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Sviluppo del Linguaggio

Lo sviluppo del linguaggio è un processo graduale attraverso il quale i bambini imparano a comunicare e ad utilizzare il linguaggio. Inizialmente, i bambini utilizzano il pianto, i suoni e le espressioni facciali per comunicare le loro esigenze e le loro emozioni, ma col tempo sviluppano la capacità di utilizzare parole e frasi per esprimere pensieri e idee.

Il processo di sviluppo del linguaggio inizia già dal periodo prenatale, quando il feto inizia ad ascoltare i suoni dall'esterno del grembo materno. Dopo la nascita, i bambini iniziano a emettere suoni, e successivamente parole, in risposta agli stimoli sensoriali e alle interazioni sociali.

Durante i primi mesi di vita, i bambini imparano a riconoscere la voce dei genitori e degli altri membri della famiglia, nonché i suoni del loro linguaggio madrelingua. Con il tempo, i bambini cominciano a comprendere il significato delle parole e delle frasi, e a utilizzarle per comunicare i loro bisogni e le loro esperienze.

Lo sviluppo del linguaggio può essere influenzato da vari fattori, tra cui l'ambiente familiare, le esperienze di vita, la genetica e la salute del bambino. I bambini che crescono in ambienti linguistici ricchi e stimolanti tendono ad avere una maggiore facilità nello sviluppo del linguaggio rispetto a quelli che crescono in ambienti meno stimolanti.

La terapia del linguaggio può essere utile per aiutare i bambini con difficoltà nello sviluppo del linguaggio. La terapia può includere esercizi per migliorare la pronuncia, la comprensione del linguaggio e la grammatica, nonché l'uso di tecniche di comunicazione alternative come le immagini o i simboli.

In sintesi, lo sviluppo del linguaggio è un processo graduale attraverso il quale i bambini imparano a comunicare e ad utilizzare il linguaggio. Il processo inizia già durante la gravidanza e progredisce attraverso l'infanzia e l'adolescenza. Lo sviluppo del linguaggio può essere influenzato da vari fattori e la terapia del linguaggio può essere utile per aiutare i bambini con difficoltà nello sviluppo del linguaggio.

  • Relazione tra gioco simbolico e sintomatologia autistica

    L'inclusione del criterio “ritardo nello sviluppo o un anomalo funzionamento della capacità di gioco simbolico”, nel processo diagnostico per i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, porta ad una maggiore attenzione circa le relazioni esistenti tra il gioco simbolico e gli altri parametri rappresentanti il quadro sintomatologico dell'autismo; inoltre guida naturalmente ad una maggiore

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  • Disturbo Generalizzato di tipo Autistico secondo il DSM-IV-TR: Cenni storici e definizione

    Definizione: L’Autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita.

    Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri (Baird et al., 2003;

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  • Il POINTING (Indicare con il dito)

    Il POINTING (Indicare con il dito)

    Il POINTING, puntare, indicare con il dito è un gesto che specifica una direzione dal corpo di una persona, che di solito indica una

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  • Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) - DIPLEGIA - GAIT ANALYSIS

    PARALISI CEREBRALE INFANTILE  (PCI)

    La paralisi cerebrale infantile (PCI) è definita come un gruppo di disturbi permanenti dello sviluppo del movimento e della postura, che causano una limitazione delle attività, attribuibili ad un danno permanente (non progressivo) che si è verificato nell’encefalo nel corso dello sviluppo cerebrale del feto, del neonato o del lattante. I disturbi

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  • Disturbo dello spettro dell’autismo

    Disturbo dello spettro dell’autismo 299.00 (F84.0)

    Criteri diagnostici

    • Deficit persistenti] delia comunicazione sociale e deli interazione sociale in molteplici contesti, come manifestato dai seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato (gli esempi sono esplicativi,
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  • Disturbi della comunicazione

    I disturbi della comunicazione comprendono deficit del linguaggio, dell’eloquio e della comunicazione. Per eloquio si intende la produzione espressiva di suoni e comprende articolazione, fluenza, voce e qualità di risonanza di un individuo. Il linguaggio comprende la forma, la funzione e l’utilizzo di un sistema convenzionale di simboli (per es., le parole pronunciate, il linguaggio gestuale,

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  • Aspetti generali della Trisomia 21 detta anche Sindrome di Down (SD)

