprendimenti e la sua frequenza ai trattamenti sufficiente e costante.
Il bambino 6 ha riportato miglioramenti solo nell'area della lateralità, nonostante fosse stata messa fra gli obbiettivi di trattamento anche la lateralizzazione, in questo caso a fare la differenza è stato il numero di trattamenti effettuati perché il bambino non frequentava con costanza le sedute di trattamento e aveva a disposizione solo un'ora alla settimana ed inoltre il trattamento neuro e psicomotorio in passato era stato sospeso in un periodo fondamentale dello sviluppo del bambino (dai 4 anni ai 6 anni). Particolarmente interessante, in questo caso specifico, è stato lo studio dello sviluppo del disegno; secondo la letteratura i bambini con paralisi cerebrale infantile tendono a rappresentare in modo diverso le loro parti plegiche, in questo caso è stato l'esatto opposto: il bambino affetto da diplegia inizialmente rappresentava solo le gambe, tralasciando spesso le braccia, probabilmente dovuto al fatto che in famiglia si investiva molto sull'utilizzo delle gambe (il bambino pratica danza, i genitori spesso lo portano in bicicletta, hanno cercato di insegnargli ad andare sul monopattino ecc.), quindi in ambito riabilitativo si è dovuto svolgere un tipo di trattamento che investisse di più sul resto del corpo in quanto il bambino era già altamente consapevole delle gambe per quanto fossero più compromesse.
Il bambino 7 è riuscito a progredire in entrambe le aree in quanto si è concentrato la maggior parte del trattamento sull'imitazione dei gesti con un continuo riferimento alla differenza ed al riconoscimento di destra e sinistra su di sé e sull'altro; anche in questo caso, probabilmente, prolungando il periodo di trattamento ci sarebbero stati dei miglioramenti sufficienti a riportare il soggetto totalmente nella media anche nell'area insufficiente, il disegno.
Indice |
INTRODUZIONE |
CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Marta SALVIO |