CONCLUSIONI: Ausili e ortesi all’interno dello sviluppo globale del bambino; Il punto di vista dei caregivers; Limiti dello studio; Suggerimenti e prospettive future; Riferimenti Bibliografici

PARTE SETTIMA: CONCLUSIONI

  1. Ausili e ortesi all’interno dello sviluppo globale del bambino
  2. Il punto di vista dei caregivers
  3. Limiti dello studio
  4. Suggerimenti e prospettive future
  5. Riferimenti Bibliografici

INDICE PRINCIPALE

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PARTE SETTIMA: CONCLUSIONI

Ausili e ortesi all’interno dello sviluppo globale del bambino

All’interno del percorso abilitativo-riabilitativo dei soggetti in età evolutiva affetti da patologia neuromotoria, l’introduzione di ausili e ortesi di differente natura rappresenta spesso un elemento necessario e fondamentale. Tali strumenti permettono di superare, o vicariare almeno in parte, i deficit e le limitazioni fisiche e motorie che caratterizzano la patologia del bambino. È possibile suddividere le tipologie di ausili in due categorie a seconda della propria funzione:

  • Ausili e ortesi dinamici, definiti tali poiché forniscono al soggetto nuove possibilità di spostamento. Rientrano in tale categoria i deambulatori anteriori e posteriori, le sedie a rotelle standard ed elettriche, i quadripodi e le differenti tipologie di tutori;
  • Ausili statici, definiti tali poiché facilitano il mantenimento della posizione in statica eretta o seduta. Rientrano in tale categoria gli Standing per il mantenimento della statica eretta e i sistemi di postura.

Quando l’ausilio viene inserito precocemente all’interno del percorso di crescita, esso assume un ruolo cruciale nello sviluppo neuropsicomotorio, cognitivo, emotivo e psicologico del bambino.

Durante la crescita lo sviluppo motorio precede quello cognitivo ed il pensiero ha origine primariamente come modalità di organizzazione, pianificazione e previsione del movimento.

La possibilità di movimento e spostamento autonomo all’interno dell’ambiente, favorita dall’utilizzo di un ausilio o un’ortesi dinamica, permette l’esplorazione, il raggiungimento autonomo degli obiettivi ed un incremento della sfera cognitiva poiché il bambino necessita di pianificare e organizzare il proprio corpo e il proprio spostamento. (2,3,6)

Nel percorso di raggiungimento dell’autonomia e dell’indipendenza, è necessario che il soggetto sperimenti una fase di Attaccamento all’adulto ed una fase di Separazione ed Individuazione; la possibilità di separarsi fisicamente dal corpo dell’adulto e di allontanarsi e riavvicinarsi autonomamente risultano elementi fondamentali per un sano processo di Separazione. Nei soggetti affetti da differenti tipologie di disabilità motorie, tali elementi vengono spesso a mancare; di conseguenza l’inserimento di un ausilio che garantisca la mobilità autonoma o faciliti il mantenimento statico di una posizione può favorire il processo di Separazione. Infatti, un ausilio dinamico permette al bambino di allontanarsi autonomamente dal caregiver, esplorare l’ambiente esterno e ritornare con maggiore velocità dall’adulto in caso di necessità; un ausilio statico permette la separazione fisica dal corpo del genitore, permettendo al bambino di seguire gli spostamenti dell’adulto nello spazio e comprendere che il proprio corpo è separato da quello dell’adulto(11,12)

Dai recenti studi condotti nell’ambito di ausili e ortesi, l’aspetto psicologico nell’utilizzo di tali strumenti assume sempre maggiore importanza. Per un più funzionale ed efficiente utilizzo di uno strumento, è necessario che questo venga inglobato all’interno del proprio schema corporeo e che rappresenti un’estensione del corpo stesso del soggetto. Tale elemento risulta rilevante nell’utilizzo di utensili della vita quotidiana, quali ad esempio guidare l’automobile o utilizzare forchetta e coltello, ma assume un’ulteriore importanza quando si parla di ausili e ortesi. Tale processo di inglobamento dello strumento all’interno del proprio schema corporeo prende il nome di Embodiment.

Le modificazioni nella rappresentazione corporea conducono a cambiamenti anche nella rappresentazione dello spazio extracorporeo, così che il soggetto risulta in grado di pianificare e rappresentare mentalmente lo spostamento nello spazio extracorporeo solo quando posizionato sull’ausilio.

Ausili e ortesi adottati dal soggetto devono essere, dunque, inglobati all’interno delle funzioni mentali del bambino e devono essere percepiti come strumenti favorenti l’esplorazione a partenza dal proprio mondo interno verso il mondo esterno. Entrando a far parte dell’immagine di sé, l’ausilio permette al bambino di superare le limitazioni che la disabilità comporta, favorendo l’esplorazione autonoma e conducendo ad una modificazione del sé.(20,21)

Dal punto di vista funzionale, ausili e ortesi rappresentano una risorsa fondamentale che permette al bambino di ampliare le proprie possibilità di movimento e sperimentare posture differenti.