    Aspetti genetici

    Tra le innumerevoli alterazioni genetiche attualmente conosciute, la Trisomia 21 si pone tra le più frequenti, rappresentando il principale fattore eziologico di disabilità intellettiva. Essa è un’anomalia cromosomica di tipo autosomico non ereditario, determinata da un eccesso di DNA nella dotazione genetica individuale, più precisamente dalla presenza di una copia

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  • La Comunicazione

    Definizione

    La comunicazione può essere definita come l’attività che permette di trasmettere informazioni mediante simboli, scambio di idee, sentimenti, intenzioni, atteggiamenti. Comprende qualsiasi comportamento verbale o non verbale (intenzionale o non intenzionale) che influenza l’atteggiamento, le idee e le attitudini di un altro individuo. La comunicazione è fondamentale per

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  • La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA)

    “Il silenzio di chi non parla non è mai d’oro. Tutti noi abbiamo bisogno di comunicare e metterci in contatto con gli altri non in un solo modo, ma in tutti i modi possibili. E’ un fondamentale bisogno umano, un fondamentale diritto umano. Di più: è un potere fondamentale dell’uomo”.

    (Williams, Beneath the surface: Creative expressions of augmented

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  • BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA - Caratteristiche della relazione madre-bambino in bambini con disturbi del Neurosviluppo in corso di trattamento riabilitativo
    • Ainsworth M.D.S., Bell S.M., Stayton D. (1971) Individual differences in Strange Situation behavior of one year old, in H.R. Schaffer (a cura di), The origins of humans social relations. Academic Press, New York.
    • Ainsworth M.D.S, Blehar M., Waters E. e Wall S. (1978) Patterns of attachment: assessed in the strange situation and at home. Erlbaum,
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  • Descrizione dello sviluppo e dell’acquisizione delle competenze prescolari raggiunte nei bambini di età compresa tra 5 e 6 anni con particolare riferimento agli indicatori di rischio per una difficoltà di apprendimento scolastico

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  • Early Start Denver Model

    L’Early Start Denver Model

    In questo capitolo verrà presentato l’Early Start Denver Model, approccio evolutivo per l’autismo, in quanto, dato che l’intervento del TNPEE deve essere sempre costruito, personalizzato e modificato in base

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  • Difficoltà e deficit visuo-spaziali

    Difficoltà e deficit visuo-spaziali

    I deficit visuo-spaziali possono essere definiti come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti, che riguardano il rapporto tra la persona e

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  • LO SVILUPPO COMUNICATIVO - SOCIALE: strumenti di screening e criteri semeiologici nel corso dei primi tre anni di vita.

    LO SVILUPPO COMUNICATIVO-SOCIALE

    Con il termine di sviluppo comunicativo-sociale viene indicato il processo mediante il quale il bambino acquisisce progressivamente quelle competenze che gli permettono di “capire” e di

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  • Sindrome di Down: contributi scientifici

    In questo capitolo si illustreranno le caratteristiche della Sindrome di Down che costituiscono l’oggetto di questo lavoro. Di seguito saranno esposti gli studi scientifici, da Piaget ai neuroni mirror, a supporto delle modalità di funzionamento ed evoluzione integrata dagli indici espressivi non verbali mediati dall’azione. Questo impianto teorico costituirà la base su cui si è impostata la

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  • CASI CLINICI - Imitazione e Autismo

    Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di andare ad analizzare come in bambini con spettro autistico, l’imitazione attiva e passiva, possa andare a modificare il loro modo di interagire con gli altri.

    Sono stati presi in esame quattro bambini, in trattamento presso il Centro di Riabilitazione ex art.26 Legge 833/1978- ASL 1 Abruzzo- L’Aquila, ai quali è stata posta la

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  • Imitazione e Neuroni Specchio

    Imitazione (dalla parola latina imitatio –onis, che discende a sua volta dal verbo imitāri - imitare). Con questo termine s'intende un'attività di produzione o un comportamento non originale, basati su un modello preesistente che si ritiene valido e che si cerca di eguagliare intenzionalmente o casualmente.

    La parola può avere sia valenza positiva, se il modello è preso solo come

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  • La condivisione con la famiglia di strategie neuropsicomotorie

    I genitori, giocano un ruolo essenziale come partecipanti attivi nell’ambito dell’ intervento precoce e per l’individualizzazione degli obiettivi del trattamento  e dei bisogni specifici dei loro bambini (Humphry, 1989; Majnemer, 1998; Simeonsson et al,; 1995).

