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Suono: facilitatore del movimento

bambini_che_giocanoIn una maniera più o meno evidente, tutti noi abbiamo delle “aree di creatività” ivi compreso, ben inteso, anche le persone con disturbi del movimento: recitazione, senso musicale, capacità grafiche, pittoriche…Alcune di queste aree espressive, che sembrano lontane da quelle del movimento, hanno tuttavia con esse un punto in comune: si tratta di una certa implicazione corporea che nasce da un’apertura sensoriale, premessa fondamentale dell’atto creativo.

Cosa meglio della musica e della drammatizzazione in particolare potrebbe sollecitare un risveglio sensoriale?(13)

A seconda delle persone e del tipo di stimoli sonori, l’ascolto di un brano induce uno “scongelamento” muscolare, un rilassamento, o al contrario, una carica che si traducono con certe posture, atteggiamenti, movimenti. Anche l’improvvisazione musicale si potrà proporre ai soggetti, e questa indurrà progressivamente l’uso di movimenti sia globali che settoriali.

Per quanto riguarda la drammatizzazione,essa implica oltre al linguaggio e al tono della voce, un’ espressione gestuale, un particolare uso dello spazio; grazie all’interazione con il terapista, l’espressività corporea del soggetto che accompagna la recitazione, si sostituirà gradualmente alle parole. La musica e semmai la drammatizzazione, va associata  a palle di tutte le dimensioni, corde, cerchi, nastri ritmici, solidi  per comporre piani sopraelevati ecc., va ricordato quanto un materiale adatto sia un ottimo mezzo per facilitare l’implicazione corporea. (14)

Per i bambini, l’oggetto è di per sé induttore di azioni e movimento, perché sollecita gesti esplorativi e spostamenti del corpo; successivamente diventerà il supporto a tutte le forme di gioco. Anche nell’adolescente e nell’adulto, l’esplorazione sensomotoria degli oggetti permette di attivare la loro sensorialità: è interessante osservare come il materiale a disposizione è utilizzato diversamente a seconda della tipologia sensoriale degli “esploratori”; ad esempio i “tipi visivi” creano prevalentemente delle strutture spaziali con gli oggetti, “ i tipi uditivi” suoni e ritmi, quelli “tattili-cinestetici” li manipolano, vi integrano i movimenti del loro corpo, ecc.

L’implicazione corporea così promossa faciliterà il coinvolgimento corporeo del soggetto,premessa indispensabile per affrontare il proprio problema motorio.

L’espressione corporea non va dissociata dall’insieme:note_musicali
lo stimolo sonoro, dunque, può far manifestare partecipazione attiva attraverso un canale privilegiato, in grado di portare in superficie realtà che il linguaggio verbale spesso non riesce ad esprimere. Le potenzialità nascoste emergono, pronte per essere proiettate all’interno di quella dimensione creativa che porterà il bambino alla scoperta e all’accettazione del suo mondo interiore, a favore di una maggiore autostima, di una migliore relazione con gli altri e con la realtà che lo circonda. Il tutto è capace di influenzare il versante cognitivo, e quindi dell’apprendimento, come quello affettivo-emozionale. Può essere inteso come un “viaggio” sensoriale teso alla conquista di un autentico benessere, che mette al centro il piccolo e le sue potenzialità espressive, teso anche a risvegliare la sua natura più intima: “io, corpo sonante”.

L’obiettivo è proprio quello di restituire al bambino il sogno, l’immaginario, gli ideali, la capacità di credere in se stessi, di potersi  esprimere per quello che si è e di migliorarsi. E’ importante inoltre impostare la naturale integrazione equilibrata delle parti che compongono il nostro essere: ricostituire le frammentazioni, valorizzare l’individuo e, allo stesso tempo, sostenere la socializzazione e la relazione.

Il suono può contribuire insieme alla pratica neuropsicomotoria a fare tutto questo.

  • 13. A. Wille La Terapia Psicomotoria dei Disturbi Minori del Movimento, Editore Marrapese-Roma,1996. pag. 15.
  • 14. A. Wille La Terapia Psicomotoria dei Disturbi Minori del Movimento, Editore Marrapese- Roma,1996. pag. 159

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