Dal punto di vista motorio, ausili e ortesi dinamici permettono una maggiore stabilizzazione durante il mantenimento della posizione in statica eretta e durante la deambulazione, favoriscono il miglioramento del pattern del cammino e, di conseguenza, un minor consumo di ossigeno ed energia, la prevenzione di eventuali deformazioni scheletriche e la riduzione della fatigue. Inoltre, il soggetto presenta maggiori possibilità di controllo della velocità di deambulazione, del momento di inizio ed arresto della marcia.

L’ausilio Standing, appartenente alla categoria di ausili statici, permette di cambiare posizione durante la giornata, favorisce lo stretching muscolare, previene le deformazioni articolari e le piaghe da decubito, porta ad un miglioramento delle funzioni vescicale, intestinale e respiratoria. inoltre, gli ausili dinamici favoriscono una maggiore autonomia di spostamento del soggetto, l’incremento delle modalità di gioco e l’aumento della partecipazione sociale. Gli ausili statici, quali lo Standing, favoriscono la partecipazione sociale e il coinvolgimento del soggetto in attività di gioco all’interno del gruppo dei pari. (22–24)

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Il punto di vista dei caregivers

Dagli studi effettuati sul vissuto dei caregivers nei confronti dell’introduzione di un ausilio all’interno della vita quotidiana, vengono riportati vissuti ed emozioni diversificati. Al momento del primo approccio con l’ausilio alcuni genitori presentano sentimenti di tristezza e sconforto, in quanto spesso l’introduzione di uno strumento tale aumenta la consapevolezza a proposito delle forti limitazioni del bambino, l’impossibilità di spostarsi autonomamente nello spazio o mantenere autonomamente una posizione, per cui necessita di uno strumento che lo faciliti in tali funzioni. Inoltre, la tipologia di ausili maggiormente accettata è quella che permette al bambino mobilità e spostamenti altrimenti impossibili, ad esempio deambulatori e carrozzine; gli ausili Standing per il mantenimento della statica eretta vengono apprezzati e compresi in misura minore.

L’introduzione di un ausilio può comportare spesso il sopraggiungere di emozioni negative e sentimenti contrastanti nei caregiver; per questo motivo risulta importante accompagnare le famiglie nel percorso di accettazione di tali strumenti, garantendo l’informazione al fine di favorire la comprensione dell’utilità e della necessità dell’introduzione di ausili e ortesi in età evolutiva, il supporto ed il sostegno. (31,32)

A tal proposito sono stati realizzati due opuscoli, consultabili nella sezione ALLEGATI riguardanti gli ausili dinamici (ALLEGATO 1) e statici (ALLEGATO 2) all’interno dei quali vengono illustrati i concetti esposti all’interno di tale elaborato in forma semplificata ed accessibile alle famiglie, al fine di sensibilizzare i caregivers sul ruolo di ausili e ortesi all’interno dello sviluppo globale del bambino, favorire una maggiore comprensione e promuoverne l’accettazione.

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Limiti dello studio

L’indagine degli aspetti psicologici legati all’utilizzo di ortesi e ausili rappresenta un ambito di recente studio; di conseguenza il materiale a disposizione risulta ancora limitato, seppur in quantità crescente.

Sono, in particolare, scarsamente approfondite le tematiche riguardanti il processo di Separazione-Individuazione nei soggetti affetti da disabilità motoria; il materiale a disposizione risulta, infatti, limitato e in parte datato.

Non è stato possibile eseguire un’indagine più ampia a proposito del vissuto e l’opinione dei caregivers nei confronti dell’introduzione di un ausilio.

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Suggerimenti e prospettive future

A partire da tale elaborato, sarebbe utile approfondire maggiormente l’ambito degli aspetti psicologici correlati all’utilizzo di un ausilio, oltre ad un ulteriore approfondimento e studio dell’effettivo ruolo dell’inserimento di un ausilio nel percorso di sviluppo analizzando sperimentalmente gli effettivi benefici correlati.

In futuro sarebbe utile ed interessante eseguire un’indagine più ampia riguardante il vissuto e le opinioni dei caregivers nei confronti degli ausili mediante la somministrazione di questionari, la raccolta e l’analisi dei dati. Inoltre, sarebbe interessante verificare l’efficacia comunicativa degli opuscoli realizzati presenti in corrispondenza di ALLEGATO 1 e ALLEGATO 2 ed analizzare eventuali e possibili modificazioni delle opinioni e dei vissuti successivamente alla lettura.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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