    La famiglia deve essere vista come l’elemento basilare e costante all’interno della vita di un bambino. I genitori sono

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  • Le caratteristiche della Sindrome di Dravet

    Nonostante la scarsità di materiale scientifico riguardante l’aspetto clinico della Sindrome di Dravet, è comunque possibile individuare in letteratura i punti di debolezza e i punti di forza che stabilmente si trovano in questo tipo di pazienti e che è fondamentale conoscere prima di intraprendere un percorso Riabilitativo. Come il Medico infatti deve sapere cosa aspettarsi dal paziente

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  • Profili di Sviluppo Motorio nello Sviluppo Atipico

    Disturbi dello Spettro dell’Autismo

    Definizione

    “L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico”. (ISS-SNLG,

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  • Stadi di sviluppo secondo J. PIAGET

    Piaget distingue quattro grandi periodi nello sviluppo delle strutture cognitive, che sono d’altra parte intimamente legate allo sviluppo dell’affettività e della socializzazione del bambino, tanto che a parecchie riprese egli parla di rapporti reciproci di questi aspetti dello sviluppo psichico.

    I - Il primo periodo

    Il primo periodo, che si estende fìn verso i 24 mesi, è

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  • AGGRESSIVITÀ - I casi clinici

    Metodologia di lavoro

    Ai fini di individuare e sviluppare un progetto riabilitativo globale ma contemporaneamente centrato sull’approfondimento dei comportamenti aggressivi, si è scelto di analizzare i casi di G., K., e M..

    I tre bambini, già in carico al servizio età evolutiva di Este, partecipano settimanalmente alle sedute di neuropsicomotricità, e mi è

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  • INTRODUZIONE - ABSTRACT - PREMESSA E SCOPO - Lettura ad alta voce e Comunicazione Aumentativa Alternativa: riabilitazione e partecipazione

    ABSTRACT

    Introduzione

    La comunicazione nasce nell’uomo come bisogno primario e fondamentale per esprimere i propri pensieri, sentimenti, bisogni, desideri e,

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  • LA COMUNICAZIONE

    La comunicazione è un processo che nasce da un desiderio, un bisogno o da una condizione di necessità, ed è definita, nel senso più ampio, come "qualsiasi atto mediante il quale una persona dà o riceve da un'altra persona informazioni sui bisogni di quella persona, i desideri, le percezioni, le conoscenze, o gli stati affettivi" ²⁰. Questo processo prevede lo scambio di messaggi tra due o più

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  • La Comunicazione Aumentativa Alternativa

    La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è definita come “ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale” . Non è una tecnica riabilitativa ma un’area della pratica clinica che studia e, quando necessario, tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di persone con severi disordini

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  • BIBLIOGRAFIA - Lettura ad alta voce e Comunicazione Aumentativa Alternativa: riabilitazione e partecipazione
    • Alberti M., dispense incontro “Dislessia e lettura: un amore impossibile? Strategie di intervento e promozione”, Barzanò; Marzo 2016
    • Aucouturier B., Darrault, I., e Empinet ,J.L., “La pratica psicomotoria. Rieducazione e terapia”, Armando Editore, pp. 73-74; 1989
    • Berti E. e Comunello F., “Corpo e mente in psicomotricità. Pensare l’azione in educazione e terapia”,
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  • Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: MATERIALI E METODI

    Nello studio sono stati inclusi 8 bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico di età compresa tra i 3 e i 5 anni, presi in carico nel centro “Boggiano Pico” di Genova, nel periodo da settembre 2015 a marzo 2016. Tutti utilizzano il sistema PECS per comunicare essendo totalmente o parzialmente non vocali.

    Lo studio è iniziato a settembre 2015 e personalmente ho creato

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  • I Disturbi dello Spettro Autistico

    Definizione dei Disturbi dello Spettro Autistico

    L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.

    Le aree prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca, al gioco funzionale

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  • Strategie per la Comunicazione

    Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)

    In età evolutiva, più dello 0,5% della popolazione presenta disabilità complesse della comunicazione che, in assenza di adeguati interventi, interferiscono in modo significativo con lo sviluppo, in particolare nell’ambito cognitivo e relazionale. Diventa allora necessario potenziare le modalità di comunicazione esistenti, affiancandole

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  • Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS)

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  • INTRODUZIONE - Comportamenti non sociali nei Disturbi dello Spettro Autistico

    copertina-tesi-cristiana-pacilio

    Definizioni

    La parola autismo deriva dal greco autòs che significa “se stesso” proprio perché, come modello particolare di struttura

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  • L' AUTISMO

    DEFINIZIONE DI AUTISMO

    L'autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita (Linee Guida Nazionali, 2011). La decima revisione della classificazione ICD (International Classification of Disease) proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si riferisce all'autismo nei termini di

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  • INTRODUZIONE - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’ Autismo

    PREMESSE

    Un'ipotesi  piuttosto attuale sull'origine del linguaggio propone che la capacità umana di esprimersi verbalmente si sia evoluta dal gesto manuale (Armstrong, 1999; Corballis, 2002; Donald, 1991; Givon 1995). Una questione critica per le teorie che sostengono che l'evoluzione del linguaggio sia avvenuta dal gesto manuale riguarda il come abbia avuto luogo il

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  • Il trattamento neuropsicomotorio di G.

    Perseguire l'integrazione

    Chi è G., dunque, a cavallo tra Marzo e Aprile 2013? Di fronte a questo interrogativo, apparentemente elementare e già risolto dalle informazioni riportate nel capitolo precedente, ci sembra tuttavia opportuno reintegrare in un tutto coerente e sintetico ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere frammentario e disincarnato. G. non è una sequenza di parole

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  • CONCLUSIONI - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco

    Precisazioni metodologiche

    Per sette mesi ho assistito e partecipato alla terapia neuropsicomotoria individuale di G., condividendone i progressi, le regressioni transitorie, lo spazio e il tempo della seduta. Ho cercato di cogliere, con occhio vigile e mente attenta, ogni cambiamento intervenuto, di carpire i dettagli del processo che andava definendosi e dispiegandosi. Se,

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  • IL CASO DI G. - Oltre la diagnosi

    Anamnesi

    Il caso di G. viene sottoposto all'attenzione di Davide e Golia Onlus nel Settembre 2011, su indicazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e della Neuropsichiatria Infantile di Firenze. I motivi dell'invio riguardano la presenza di un ritardo psicomotorio nel contesto della Sindrome di Sturge Weber (SSW), associata a sospetta Sindrome di Klippel

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  • Ritardo Mentale e Sindrome di Down

    Eziologia del ritardo mentale

    Secondo il DSM-IV in circa il 30-40% dei casi di ritardo mentale non è possibile identificare una causa eziologia definita, mentre nei restanti casi, dove il fattore eziologico è conosciuto, si tratta soprattutto di anomalie genetiche o cromosomiche: tra queste la Sindrome di Down sembra essere la più frequente. Si aggiungono poi la Sindrome di

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  • Quarto stadio: dal diciottesimo mese al terzo anno

    È il periodo in cui gli eventi fondamentali dello sviluppo del bambino, quelli che informeranno tutta la sua storia evolutiva, giungono al loro punto cruciale. 

    Piaget, grazie alle sue osservazioni sistematiche, afferma che l’imitazione propriamente detta, alla fine del diciottesimo mese di vita, marca l’inizio

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  • Terzo stadio: dal nono al diciottesimo mese

    Il periodo dai nove ai diciotto mesi è dominato dall’acquisizione della deambulazione autonoma. Con questa viene definitivamente superata la “schiavitù della stasi”. Il bambino diventa padrone del suo corpo e della sua motricità e si lancia alla conquista dello spazio intorno a lui e anche più lontano. Finalmente il mondo circostante, perennemente tentatore e

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  • BIBLIOGRAFIA - Riferimenti teorici - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva

    Riferimenti teorici Autismo

    Criteri Diagnostici dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del DSM-IV

    Il DSM-IV appunto descrive tali criteri diagnostici: A. un totale di 6 (o pi`u) voci da (1), (2) e (3), con almeno 2 da (1), e uno ciascuno da

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  • La Comunicazione Aumentativa Alternativa

    La Comunicazione

    Il termine comunicazione deriva dal latino communico che significa mettere in comune, fare partecipe, condividere; nella sua prima definizione, perciò, è l'insieme dei fenomeni che comportano il trasferimento di informazioni. Per

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  • Le Paralisi Cerebrali Infantili

    Cenni storici

    Un chirurgo ortopedico inglese, William John Little, in un suo lavoro del 1862 presentato all'Ostetrical Society of London ha fornito la prima descrizione di Paralisi Cerebrale Infantile:“rigidità spastica tipo tetano e una distorsione delle gambe del neonato” [1]. Successivamente Sigmund Freud nel suo “Die infantile cerebrallahmung” nel 1897 descrive i possibili

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  • Revisioni su alcune delle principali Terapie Alternative e Complementari nella riabilitazione delle PCI

    Nel capitolo seguente verranno presentate alcune delle principali terapie alternative e complementari utilizzate nella riabilitazione delle PCI, analizzando per ciascuna le basi teoriche e le prove di efficacia; il tutto è attinto dalla letteratura scientifica e dal Congresso intersocietario SINPIA-SIMFER tenuto a Bologna nel giugno 2010.

     


     

    Metodo ADELI suit

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  • Lo sviluppo della voce nel primo anno di vita: la voce prodotta

    Sono avida di voci, che siano leggere o pesanti, scure o chiare, le amo per la loro straordinaria capacità di farsi corpo [16].

    Quando un bambino nasce l’unico suono che la madre e i medici anelano di sentire è la sua voce. Il primo vagito, il primo pianto del bambino testimoniano che respira, che è vivo. La voce

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  • INTRODUZIONE - Il dialogo tonico e il dialogo sonoro

    copertina-tesi-maria-vittoria-berno

    Il non-verbale espresso dal linguaggio del corpo e il non verbale espresso dagli aspetti prosodici del

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  • Prima seduta di osservazione in stanza di terapia

    Abbiamo voluto integrare l’osservazione fatta durante il soggiorno estivo a Marina di Massa con un’osservazione in stanza di terapia, durante una prima seduta di gioco libero a cui ha partecipato anche la madre di N.

    All’inizio della seduta, la terapista ha fornito alla signora delle indicazioni sul tipo di attività e sulle caratteristiche del

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  • Dalla valutazione clinica alla pratica riabilitativa nella gestione neuroevolutiva per logopedisti - 29 / 30 novembre e 1 dicembre 2013 - Roma

    2013-11-29-roma

     

    Dalla valutazione clinica alla pratica riabilitativa nella gestione neuroevolutiva per logopedisti

     

    Mentana (Rm) 29 e 30 novembre

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  • LO SVILUPPO PSICOMOTORIO - Aspetti Descrittivi

    lo sviluppo neuro e psicomotorio del Bambino

    Per un corretto approccio alla diagnosi precoce risulta evidente la necessità di conoscere il bambino e il suo

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  • Il linguaggio nel bambino: sviluppo, prevenzione, attività didattiche - 16 06 2012 - Alessandria

    2012-06-16-alessandria

     

    Titolo del corso: Il linguaggio nel bambino: sviluppo, prevenzione, attività didattiche

    Data

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  • Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale” - 23 giugno 2012 - Roma

    2012-06-23-roma[Titolo del corso] Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale”

    [Data Inizio]23 giugno

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  • Supporting children with cochlear implants at home and school - 17 05 2012 - Padova

    2012-05-17-padovaTitolo del corso: Supporting children with cochlear implants at home and school*

    Data Inizio: 17 05 2012

    Altre

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  • Come incoraggiare il gioco di finzione nei bambini autistici

    Verso i 24/30 mesi i bambini cominciano a manifestare giochi di tipo simbolico, attribuendo significati diversi e originali agli oggetti (ovvero di vivere una situazione ludica in cui si “distorce la realtà”, ad esempio un cuscino diventa uno scudo o un telo azzurro diventa il mare).

     

    Diverse ricerche ( Leslie et Al., 1985)  mostravano che i bambini autistici, a causa di

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  • “Il metodo di Zora Drežančić: l’età scolare” Milano 28 e 29 ottobre 2011

    medlearning“Il metodo di ZoraDrežančić: l’età scolare”

    Milano, Lloyd Hotel, Corso Porta Romana 48

    28-29 ottobre 2011

    Docenti:

    Consuelo

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  • 4^ Conferenza Italiana sulla Comunicazione Aumentativa ed Alternativa 12 – 14 maggio 2011 - NAPOLI

    2011-05-12-isaac-napoli

    4^ Conferenza Italiana sulla Comunicazione Aumentativa ed Alternativa 12 – 14 maggio 2011 - NAPOLI

    Palazzo Dei Congressi - STAZIONE MARITTIMA - Molo Angioino -

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  • Il metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia Bari 20 e 21 maggio 2011

    medlearning“Il metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia”

    Bari  20 e 21 maggio  2011 -Palace Hotel, Via Francesco Lombardi 13

    Docenti:

    • Prof. Mirella
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  • Il metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia - Sassari 13 e 14 maggio

    medlearningIl metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia

    [Data] Alghero  13 e 14 maggio  2011

    [Obiettivi]RAZIONALE - La formazione si rivolge a quelle figure che

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  • “Il metodo di Zora Drežančić: l’età prescolare”

    medlearning“Il metodo di Zora Drežančić: l’età prescolare”

    [Data]Bari data da definire

    [Obiettivi]Razionale -  La formazione si rivolge a quelle figure che nella

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  • Il metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia Bari 20 e 21 maggio

    medlearningIl metodo di ZoraDrežančić: la prima infanzia

    [Data]Bari 20 e 21 maggio 2011

    [Obiettivi] Linee guida per l'autismo

    Premessa

    Le conoscenze in merito al disturbo autistico si sono modificate in modo drammatico nelle ultime due decadi: il dibattito scientifico e culturale in tema di autismo si è sviluppato molto sia in termini di nuove acquisizioni, che di collaborazione e confronto tra Università, Servizi, Istituzioni e Famiglie, che su questa grave patologia tendono a finalizzare le loro

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  • Il metodo di Zora Drežančić: la prima infanzia - Torino - 18 e 19 febbraio 2011

    Il metodo di ZoraDrežančić: la prima infanzia - Torino 18 e 19 febbraio 2011

    RAZIONALE

    La formazione si rivolge a quelle figure che nella pratica professionale affrontano la gamma di problemi

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  • Il metodo Zora Drezancic: l’età prescolare - 19 e 20 novembre 2010

     

    medlearning[Data ]19 e 20 novembre 2010

    [Obiettivi]

    La formazione si rivolge a quelle figure che nella pratica professionale affrontano la gamma di problemi connessi ai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento.Il ritardo del

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  • Il metodo Zora Drezancic: la prima infanzia - 10 e 11 settembre 2010

    medlearning[Data ] 10 e 11 settembre 2010

    [Obiettivi]

    La formazione si rivolge a quelle figure che nella pratica professionale affrontano la gamma di problemi connessi ai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento. Il ritardo del linguaggio

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  • CONVEGNO: DALL'AZIONE ALLA PAROLA

    new  master

    CONVEGNO: DALL'AZIONE ALLA PAROLA

    RELATORI : Dott. Claudio Ambrosini - Dott.ssa Maria Cristina Arcelloni - Dott.ssa Magnifico Elisabetta - Dott.ssa Paola Savini - Dott. Andrea Savini - TNPEE - Dott.ssa Gloria Airaghi (Logopedista ) - Dott.ssa Paola

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  • Approccio psicolinguistico alla patologia del linguaggio - 7 maggio 2010 - Napoli

    Approccio psicolinguistico alla patologia del linguaggio - 7 maggio 2010 -  Napoli

    Approccio psicolinguistico alla patologia del linguaggio - 7 maggio 2010 -  NapoliIl linguaggio può essere considerato un comportamento adattivo in quanto strumento essenziale per la

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  • Bibliografia - Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    Bibliografia - Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    Bibliografia - Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    • Hoff, Erika (2005). Language Development. Belmont: Wadsworth. ISBN
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  • Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    Il disturbo specifico del linguaggio (DSL)

    Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è un disturbo evolutivo del

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  • Disfasia

    Disturbo specifico del linguaggio. Il concetto di disfasia è nato per le analogie di alcuni particolari disturbi del linguaggio con quelli che nell'adulto vengono indicati con il termine di afasia, sia per le disfasie che per le afasie è chiamata in causa una disfunzione "centrale". Consiste</p class=...

  • La Balbuzie

    Balbuzie - Patologia del linguaggio, caratterizzata da esitazione involontaria e da rapide ripetizioni di elementi del discorso. La balbuzie è presente in circa l'1% della popolazione e sembra essere più comune fra i maschi, i gemelli e i mancini....

  • La Pragmatica

    La Pragmatica

    Area della Comunicazione relativa alla capacità di definire le relazioni fra il linguaggio propriamente detto e chi lo usa, in rapporto agli scopi, ai bisogni, alle intenzioni e ai ruoli di chi partecipa alla

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  • Lo Sviluppo Neuro e Psicomotorio

    Lo Sviluppo Neuro e Psicomotorio  Attraverso gli atteggiamenti corporei e  dei movimenti, l’individuo diventa essere sociale

    L’impostazione psico-cinetica dello sviluppo motorio di Jean Le Boulch differisce da quella di

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